Bad Vibrations

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Bad Vibrations
album in studio
ArtistaA Day to Remember
Pubblicazione2 settembre 2016
Durata41:41
Dischi1
Tracce11
GenereMetalcore
Post-hardcore
Pop punk
EtichettaADTR Records
ProduttoreBill Stevenson, Jason Livermore
RegistrazioneThe Blasting Room, Fort Collins, Colorado, 2015
FormatiCD, LP, CD+LP, download digitale
A Day to Remember - cronologia
Album precedente
(2013)
Album successivo
(2020)
Singoli
  1. Paranoia
    Pubblicato: 9 marzo 2016
  2. Bad Vibrations
    Pubblicato: 2 giugno 2016
  3. Bullfight
    Pubblicato: 24 luglio 2016
  4. Naivety
    Pubblicato: 18 agosto 2016
  5. We Got This
    Pubblicato: 31 agosto 2016

Bad Vibrations è il sesto album in studio del gruppo musicale statunitense A Day to Remember, pubblicato indipendentemente sotto distribuzione Epitaph Records il 2 settembre 2016.

Comparato dalla critica più al terzo album Homesick, più aggressivo e cupo, che ai precedenti due album What Separates Me from You e Common Courtesy, maggiormente vicini al pop punk, è stato il miglior debutto commerciale degli A Day to Remember a livello internazionale.

Registrazione

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L'album è stato scritto e registrato in Colorado, con la produzione di Bill Stevenson e Jason Livermore, al contrario dei precedenti due album prodotti dal trio Gilbert-McKinnon-Wade (Gilbert aveva prodotto anche Homesick insieme agli A Day to Remember stessi)[1]. A questo proposito, il cantante del gruppo Jeremy McKinnon ha definito l'esperienza come la "più particolare che abbiamo mai avuto in fase di produzione", anche perché l'intero disco è stato scritto dai membri del gruppo insieme (non accadeva dal secondo album in studio For Those Who Have Heart, del 2009) in un cottage in montagna[2].

Parlando dell'album, sempre McKinnon ha detto:

«Il disco si chiama Bad Vibrations [vibrazioni negative] perché è ciò che sentivo al tempo [prima di iniziare a comporre], bloccato in questa strana, stressante mentalità ogni giorno. Ero terrorizzato. Mi approcciai all'album senza granché da offrire, con niente del quale essere eccitato al riguardo. [...] Per fortuna gli altri [membri del gruppo] si fecero avanti e misero dello splendido materiale sul tavolo.»

Sempre nella stessa intervista, aggiunge che ogni componente del gruppo ha nell'album almeno una canzone nella quale ha dato il meglio di sé[3].

Il chitarrista Kevin Skaff ha affermato che la band ha scritto almeno due canzoni ogni giorno per un mese intero, per poi metterle ai voti per sceglierne 15 da registrare, 13 delle quali sono state poi inserite nell'album[4].

Pubblicazione

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Data anche la rottura definitiva del contratto con la Victory Records, Bad Vibrations viene pubblicato indipendentemente come il precedente Common Courtesy, anche se la distribuzione avviene per mezzo della Epitaph Records. Inizialmente prevista per il 19 agosto 2016, l'uscita ufficiale viene tuttavia posticipata al 2 settembre successivo[5]. Nonostante l'uscita del primo singolo Paranoia nel marzo 2016, l'uscita di un nuovo album non viene annunciato prima del giugno successivo[6], anche a causa della difficoltà riscontrata nel trovare una copertina che soddisfasse le esigenze del gruppo[7]. Infine, la copertina definitiva viene realizzata e perfezionata sotto direzione di Jeremy McKinnon (voce) e Neil Westfall (chitarra ritmica) da Mike Cortada, già autore di diverse copertine e artwork per gli A Day to Remember[8].

È stato comunque reso disponibile per lo streaming su Spotify a partire dal 1º settembre 2016[9].

In anticipazione all'album, durante l'estate 2016 vengono pubblicati i singoli Bad Vibrations, Bullfight, Naivety e We Got This, mentre il singolo promozionale Same About You entra in rotazione radiofonica a partire dal 23 gennaio 2018, a oltre un anno di distanza dalla pubblicazione dell'album[10].

Recensioni professionali
RecensioneGiudizio
Already Heard[11]
Altcorner.com[12]
Blunt Mag[13]
Breaking and Entering[14]
Ghost Cult Magazine[15]
Impericon Magazin[16]67%
Metal Hammer[17]
Music Existence[18]
Musicology[19]
Punknews.org[20]
Renowned for Sound[21]
Rock Sound[22]
Soundfiction[23]
Spotlight Report[24]
Upset Magazine[25]

Giudizio della critica

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Bad Vibrations è stato ben accolto dalla critica internazionale, venendo definito da più recensori (tra cui Alternative Press) come il «miglior album degli A Day to Remember dall'uscita di Homesick»[15][19][26]. Il sito specializzato Punktastic ha in particolare lodato le capacità vocali del cantante Jeremy McKinnon[27], e ha definito Bad Vibrations l'album più "oscuro" mai prodotto dal gruppo[27]. Emily Holden di Altcorner.com lo premia con un voto di 10/10, definendolo il miglior album di sempre degli A Day to Remember[12], mentre Rob Sayce di Rock Sound (che lo vota con un 8 su 10) lo descrive dicendo che «invece di ricreare il fist pumping e la gloria dominatrice di arene di Common Courtesy [precedente album del gruppo], i re di Ocala pagano tributo alle loro origini punk e metalcore»[22]. L'album è difatti definito da alcuni critici un ritorno alle sonorità più pesanti e aggressive che hanno caratterizzato i primi album del gruppo, risultando però più maturo e introspettivo dei precedenti album[24][28].

Chris Giacca di Blunt Mag, nonostante dia all'album un voto di 3 su 5, lo definisce deludente per via dell'aggiunta di un maggior numero di riff di chitarra rispetto ai precedenti lavori del gruppo, da lui ritenuti monotoni[13].

Successo commerciale

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Bad Vibrations ha debuttato al primo posto nella classifica australiana degli album, risultando il primo album degli A Day to Remember a raggiungere la cima di una classifica generale[29]. Nel Regno Unito entra nella top 10 (prima volta per un album del gruppo) alla sesta posizione[30], risultando inoltre l'album rock più venduto durante la settimana[31] e il secondo di un'etichetta indipendente[32]. Anche in Germania il gruppo raggiunge per la prima volta le prime 10 posizioni, con il debutto di Bad Vibrations alla settima[33]. Negli Stati Uniti d'America entra nella Billboard 200 direttamente alla seconda posizione (record per il gruppo), risultando l'album più venduto durante la sua prima settimana di uscita con oltre 62 000 copie vendute[34], e superando quindi le 58.000 vendute da What Separates Me from You al suo debutto in classifica nel 2011[35].

Testi di A Day to Remember, musiche di Jeremy McKinnon, Kevin Skaff e Neil Westfall, eccetto dove indicato.

  1. Bad Vibrations – 3:33 (musica: McKinnon, Skaff, Westfall, Quistad)
  2. Paranoia – 3:20
  3. Naivety – 3:19 (musica: McKinnon, Skaff, Stevenson)
  4. Exposed – 3:38 (musica: McKinnon, Skaff, Westfall, Quistad)
  5. Bullfight – 4:35
  6. Reassemble – 3:57 (musica: McKinnon, Skaff, Westfall, Wade)
  7. Justified – 3:58 (musica: McKinnon, Skaff, Westfall, Quistad, Stevenson)
  8. We Got This – 3:49
  9. Same About You – 3:04 (musica: McKinnon, Shelnutt, Skaff, Westfall)
  10. Turn Off the Radio – 3:46 (musica: McKinnon, Skaff, Westfall, Wade)
  11. Forgive and Forget – 4:42 (musica: McKinnon, Skaff, Denney, Wade)
Tracce bonus nell'edizione deluxe
  1. Negative Space – 3:37 (musica: McKinnon, Skaff, Woodard)
  2. In Florida – 3:22
A Day to Remember
Altri musicisti
  • Phil Norman – violoncello in Exposed, Justified, We Got This e Forgive and Forget
  • Adrienne Short – violino e viola in Exposed, Reassemble, Justified, We Got This e Forgive and Forget
  • Ian Short – violino in Justified, We Got This e Forgive and Forget
  • Chris Beeble – cori in Negative Space
  • Andrew Berlin – cori in Negative Space
  • Nicole Dunn – cori in Negative Space
  • Jason Livermore – cori in Negative Space
  • Miles Stevenson – cori in Negative Space
  • Maddie Stevenson – cori in Negative Space
  • Andrew Wade – cori in Negative Space
Produzione
Classifica (2016) Posizione
massima
Australia[29] 1
Austria[33] 7
Belgio (Fiandre)[33] 30
Belgio (Vallonia)[33] 90
Canada[36] 9
Germania[33] 7
Nuova Zelanda[37] 23
Regno Unito[30] 6
Regno Unito (download)[38] 8
Regno Unito (physical)[39] 10
Regno Unito (independent)[32] 2
Regno Unito (rock)[31] 1
Stati Uniti[36] 2
Stati Uniti (digital)[36] 2
Stati Uniti (independent)[36] 1
Stati Uniti (alternative)[36] 1
Stati Uniti (hard rock)[36] 1
Stati Uniti (rock)[36] 1
Svizzera[33] 17
  1. ^ (EN) A Day to Remember Talk 'Paranoia' Single + Upcoming Tour With Blink-182, su loudwire.com, Loudwire, 10 maggio 2016. URL consultato il 2 giugno 2016.
  2. ^ (EN) A Day to Remember Debut New Song 'Bullfight', su loudwire.com, Loudwire, 25 luglio 2016. URL consultato il 19 agosto 2016.
  3. ^ (EN) A Day To Remember’s Jeremy McKinnon recalls studio terror, su teamrock.com, TeamRock, 7 luglio 2016. URL consultato il 19 agosto 2016.
  4. ^ (EN) Kevin Skaff of A Day to Remember, su chorus.fm, 1º settembre 2016. URL consultato il 1º settembre 2016.
  5. ^ (EN) A Day To Remember Change Bad Vibrations Release Date, su kerrang.com, Kerrang!, 25 luglio 2016. URL consultato il 25 luglio 2016.
  6. ^ (EN) A Day to Remember Announce 'Bad Vibrations' Album, Reveal Video for Title Track, su loudwire.com, Loudwire, 2 giugno 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  7. ^ (EN) ADTR On Their New Album: "It's More Heavy Than The Last Three Put Together", su kerrang.com, Kerrang!, 16 giugno 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  8. ^ (EN) Meet The Man Behind A Day To Remember's Killer Artwork, su kerrang.com, Kerrang!, 11 agosto 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  9. ^ (EN) Stream A Day To Remember’s best album since 'Homesick', su altpress.com, Alternative Press, 1º settembre 2016. URL consultato il 1º settembre 2016.
  10. ^ (EN) Rock Future Releases, su allaccess.com, AllAccess. URL consultato il 26 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 16 gennaio 2018).
  11. ^ (EN) Album Review: A Day To Remember - Bad Vibrations, su alreadyheard.com, Already Heard, 2 settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2016).
  12. ^ a b (EN) Album Review: A Day To Remember - Bad Vibrations, su altcorner.com, 1º settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  13. ^ a b (EN) Review: A Day To Remember – Bad Vibrations, su bluntmag.com.au, Blunt Mag, 31 agosto 2016. URL consultato il 4 settembre 2016 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2016).
  14. ^ (EN) Review: "Bad Vibrations" – A Day To Remember, su breakingandentering.net, Breaking and Entering, 2 settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  15. ^ a b (EN) A Day To Remember – Bad Vibrations, su ghostcultmag.com, Ghost Cult Magazine, 2 settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  16. ^ (DE) Bad Vibrations Review, su impericon-mag.com, Impericon Mahazin, 2 settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  17. ^ (DE) A Day To Remember :: Bad Vibrations, su metal-hammer.de, Metal Hammer, 2 settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  18. ^ (EN) Album Review: A Day to Remember – Bad Vibrations, su musicexistence.com, Music Existence, 31 agosto 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  19. ^ a b (EN) A Day To Remember - Bad Vibrations, su musicology.uk.com, Musicology, 1º settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2016).
  20. ^ (EN) A Day To Remember - Bad Vibrations, su punknews.org, Punknews.com, 30 agosto 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  21. ^ (EN) Album Review: A Day To Remember – Bad Vibrations, su renownedforsound.com, Renowned for Sound, 3 settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2016).
  22. ^ a b (EN) A Day To Remember - 'Bad Vibrations', su rocksound.tv, Rock Sound, 1º settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  23. ^ (EN) Album Review: A Day To Remember - Bad Vibrations, su soundfiction.net, Soundfiction, 29 agosto 2016. URL consultato il 31 agosto 2016.
  24. ^ a b (EN) Album Review: A Day To Remember - 'Bad Vibrations', su spotlightreport.net, Spotlight Report, 31 agosto 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  25. ^ (EN) A Day To Remember - Bad Vibrations, su upsetmagazine.com, Upset Magazine. URL consultato il 4 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2016).
  26. ^ (EN) A Day To Remember's 'Bad Vibrations' arguably their best album since 'Homesick', su altpress.com, Alternative Press, 1º settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  27. ^ a b (EN) A Day To Remember – 'Bad Vibrations', su punktastic.com, Punktastic, 31 agosto 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  28. ^ (EN) REVIEW: A Day To Remember – 'Bad Vibrations', su highlightmagazine.net, Hightlight Magazine, 2 settembre 2016. URL consultato il 4 settembre 2016.
  29. ^ a b (EN) Albums Chart - 11 September, 2016 (PDF), su cdn.aria.com.au, Australian Recording Industry Association. URL consultato il 10 settembre 2016.
  30. ^ a b (EN) A Day to Remember, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 10 settembre 2016.
  31. ^ a b (EN) Official Rock & Metal Albums Chart Top 40 - 09 September 2016 - 15 September 2016, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 10 settembre 2016.
  32. ^ a b (EN) Official Independent Albums Chart Top 50 - 09 September 2016 - 15 September 2016, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 10 settembre 2016.
  33. ^ a b c d e f A Day to Remember - Bad Vibrations, su ultratop.be, Ultratop. URL consultato il 15 settembre 2016.
  34. ^ (EN) Travis Scott Scores First No. 1 Album on Billboard 200 Chart With 'Birds in the Trap Sing McKnight', su billboard.com, Billboard, 11 settembre 2016. URL consultato il 12 settembre 2016.
  35. ^ (EN) A Day To Remember Scores Memorable Debut on Billboard 200, su billboard.com, Billboard, 6 dicembre 2010. URL consultato il 25 luglio 2012.
  36. ^ a b c d e f g (EN) A Day to Remember - Chart history, su billboard.com, Billboard. URL consultato il 15 settembre 2016 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2016).
  37. ^ (EN) Albums Chart - 12 September 2016, su nztop40.co.nz, NZ Top 40. URL consultato il 10 settembre 2016.
  38. ^ (EN) Official Album Downloads Chart Top 100 - 09 September 2016 - 15 September 2016, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 10 settembre 2016.
  39. ^ (EN) Official Physical Albums Chart Top 100 - 09 September 2016 - 15 September 2016, su officialcharts.com, Official Charts Company. URL consultato il 10 settembre 2016.

Collegamenti esterni

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