Buncheong

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Esempio di buncheong. Museo nazionale della Corea

Il buncheong, o punch'ong (분청?, 粉靑?), è una forma di ceramica coreana tradizionale in grès.

Sobrietà e spontaneità

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La ceramica buncheong offre l'occasione di una certa spontaneità e manifesta l'originalità del creatore con mezzi di una grandissima sobrietà. Infatti il grès, di colore grigio carbone, è rivestito semplicemente di un ingobbio bianco (sotto vetrina) apposto con il pennello o per bagnatura e che lascia il grès in parte scoperto. Su queste ceramiche, quando sono decorate, i motivi decorativi sono sia dipinti con l'aiuto di un pigmento bruno ferro, sia incisi ed eventualmente dipinti su fondo incavato (champlevé) o scolpito[1]. Il che permette effetti naturali nel movimento del pennello, nella colatura dell'ingobbio e nella velocità del tracciato. Le zone dell'ingobbio eventualmente tolte con cura (champlevé, «scolpite» o grattate) non snaturano mai questa espressione di naturale e di velocità / spontaneità che fanno ancora il loro successo. Lo stile appare all'inizio della dinastia Joseon nel XV secolo, sostituendo in gran parte il celadon nell'uso comune. Corrisponde bene a questa dinastia, fondata da un potente gruppo di letterati ed eruditi della sfera confuciana, guidati da princìpi di austerità e di sobrietà[2]. Questa pratica scompare pressoché interamente dopo il XVI secolo, dopo le invasioni del 1592-1597, nel corso delle quali molti forni furono distrutti e i vasai deportati in Giappone[3].

I decori stampati

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Ecco la forma più corrente per la ceramica puncheong. La materia di base è una terra di un grigio carbone, cotta dà un grès molto resistente. I decori possono essere variati mediante la molteplicità dei tamponi che servono allo stampaggio incavografico, e alle loro combinazioni. Il motivo «tenda di corda» con crisantemi (al centro della tazza[4]) è utilizzato spesso. La decorazione è stampata fermamente in incavo sul corpo della ceramica. I tamponi utilizzati per produrre questo effetto di corda non lasciano, qui, che piccoli coni un rilievo. Sono utilizzati anche motivi floreali, come i crisantemi, o motivi geometrici. Poi gli incavi sono riempiti di barbottina. In seguito, quando la barbottina è stata raschiata troppo, dopo una prima cottura, è applicata una vetrina trasparente o poco colorata e la tazza ripassata nel forno. Questo tipo di ceramica è chiamata in Giappone mishima.

I decori dipinti o bagnati

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I decori dipinti sono fatti con l'ossido di ferro bruno su un fondo di barbottina bianca e, il tutto, con un gesto rapido del pennello. L'assenza di decorazione ha anche un valore estetico forte, quando l'ingobbio è passato con un grande tratto di pennello o semplicemente per bagnatura nella barbottina bianca. Questi ultimi tipi di ceramica sono chiamati in Giappone hakeme, per designare queste ceramiche coreane, divenute hagi-yaki nella loro interpretazione da parte dei ceramisti giapponesi.

La presenza forzata di questi vasai coreani in Giappone ha permesso lo sviluppo della ceramica associata alla cerimonia del tè (in particolare lo stile hagi-yaki) in Giappone[6]. I primi grès ido sarebbero stati, secondo una tradizione giapponese, realizzati in Giappone dai vasai coreani all'inizio del XVII secolo, servendo da modello ai grès giapponesi di tipo hagi.

I decori cesellati, scolpiti o su fondo incavato

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Il Museo di arte Samsung Leeum a Seul ospita una collezione permanente di ceramica buncheong[10] così come il Museo nazionale della Corea. Il British Museum ne espone begli esemplari.

  1. ^ La Terre Le Feu L'Esprit, 2016, pp. 109 e 120.
  2. ^ Im Jin A in: La Terre Le Feu L'Esprit, 2016, p. 109.
  3. ^ (FR) Francis Macouin, La Corée du Choson: 1392 - 1896, Les Belles Lettres, 2009, 240 p., pp. 170-171, ISBN 978-2-251-41043-2.
  4. ^ Questa tazza sul sito del British Museum
  5. ^ Questo piatto sul sito del British Museum che in questa fotografia presenta una vetrina trasparente, mentre sembra, sotto la luce della vetrina, più verdastro.
  6. ^ Importanza dei vasai coreani per lo sviluppo della ceramica giapponese nel XVII secolo
  7. ^ L'applicazione audace di ingobbio bianco offre una maggiore libertà all'applicazione della decorazione dipinta. I grès dipinti usciti dai forni del monte Gyeryong nella provincia di Chungcheongnam-do sono tra le prime ceramiche buncheong che vi siano state prodotte. Intorno al 1500, questi forni si volsero verso la fabbricazione della porcellana.
  8. ^ Queste ceramiche dipinte sono state prodotte nei forni dei monti Kyeryong vicino a Taejon, nella provincia del Chungchongnam-do. Questi erano tra gli ultimi a produrre ceramiche puncheong, prima che i forni si siano tutti volti verso la fabbricazione della porcellana, attorno al 1500.
  9. ^ Sito del Museo della ceramica orientale a Osaka
  10. ^ CNN Go Seoul's best museums Archiviato il 28 settembre 2012 in Internet Archive. 27 ottobre 2011, consultato il 4 novembre 2011
  • (FR) Koo Ilhoe, Kim Youngna, Kim KYudong, Yoon Sangdeok, Park Kyungdo, Kim Hyunjung, Im Jin A e Park Hyewon, La Terre Le Feu L'Esprit. Chefs-d'œuvre de la céramique coréenne (Catalogo dell'esposizione «La Terre Le Feu L'Esprit. Chefs-d'œuvre de la céramique coréenne», al Grand Palais, Salone d'onore, Parigi, dal 27 aprile al 30 giugno 2016), Réunion des musées nationaux, 2016, 223 p., ISBN 978-2-7118-6335-8.

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