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Roberto Montanari (Ravenna, 19 luglio 1937 – Vicenza, 10 agosto 2017) è stato un pittore italiano del secolo XX e XXI.

Conosciuto come “El Pintor de los Toros”, dipingeva soprattutto tori e paesaggi spagnoli e ha realizzato quasi 300 mostre tra Italia e l'estero.

È incluso nel patrimonio culturale dell'Emilia Romagna e ha opere in vari musei, come la Pinacoteca di Faenza[1], il museo Casa Giorgione a Castelfranco Veneto[2] e la Galleria di Arti Figurative Contemporanee in Vaticano.

Roberto Montanari nacque il 19 luglio del 1937 a Ravenna. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale fu rapito dai nazisti quando aveva solo 3 anni, ma poco prima di essere deportato fu liberato da un soldato tedesco, che, per il fatto che aveva gli occhi azzurri e i capelli biondi, lo credette uno di loro. Quest'esperienza traumatica segnò Montanari e, una volta diventato adulto, gli fece prendere coscienza dell'importanza dell'essere liberi e forti di fronte alle difficoltà. Passò la sua gioventù a Ravenna e si innamorò della Spagna sin da bambino dopo aver visto il film “Sangue e Arena”.

Terminata l'Accademia delle Belle Arti di Ravenna, si recò in Francia per studiare gli impressionisti nei primi anni '60. Tuttavia, quelli che lo affascinavano erano i pittori spagnoli del XX secolo - soprattutto Picasso, Mirò e Dalí -, dal momento che Roberto Montanari era convinto che questo secolo sarebbe stato dominato dai pittori spagnoli.

Per questo motivo si trasferì a Madrid, dove studiò all'Accademia delle Belle Arti, alloggiando nell'hotel Metropolitan della Gran Via e guadagnandosi la vita vendendo i suoi primi disegni. Nella capitale spagnola conobbe nel 1966 Salvador Dalí[3], del quale fu discepolo e grande ammiratore per tutta la sua vita. Sempre a Madrid, conobbe il torero Gitanillo de Triana II, che in quegli anni toreò anche con Manolete e che, affascinato dai disegni dei tori di Montanari, lo nominò “El Pintor de los Toros”.

Dopo vari anni, tornò in Italia e si sposò con una compagna di Accademia, Margherita, a Bologna. Nel 1967 i due si trasferirono a Ravenna dove aprirono una galleria d'arte che chiamarono “La Catedral” e che ospitava opere di vari pittori oltre a quelle di Montanari. Nonostante ciò, l'opera di Montanari non ottenne la simpatia del pubblico per i suoi soggetti spagnoli (scene taurine, flamenco, feste come “el encierro de San Fermín”, calle andaluse...), persino il suo antico professore dell'Accademia di Ravenna gli disse di cambiare tema e di dipingere scene agresti della campagna italiana e la Caveja, il gallo simbolo della Romagna. Fu in quegli anni che Roberto Montanari iniziò anche a frequentare lo scrittore Pier Paolo Pasolini, il pittore Antonio Barrera e altri intellettuali dell'epoca.

Senza poter rinunciare alla sua propria pittura, maturò la decisione di trasferirsi a Vicenza, la città dell'architetto Andrea Palladio, aiutato dal suo amico Ettore Puricelli, che in quegli anni allenava il Lane Rossi Vicenza, essendo Montanari un grande appassionato di calcio.

Nel 1972 aprì un'altra galleria d'arte, questa volta personale, che chiamò “El Matador” e che finì per diventare il centro culturale della città, dal momento che periodicamente organizzava riunioni con personaggi sempre differenti per unire l'arte con lo sport, la musica, il teatro, il cinema...[4]

Fu in una di queste occasione che l'amico e collezionista di Montanari Sergio Leone dichiarò che avrebbe girato il film “C'era una volta in America"[4].

Nel 1976 il Settimanale “Oggi” si rivolse a Roberto Montanari per fare quella che sarebbe stata l'ultima intervista della stampa italiana a Salvador Dalì, che in quegli anni raramente si faceva intervistare. “El Pintor de los Toros” accettò, però a patto che fosse un giornalista amico suo e non un critico d'arte a fare l'intervista e per questo motivo si fece un reportage diverso e informale di Dalì. Il Settimanale “Oggi” ringraziò pubblicamente Montanari[3].

A Vicenza conobbe il pittore Virgilio Guidi con il quale ebbe una forte amicizia intellettuale e che arrivò a definire Roberto Montanari “il pittore dei tori e della luce”, “fuori dalle categorie esistenti, però dentro la grande superficie delle possibilità espressive”.[5]

Negli anni '80 continuò la sua attività con varie mostre e frequentando altri pittori, come Franco Gentilini, Domenico Purificato,Pietro Annigoni e Ernesto Treccani e Roberto Matta.

Alcuni di loro parteciparono anche alle mostre di beneficenza, organizzate dallo stesso Montanari per aiutare le vittime del terremoto, i poveri,i bambini di Chernobyl,etc.[6]

Nel 1981 Roberto Montanari soffrì un tumore cerebrale che gli stava danneggiando la vista e fu operato; Montanari non si perse d'animo e dopo varie terapie tornò a dipingere. I soggetti dei suoi quadri in questo periodo sono paesaggi sommersi dall'acqua, nei quali predomina il colore blu.

Il 20 novembre del 1985 fu ricevuto dal Papa Giovanni Paolo II a cui consegnò il quadro “La Grande Via Crucis”. Viaggiò in Vaticano il 7 maggio 1986 insieme al cantante americano James Brown e a sua moglie Adrienne Rodríguez per consegnare l'opera “El Descenso de Cristo”[7]. Tornò una terza volta,il 10 febbraio 1988, e presentò a Sua Santità il quadro “Virgen de Macarena”insieme al torero Damaso González[8].

In questo periodo Roberto Montanari dipinse le "Ombre", delle silhouette di ballerine, di tori etc. totalmente nere, inserite in un fondo di colori violenti come il fucsia o il rosso.

Nel 1990,il Comune di Verona chiamò Montanari perché rappresentasse la Spagna nella pittura, in occasione dei Mondiali di calcio e il pittore decise di rappresentare una serie di opere con il titolo “La Spagna a Verona” in cui inseriva soggetti spagnoli in paesaggi veronesi.

A questo periodo appartengono le "Fessure", così chiamate da Montanari, si tratta di disegni di paesaggi dipinti fino a un centimetro di larghezza e che danno l'impressione di guardare dallo spiraglio di una finestra o di una porta.

Negli anni duemila Roberto Montanari utilizzò soprattutto colori fluorescenti.

Nel 2002,durante il suo soggiorno a Estepona Montanari ebbe un ictus che gli paralizzò gli occhi e in quella occasione i medici dissero che non sarebbe sopravvissuto e che, se ce l'avesse fatta, sarebbe rimasto un vegetale. Dopo varie operazioni agli occhi ( rifiutò le ultime quattro) e contrariamente al previsto, Montanari tornò a dipingere.

Nel 2004 fu nominato presidente della Commissione Critica della Regione Veneto per l'Accademia “Antonio Canova” che diresse per tre anni fino al 2007.

Sempre nel 2004,in occasione del Premio “Dell'Arte e del Lavoro”, Poste Italiane realizzò un annullo filatelico con un'opera di Roberto Montanari[9].

Nell'anno 2008 fu eletto direttore artistico del Premio “Michelangelo Buonarroti” a Roma “per il suo notevole talento artistico e culturale”.

Montanari fu sempre affascinato dai profili delle persone e ne dipinse migliaia di personaggi importanti di tutti gli ambiti e molti di loro ringraziarono direttamente il pittore[10][11].

Il 19 luglio 2017 per i suoi 80 anni, Roberto Montanari fu invitato dal sindaco di Vicenza a Palazzo Trissino per un omaggio e in quell'occasione il pittore donò alla sua città di adozione il quadro “Il Toro en el Encierro” del 1997[12].

Visse tra Spagna e Italia fino alla sua morte , il 10 agosto del 2017, nella “notte di San Lorenzo”.

“Io sono come i tori che dipingo,mi rialzo sempre fino alla morte” era solito dire.

Nel luglio 2018, dopo meno di un anno dalla sua morte,il comune di Estepona decise di dedicargli una via cittadina[13][14].[15][16]

Il 16 marzo del 2019 il comune di Vicenza organizzò nel museo civico di Palazzo Chiericati un concerto in sua memoria col titolo”Viaggio nella Spagna del pittore Montanari“accompagnato da un film sulla vita dell'artista e da alcune opere esposte insieme a quelle del Tiepolo.

[17][18].

Roberto Montanari è sepolto nel cimitero monumentale di Vicenza.

Nel suo primo periodo,la pittura spagnola è quella che di più influisce nell'opera di Montanari,però in breve incontra il suo cammino elaborando il suo stile personale. Lui stesso prepara i suoi colori e utilizza e dipinge materiali distinti con varie forme. Al principio, negli anni sessanta,inizia disegnando con la tinta china , per dopo passare alla pittura ad olio e, più tardi, alla pittura acrilica. I soggetti che preferisce sono le calle andaluse con il sole allo zenit e senza alcuna persona in assoluto, scene taurine in cui risaltano per esempio i tori nel campo o nella spiaggia, tori con cavalli, tori che corrono alzando sempre una polvere fine che incrementa l'idea del movimento...

Nel 1990, Roberto Montanari dipinse “L'Ultima Cena”. Il pittore italiano rompe la simmetria classica della figura di Gesù al centro e lo stesso numero di apostoli ai due lati, che incluso Dalì aveva rispettato. La tela misura 240cm. X 120cm. e fu dipinta in vari mesi di lavoro. La scena si compone in tre piani e nel secondo si osservano le figure classiche di Gesù e gli apostoli con due apostoli in più a destra. Di fronte al tavolo si incontrano quattro bambini con ali di angelo al centro, che mangiano il pane caduto dal tavolo. A sinistra si possono osservare un'anziana povera, seduta per terra,che non ha niente da mangiare e un religioso di una congregazione, in ginocchio; a destra si trovano un giudice e vari arabi. Dietro il tavolo ci sono quattro statue: a destra ci sono due statue classiche, una prima di Cristo e una dopo Cristo e che rappresentano il passato; una al centro sottosopra che rappresenta il presente e a sinistra una statua coperta che è il futuro. Nel fondo il cielo è oscuro con il fumo dei pozzi di petrolio che bruciano e c'è un filo spinato dietro a cui si trovano l'urlo di Munch, la morte e un terrorista. L'opera si trova attualmente in una collezione privata.

Altre attività artistiche

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Nella seconda metà degli anni settanta Montanari utilizzò alcuni dei suoi disegni che rappresentavano l'encierro de San Fermin e tori per realizzare capi d'abbigliamento come foulard, camicie e vestiti e anche tende. Inoltre, nello stesso periodo realizzò la firma per una casa di mode dell'epoca: “Simon”.

Negli anni 80 dipinse piatti in ceramica con il tema del toro e realizzò cravatte di seta pura con disegni di calle andaluse e ballerine di flamenco.

Nel 1994 Roberto Montanari pubblicò la monografia “110 e lode...profili di Roberto Montanari El Pintor de los Toros”[10][11].

  • Istituto italiano di cultura, Colonia, Germania1970
  • Galleria d'arte “Weirschem”, Lussemburgo 1970
  • Galleria d'arte “Jules Sales”, Nimes, Francia 1971
  • Villa Cordellina Lombardi, Montecchio Maggiore, Vicenza, Italia 1982
  • Museo “Casa Giorgione”, Castelfranco Veneto, Treviso, Italia 1988
  • Palazzina “Mangani”, Fiesole, Firenze, Italia 1990, mostra d'arte contemporanea per l'ospedale di Chacas, Perù
  • Palazzo del Podestà, Faenza, Italia 1991
  • Palazzo Piazzoni, Vittorio Veneto, Italia 1991
  • Rocca Paolina, Perugia, Italia 1993
  • Palazzo Datini, Prato, Italia 1995
  • Museo Municipal di Albacete, Albacete, Spagna 1996
  • Teatro Comunale di Sogliano al Rubicone, Italia 1997
  • Casa de la cultura di Benalmadena, Spagna 1998
  • Basilica dei Santi Apostoli, Milano, Italia 1999
  • Palazzo Barberini, Roma 2004
  • Forte San Gallo, Nettuno, Italia 2004[19]
  • Palazzo dei Congressi, Estepona, Malaga, Spagna 2005
  • Ex Chiesa Anglicana, Alassio, Italia 2007[20]
  • Palazzo Valentini, Roma 2009, organizzata da Nicola Zingaretti[21]
  • Casa Guerrini, Ravenna, Italia 2009[22]
  • Accademico d'Italia con medaglia d'oro dell'Accademia delle arti, lettere e scienze 1978
  • Accademico benemerito dell'Accademia Universale “Marconi”di Roma
  • Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana per benemerenze artistiche 2009[23]
  • Professore Accademico H.C. Al merito della cultura internazionale del Sovrano Ordine di San Giovanni in Gerusalemme Cavalieri di Malta, Accademia artistico letteraria “Città di Borretto”
  • Titolo di segnalazione di felicitazione per la partecipazione alla Biennale di Venezia, 1974
  • Premio Schuberth, 1974, regione Lazio
  • Premio internazionale “Airone d'oro”, 1975, Recoaro Terme[24]
  • Premio Riccione per lo spettacolo, 1975, Riccione
  • Medaglia d'oro al merito del lavoro, Presidenza Nazionale A.N.I.O.C. 1975
  • Primo premio “Ulivo d'argento”, 1979, Accademia Hera Lacinia
  • Premio internazionale “Galileo d'oro” di U.I.V.A.P., 1980
  • Premio Radio Montecarlo, 1983
  • Europremio,1992
  • Premio “Città del Palladio”, 1993, Vicenza
  • Premio Artista dell'Anno, 1998, Firenze
  • Titolo di Merito, 1999, U.N.C.I., (Unione Nazionale Cavalieri d'Italia)
  • Premio Personalità Europea, 2004, Roma Campidoglio
  • Premio “Il Cavalletto d'argento”, 2004, Roma Campidoglio
  • Premio per benemerenze artistiche, 2004, Firenze
  • Premio “Arte e lavoro”, 2004, Roma
  • Premio internazionale artistico “Antonio Canova”, certificato di onore e merito, 2005
  • Artista dell'anno, 2005, Regione Toscana
  • Premio alla carriera, 2007, Accademia Universale Canova Palinuro
  • Premio “Michelangelo Buonarroti”, 2008, Palinuro, Salerno
  1. ^ Meriggio, su bbcc.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  2. ^ STUDIO MONDI DIPINTI ANTICHI, MUSEO CASTELFRANCO VENETO, su studiomondi.altervista.org. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  3. ^ a b Fabrizio Scaglia, <<"Io sono l'idea platonica di un lavabo">>, in Settimanale Oggi (anno XXXII n.30), 26 luglio del 1976, pp. p. 35-36-37-38.
  4. ^ a b <<Sergio Leone girerà a maggio "C'era una volta in America">>, in Il Giornale di Vicenza, 21 ottobre 1976.
  5. ^ Presentazione di Virgilio Guidi - Roberto Montanari, su robertomontanari.com. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  6. ^ "Espera Campesino!" Amici Operazione Mato Grosso,mostra d'arte contemporanea per l'Ospedale di Chacas ,Perù.
  7. ^ (EN) James Brown, I Feel Good: A Memoir of a Life of a Soul, Penguin, 2005, ISBN 978-0451213938.
  8. ^ Gutiérrez Carlos e Sánchez Robles José, Dámaso, Siempre: La Despedida, Diputación de Albacete, 1994, p. 285, ISBN 84-605-1981-3.
  9. ^ Annulli 2004 Italia - 13/10/2004, su www.fsfi.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  10. ^ a b Roberto Montanari, Paolo Mosca e Valentina Polati, 110 e lode... Profili di Roberto Montanari "el pintor de los toros", Futura, 1994. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  11. ^ a b <<Fondazione Alessandro Dal Prato>>, su bibliotecabaratta.it.
  12. ^ Oggi il sindaco ha ricevuto l'artista Roberto Montanari “El pintor de los toros", su Comune di Vicenza. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  13. ^ (ES) ESTEPONA DEDICA UNA CALLE AL PINTOR ITALIANO ROBERTO MONTANARI, su ambmadrid.esteri.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  14. ^ Fotonoticia: Estepona dedica una calle a Roberto Montanari, su Ayuntamiento de Estepona. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  15. ^ ESTEPONA DEDICA UNA VIA AL PITTORE ITALIANO ROBERTO MONTANARI, su ambmadrid.esteri.it. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  16. ^ Una strada dedicata all'artista Roberto Montanari, su La Voce d'Italia, 26 luglio 2018. URL consultato il 16 dicembre 2019.
  17. ^ “Viaggio nella Spagna del pittore Montanari” - Museo civico di Palazzo Chiericati - Musei Civici Vicenza, su www.museicivicivicenza.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  18. ^ Tutto esaurito a Palazzo Chiericati per il concerto in ricordo del pittore Montanari - Museo civico di Palazzo Chiericati - Musei Civici Vicenza, su www.museicivicivicenza.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  19. ^ Grifo Arciere - Nettuno (Forte del Sangallo) - apr. 2004, su www.grifoarciere.org. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  20. ^ Il sito turistico del Comune di Alassio - Mostra all'Anglicana, su www.comunealassio.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  21. ^ <<Il Presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, ha il piacere di di invitarLa all'inaugurazione della mostra di Roberto Montanari "El Pintor de los Toros">> (PDF), su robertomontanari.com.
  22. ^ Roberto Montanari "El pintor de los toros" a Casa Guerrini a Sant'Alberto - 2009 - Comunicati dell'ufficio stampa - Comunicati - Ufficio Stampa e Comunicazione - Comunicazione pubblica e informazione - Aree Tematiche - Sito ufficiale del Comune di Ravenna, su www.comune.ra.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  23. ^ Le onorificenze della Repubblica Italiana, su www.quirinale.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  24. ^ Recoaro - Premio "Airone d'Oro" - Cinegiornali - Scheda video - Istituto Luce - Cinecittà - Senato della Repubblica, su senato.archivioluce.it. URL consultato il 29 ottobre 2019.
  • “Bolaffi Arte”,n. 2 anno I, Estate 1970, Torino
  • “Bolaffi Arte, n. 3 anno I ottobre 1970, Torino
  • “Catalogo nazionale d'arte moderna”, n. 7, 1972, ed. Bolaffi, Torino
  • “Pittori e pittura contemporanea, 1972, ed. “Il quadrato “, Milano
  • “Antologia Artisti del Centenario”, Pompei'72, ed. “Neri Schettino”
  • “Pittori scultori contemporanei dell' Emilia Romagna, 1974, Edi. Tur, Cervia
  • “Artisti '74 Emilia Romagna, 1974, “Bolaffiarte : Pubblinchiesta n. 23”
  • “L'Arte Contemporanea in Emilia-Romagna, catalogo regionale d'arte moderna”, 1975, ed. “Due Torri”, Bologna
  • “L'arte italiana nel xx secolo”, vol. 4, 1977-78, ed. “Due Torri”, Bologna
  • “Ver-Ars”,n. 2, “Annuario di attività culturali ed artistiche”, 1977,ed. “C.I.A.C.”
  • “Catalogo nazionale d'arte moderna”,n. 13, 1978, ed. Giulio Bolaffi, Milano
  • “novecento: profili di autori contemporanei”, 1979, ed. “Internazionale Ursini”
  • “Vicenza Immagine, esperienze figurative nel territorio”, 1982, Provincia di Vicenza, Assessorato alla Cultura
  • “International Catalogue of Contemporary Art”, 1984,ed. “Alba”, Ferrara
  • “Falleroniarte”1988,ed. Falleroniarte, Matelica,Macerata
  • “Espera Campesino!”,1990, “Cassa di Risparmio di Firenze”
  • “International Catalogue of Modern Art”,n. 5, ed. “CIDA”, Roma
  • “Contemporary Painters and Sculptors: Panoramic Contemporary Art,1995, ed. “JDLR”
  • “Encuentros”, 1996, editora municipal, Museo Municipal de Albacete
  • “Top Arts: catalogo nazionale dell'arte contemporanea”, 1997, ed. “Rosssano Massaccesi”
  • “L'elite:selezione arte italiana 98”, 1998, ed. “L'elite”
  • “Dizionario enciclopedico internazionale d'arte contemporanea”, 1999/2000ed. “Alba”, Ferrara
  • “Pittori e scultori italiani di importanza europea”, 1999, ed. “Il Quadrato”, Milano, ISBN 88-86846-00-2

Collegamenti esterni

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