Bristol Siddeley
Bristol Siddeley Engines Limited | |
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Stato | Regno Unito |
Fondazione | 1º aprile 1959 |
Chiusura | 1966 |
Sede principale | Filton |
Settore | Aerospaziale |
Prodotti | Motori aeronautici |
La Bristol Siddeley Engines Ltd (BSEL) è stata un costruttore di motori aeronautici inglese. Fondata nel 1959 con una fusione tra la Bristol Aero-Engines Limited e la Armstrong Siddeley Motors Limited, nel 1961 acquisì la de Havilland Engine Company e la divisione motori della Blackburn Aircraft. La Bristol Siddeley fu poi assorbita dalla Rolls-Royce Limited nel 1966.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La Bristol Siddeley fu il risultato di una lunga serie di fusioni ed acquisizioni di compagnie aerospaziali britanniche iniziate già nel 1935 quando nacque la Hawker Siddeley Aircraft a seguito dell'acquisto dell'Armstrong Siddeley e della Armstrong Whitworth Aircraft da parte dell'Hawker Aircraft. Nello stesso periodo la Hawker Siddeley inglobò anche la A.V. Roe and Company (Avro), la Gloster Aircraft Company e la Air Training Services.
Dall'altro lato, nel 1956, la Bristol Aeroplane Company (che nel 1920 aveva assorbito la Cosmos Engineering Company[1]) fu divisa in due sezioni, la Bristol Aircraft (dedicata alla progettazione e costruzione di velivoli) e la Bristol Aero Engines (rivolta allo sviluppo di motori aeronautici).
Il 1º aprile del 1959 la Bristol Aeroplane Company e l'Armstrong Siddeley Motors decisero di fondare una nuova compagnia unendo le rispettive divisioni dedicate alla costruzione di motori aeronautici. Il capitale sociale della neonata Bristol Siddeley fu diviso in parti uguali tra le case madri.[2]
Nel novembre del 1961 la compagnia assorbì la de Havilland Engine Company Limited e la Blackburn Engines Limited, entrambe operanti nell'orbita del gruppo Hawker Siddeley. La divisione velivoli della Blackburn fu inglobata nella Hawker Siddeley.[3]
La Bristol Siddeley venne infine acquistata dalla Rolls-Royce Limited nel 1966 per 63,6 milioni di sterline per evitare la concorrenza di una prevista collaborazione tra BSEL, Pratt & Whitney e Snecma[4] ma continuò a mantenere una distinta struttura organizzativa e di marketing.[5]
La Bristol Siddeley Engines Limited è tuttora elencata, sebbene non svolga alcuna attività, tra le società del gruppo Rolls Royce.[6]
Prodotti
[modifica | modifica wikitesto]L'azienda fu tra le maggiori al mondo per varietà di motori prodotti, tra i quali potevano essere annoverati motori a pistoni, turboelica, turboalberi, turbogetti, turbofan, generatori di potenza ausiliaria, ramjet e motori a razzo a combustibile liquido. Produsse anche turbine a gas per uso marino ed industriale, motori diesel per applicazioni ferroviarie e trasmissioni automatiche.[7]
Nella fabbrica di Filton a nord di Bristol vennero sviluppati motori militari tra cui il turbogetto bialbero Olympus (da cui furono derivati i motori installati sul Concorde), il turbogetto Orpheus per l'addestratore Folland Gnat, il turbofan a spinta vettoriale Pegasus per il caccia a decollo verticale Hawker Siddeley P.1127/Kestrel/Harrier VSTOL, il turboelica Proteus per il quadrimotore Bristol Britannia ed il turbogetto Viper per l'Hawker Siddeley HS.125. La Bristol Siddeley stava sviluppando anche un'altra versione di turbofan a spinta vettoriale (il BS100) con un particolare postbruciatore destinato al caccia supersonico a decollo verticale Hawker Siddeley P.1154, ma il progetto fu cancellato nel 1965. Motori ramjet vennero studiati e sviluppati per i missili a lungo raggio Bristol Bloodhound e Sea Dart.
Motori aeronautici
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Motori Diesel
[modifica | modifica wikitesto]La Bristol Siddeley costruì su licenza della tedesca Maybach motori Diesel per le locomotive British Rail Class 42 e Class 52. I motori Maybach Diesel (MD) vennero anche usati come generatori di elettricità e unità di pompaggio per pozzi petroliferi.
Automobili
[modifica | modifica wikitesto]All'inizio la Bristol Siddeley comprendeva anche le case automobilistiche Armstrong Siddeley Motors e Bristol Cars. Nel luglio del 1960 fu però deciso di terminare la produzione delle automobili Armstrong Siddeley a causa della scarsa redditività dell'unico modello, la Star Saphire. Nel settembre del 1960 la Bristol Cars fu venduta.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Barnes 1988, pp. 30-31
- ^ (EN) Bristol Siddeley Engines, in Flight International, febbraio 1959, p. 176. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ (EN) Bristol Siddeley Buy D.H. and Blackburn Engines, in Flight International, novembre 1961, p. 730. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ (EN) Glen Segell, From nationalism to internationalism: a tactical strike aircraft for the Royal Air Force, Glen Segell, 1997, p. 82, ISBN 1-901414-01-9.
- ^ (EN) Britain's Aicraft Industry 1967, in Flight International, settembre 1967. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ English Company No. 00604105 BRISTOL SIDDELEY ENGINES LIMITED
- ^ (EN) And Bristol Siddeley supplies the power, in Flight International, agosto 1959, p. 22. URL consultato il 13 aprile 2011.
- ^ (EN) Bill Smith, Armstrong Siddeley Motors - The cars, the company and the people in definitive detail, pp. 472-476, ISBN 978-1-904788-36-2.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Barnes, C.H. Bristol Aircraft since 1910. London, England. Putnam. 1988. ISBN 0-85177-823-2
- (EN) Gunston, Bill. World Encyclopedia of Aero Engines. Cambridge, England. Patrick Stephens Limited, 1989. ISBN 1-85260-163-9
- (EN) British Secret Projects ISBN 978-1-85780-258-0, Ian Allan 2008
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Bristol Siddeley
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Bristol Aero Collection, su bristolaero.com. URL consultato il 13 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2011).