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Raoul Dufy
Raoul Dufy (Le Havre, 3 giugno 1877 – Forcalquier, 23 marzo 1953) è stato un pittore e scenografo francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato da una famiglia di modeste condizioni economiche, ebbe un padre attivo come organista e maestro di coro, che trasferì a Raoul ed agli altri tre figli la passione per la musica.
Nel 1891 la famiglia ebbe una grave crisi finanziaria e il giovane Raoul fu costretto a cercare lavoro a Le Havre. Riuscì nonostante ciò a iscriversi ai corsi serali del maestro Charles Lhuillier alla Scuola di Belle Arti della sua città dove conobbe Othon Friesz, che diventerà uno dei suoi più cari amici.
Assieme a Friesz si accostò alle nuove tendenze pittoriche elaborate da Matisse.
Il 1903 fu l'anno della sua prima volta al Salon des Indépendants, nel quale espose fino al 1936.
Nel 1906 venne accettato al Salon d'Automne, a cui prese parte fino al 1943.
A partire dal 1908, Dufy frequentò spesso la Costa Azzurra, intento a dipingere nelle sue tele i colori forti di quelle acque. Negli anni dieci del secolo sviluppò nuove ricerche nel campo della xilografia, dalle quali sbocciarono illustrazioni e impressioni su stoffa.[1]
In seguito intraprese numerosi viaggi dove espose le sue opere.
Negli anni della seconda guerra mondiale si occupò anche di scenografia e di arazzo, fornendo cartoni per le manifatture di Beauvais.
La sua attività artistica non conobbe interruzioni, neppure dopo la diagnosi di artrite reumatoide, malattia che lo afflisse dal cinquantottesimo anno di vita. Costretto spesso a servirsi delle stampelle o della carrozzina, trasse qualche beneficio dal cortisone: fu uno dei primi pazienti in assoluto a farne uso.
Morì il 23 marzo 1953 a Forcalquier per un'emorragia intestinale. La moglie Emilienne, che gli sopravvisse nove anni, fu poi sepolta insieme a lui. Dal matrimonio, celebrato nel 1911, non nacquero figli.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Raoul Dufy nei musei
[modifica | modifica wikitesto]Alcuni musei che espongono opere dell'artista.
- Musée Toulouse-Lautrec di Albi
- Museo d'arte moderna André Malraux di Le Havre
- Museo Ziem di Martigues
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. IV, pag.279
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- P. Courthion, R.Dufy, Ginevra, 1951.
- J. Lassaigne, Dufy, Ginevra, 1954.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Raoul Dufy
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Raoul Dufy
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Dufy, Raoul, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Dufy, Raoul, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Raoul Dufy, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Raoul Dufy, su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Raoul Dufy, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Opere di Raoul Dufy, su Progetto Gutenberg.
- (EN) Raoul Dufy, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Raoul Dufy, su Internet Broadway Database, The Broadway League.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56661160 · ISNI (EN) 0000 0001 2134 1523 · BAV 495/171312 · Europeana agent/base/66343 · ULAN (EN) 500024166 · LCCN (EN) n80082297 · GND (DE) 118681125 · BNE (ES) XX995018 (data) · BNF (FR) cb12223382x (data) · J9U (EN, HE) 987007260789105171 · NSK (HR) 000009837 · NDL (EN, JA) 00438343 |
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