Mellame
Mellame frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Belluno |
Comune | Arsiè |
Territorio | |
Coordinate | 45°59′25.4″N 11°44′48.92″E |
Altitudine | 464 m s.l.m. |
Abitanti | 260[1] |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | san Martino |
Cartografia | |
Mellame (Melam in dialetto locale[2]) è una frazione del comune italiano di Arsiè, in provincia di Belluno.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Il paese si raccoglie su un pianoro posto lungo le pendici del monte Celado (1316 m s.l.m.), a nord di Arsiè e a ovest di Rivai.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Compare per la prima volta in un documento nel 1085 come Mollame. Il toponimo potrebbe richiamare la coltivazione del melo, anche se mancano le conferme di studiosi quali Dante Olivieri e Giovan Battista Pellegrini[3].
Nell'ultimo periodo ha subito un pesante spopolamento, passando dagli 800 abitanti degli anni 1970 agli attuali 250[2].
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Parrocchiale di San Martino
[modifica | modifica wikitesto]Di questo edificio si hanno notizie solo dal XV secolo, quando era chiesa campestre dipendente dalla pieve di Arsiè. Manteneva la stessa qualifica anche durante la visita pastorale del 1535: pur grande e in buone condizioni, affiancata da un campanile e con cimitero annesso, non era ancora dotata del fonte battesimale. In quest'ultima occasione le venne concesso un sacerdote stabile, eletto dalla comunità (diritto a cui i capifamiglia rinunziarono solo nel 1946)[4].
La nascita della parrocchia può essere collocata il 18 gennaio 1718, quando il vescovo di Padova Giorgio Corner concesse a San Martino il fonte battesimale[4].
A causa delle dimensioni insufficienti, fu rifatta a più riprese nel corso dell'Ottocento (la navata nel 1822, il presbiterio quarant'anni dopo) e ancora nel 1904. Nel 1918, durante la grande guerra, il campanile fu colpito da una granata e crollò sul tetto, rendendo necessari nuovi interventi[4].
Vi si conserva un tabernacolo a muro risalente alla seconda metà del XV secolo, in pietra scolpita e dorata. La parte superiore è ornata da un bassorilievocon l'Annunciazione . Sull'altare della Madonna si trova una pala di Pietro Marescalchi raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Martino e Giovanni Battista (XVI secolo)[4][5].
Monumento alla Madonna dell'Emigrante
[modifica | modifica wikitesto]Progettato da Silvio Lancerini e inaugurato il 1º giugno 1968, fu eretto sul colle del Castellir perché fosse visibile dal capoluogo comunale[6][7][8]
È costituito da una Madonna in bronzo poggiante su una sfera azzurra che rappresenta il mondo. Il tutto è sovrastato da un arco di cemento: comunemente ritenuto un manico di valigia, è invece l'anello di una simbolica catena che lega l'emigrante alla terra d'origine[6][8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia, reperibile nel sito della CEI.
- ^ a b F. V., Mellame, così scompare un paese modello, in Corriere delle Alpi, 14 febbraio 2013. URL consultato il 16 luglio 2019.
- ^ Guido Beltrame, Toponomastica della Diocesi di Padova, Padova, Libraria Padovana, 1992, p. 107.
- ^ a b c d S. Martino - Arsiè - Mellame, su parrocchiemap.it, Diocesi di Padova - Atlante delle parrocchie. URL consultato il 16 luglio 2019.
- ^ Alessandro Cosma, MARESCALCHI, Pietro de’, detto lo Spada, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 70, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008. URL consultato il 16 luglio 2019.
- ^ a b Chiese e monumenti religiosi, su visitarsie.info. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ R. C., Madonna degli emigranti al via le grandi pulizie, in Corriere delle Alpi, 7 aprile 2018. URL consultato il 18 luglio 2019.
- ^ a b Monumento all'emigrante di Mellame «L'arco non è il manico di una valigia», in il Gazzettino, 20 aprile 2018. URL consultato il 18 luglio 2019.
Altri progetti
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