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Jodel D.9 Bébé
Jodel D.9 Bébé | |
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Un D.9 Bébé | |
Descrizione | |
Tipo | Ultraleggero |
Progettista | Jean Délémontez |
Costruttore | Jodel |
Data primo volo | 22 gennaio 1948 |
Data entrata in servizio | 1948 |
Esemplari | oltre 500 |
Costo unitario | solo piani costruttivi:
aereo completo: |
Altre varianti | Falconar F9A |
Dimensioni e pesi | |
Struttura | Lignea |
Lunghezza | 5,40 m |
Apertura alare | 7 m |
Superficie alare | 9 m² |
Carico alare | 36 kg/m² |
Peso a vuoto | 198 kg |
Peso max al decollo | 320 kg |
Capacità | 9 kg |
Capacità combustibile | 36 L |
Dati presi dal sito ufficiale[1] | |
voci di aerei civili presenti su Teknopedia |
Il Jodel D.9 Bébé è un ultraleggero monoposto prodotto dalla francese Jodel[1]. Fu progettato per favorire l'autocostruzione da parte di privati[3]
Storia del progetto
[modifica | modifica wikitesto]Nel marzo del 1946, Edouard Joly e Jean Délémontez fondarono la Société des Avions Jodel per la fornitura di kit, materiali e manuali per consentire a costruttori amatoriali di costruire un ultraleggero. Si trattava del Jodel D.9 Bébé, progettato da Délémontez. Il prototipo del D.9, matricola F-PEPF, effettuò il primo volo il 22 gennaio 1948 pilotato da Edouard Joly.
Il prototipo F-PEPF fu ceduto al Musée de l'air et de l'espace nel 1962, e rimase in esposizione fino al primo trimestre del 2006. Attualmente non ne è divulgata l'ubicazione[4].
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Sebbene sia stato progettato per la costruzione amatoriale, 12 esemplari di D.9 furono costruiti e commercializzati dalla francese Wassmer. I piani sono stati venduti anche ad un certo numero di aziende, tra cui la canadese Falconar Avia. Sono stati venduti circa 800 progetti e si contano oltre 500 D.9 costruiti da amatori o da aeroclub. Nel 1959 Ben Keillor tradusse i piani del kit dal francese all'inglese, inoltre costruì un D.9 effettuando dimostrazioni negli Stati Uniti d'America e in Canada.
Sviluppi successivi
[modifica | modifica wikitesto]Il progetto del D.9, opportunamente scalato, fu la base del triposto D.10. Il progetto non entrò mai in produzione, ma le sue ali furono impiegate per il biposto D.11, commissionato dal governo francese e che effettuò il primo volo nel 1950[5]. Le ali del D.10 furono impiegate anche sul triposto DR.100[6].
Tecnica
[modifica | modifica wikitesto]Il D.9 era un monoplano ad ala bassa con struttura lignea, monoposto con abitacolo aperto, carrello biciclo e pattino di coda. ala è formata da una semiala interna a corde parallele e priva di diedro, a cui è unita la semiala esterna a sezione conica e con un forte diedro (14°). Tale forma dell'ala divenne una caratteristica standard di molti successivi modelli Jodel. La propulsione era affidata a un motore Poinsard 25hp: si trattava di un bicilindrico boxer da 25 CV.
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]- D.9: motore Poinsard 25hp, boxer bicilindrico da 25 CV
- D.91: motore ABC Scorpion, boxer bicilindrico da 34 CV
- D.92: motore Volkswagen, boxer 4 cilindri da 26 o 45 CV[7]
- D.93: motore Poinsard da 35 CV
- D.97: motore Sarolea Vautour da 32 CV
- D.98: motore AVA-40[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) The Jodel D9 Bebe, su jodel.com. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 2 settembre 2012).
- ^ Kohn 1971, p. 63.
- ^ Bayerl&Berkemeier 2011, p. 31.
- ^ (FR) Jodel "Bébé" D-9 n°01 F-PEPF, su pyperpote.tonsite.biz. URL consultato il 9 settembre 2015.
- ^ (EN) The Jodel D11 Series, su jodel.com. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
- ^ (EN) The Jodel DR100 Series, su jodel.com. URL consultato l'8 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 17 luglio 2012).
- ^ Bridgman.
- ^ Simpson 2001.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) L. Bridgman, Jane's all the world's aircraft 1956-7, Londra, JAWA publishing co. ltd.
- (EN) Rod Simpson, Airlife's world aircraft, Shrewsbury, Airlife Publishing Ltd, 2001, ISBN 1-84037-115-3.
- (EN) Leo J. Kohn, The true cost of building your own plane, in Air Trails, inverno 1971.
- (EN) Robby Bayerl, Martin Berkemeier, World Directory of Leisure Aviation 2011-12, Lancaster, WDLA, 2011, ISSN 1368-485X .
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jodel D.9 Bébé