Chiesa di San Silvestro in Capite
Chiesa di San Silvestro in Capite | |
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Facciata e campanile | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | piazza San Silvestro - Roma |
Coordinate | 41°54′11.2″N 12°28′50.3″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Silvestro I papa |
Diocesi | Roma |
Architetto | Francesco di Neri da Volterra |
Stile architettonico | romanico |
Inizio costruzione | VIII secolo |
Completamento | XVII secolo |
Sito web | sansilvestroincapite.com |
La chiesa di San Silvestro in Capite è un luogo di culto cattolico di Roma, situato in Piazza di San Silvestro, nel rione Colonna.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa e l'annesso monastero basiliano furono fondati nell'VIII secolo da papa Stefano II o dal suo successore e fratello, papa Paolo I, nel palazzo familiare, sulle rovine di un tempio circolare dedicato al sole, fatto innalzare dall'imperatore Aureliano.[1] Il luogo di culto venne inizialmente intitolato ai santi Silvestro e Stefano.
Nel XII secolo papa Innocenzo II vi spostò la reliquia della testa di san Giovanni Battista e la denominazione mutò in San Giovanni in capite. Sempre nel XII secolo il monastero passò all'ordine benedettino. Tra il 1198 e il 1216 la chiesa venne rimaneggiata e venne costruito il campanile romanico. Nel 1285 il monastero passò alle monache clarisse.
L'edificio del monastero venne rimaneggiato nel 1588-1591 e la chiesa nel 1593-1601 (a spese del cardinale Francesco Dietrichstein): dal 1595 i lavori furono affidati a Carlo Maderno. La decorazione interna venne terminata nel 1696 e nel 1703 Domenico De Rossi ne realizzò la facciata[2].
Dal 1855 la chiesa fu ufficiata dai padri pallottini inglesi, i quali crearono nel quadriportico antistante, una raccolta di iscrizioni. Il convento venne espropriato dallo Stato italiano nel 1876 e fu trasformato nella sede della Posta centrale da Giovanni Domenico Malvezzi nel 1878. È considerata la chiesa nazionale inglese a Roma ed è uno dei punti di riferimento della comunità degli immigrati filippini a Roma.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Della prima chiesa, a tre navate si conservano tracce delle fondamenta, nella moderna confessione sotto l'altare.
La facciata esterna, settecentesca, presenta un unico ordine di quattro lesene con capitelli ionici. Sull'attico sono presenti le statue di
- san Silvestro papa, di Lorenzo Ottoni,
- santo Stefano martire, di Michel Maille,
- san Francesco d'Assisi, di Vincenzo Felici
- santa Chiara, di Giuseppe Mazzuoli
Sul portale un rilievo con l'Immagine edessena e sull'attico uno con la testa di san Giovanni battista. Un quadriportico precede la facciata interna.
L'interno si presenta a navata unica, coperta da una volta a botte, con un endonartece (nartece interno) all'ingresso, sopra il quale si trovano il coro delle monache e la cassa barocca in legno dorato dell'organo a canne, risalente al 1680, che ospita uno strumento degli inizi del XX secolo costruito da Jules Anneessens.
La volta della navata venne affrescata nel 1683-1684 da Giacinto Brandi con La Vergine assunta in gloria con i santi Silvestro e Giovanni Battista.[3] Mattia de Rossi progettò la decorazione a stucco, realizzata da Camillo Rusconi e da Michel Maille tra il 1689 e il 1691, mentre gli affreschi alle pareti sono di Ludovico Gimignani tra il 1688 e 1690.
Sono presenti inoltre sei cappelle laterali che si aprono sulla navata, realizzate da Ludovico Gimignani, con la collaborazione di diversi pittori. Conserva inoltre opere di Francesco Trevisani, Camillo Rusconi, Giuseppe Bartolomeo Chiari, Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone e una tela con San Francesco di Orazio Gentileschi.
Galleria d'immagini
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La facciata interna
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Il campanile
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La volta della navata
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La confessione
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tina Squadrilli,Vicende e monumenti di Roma, Roma, Staderini Editore, 1961, p. 337
- ^ Ancora nella Nuova Topografia di Roma del Nolli (1748) l'insieme chiesa-convento indicato al n. 361 viene denominato Ch. di S. Gio. E Ospiz. de' PP. della Mercede Scalzi Spagnuoli
- ^ Guendalina Serafinelli, Giacinto Brandi (1621-1691), Allemandi, Torino 2015, vol. 2, p. 133.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Carletti, Memorie istorico-critiche della chiesa e monastero di San Silvestro in capite di Roma, Roma, 1795.
- Juan-Santos Gaynor, Ilaria Toesca, San Silvestro in Capite, Roma, 1963.
- Carlo La Bella, San Silvestro in Capite (Le chiese di Roma. Cenni religiosi, storici, artistici 132), Istituto nazionale di studi romani, Roma, 2004.
- Eileen M. C. Kane, The church of San Silvestro in Capite in Rome, B.N.Marconi editore, 2005.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Silvestro in Capite
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Storia, Foto e Stampe antiche sul sito Info.roma.it
- Scheda sulla chiesa sul sito RomaSPQR.it
- CHIESA RETTORIA SAN SILVESTRO IN CAPITE sul sito "Vicariatus urbis"
Controllo di autorità | VIAF (EN) 255528943 · LCCN (EN) no2006007281 · GND (DE) 7600039-4 |
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