Daniela Donno

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Daniela Donno

Senatrice della Repubblica Italiana
Durata mandato15 marzo 2013 –
12 ottobre 2022
LegislaturaXVII, XVIII
Gruppo
parlamentare
XVII: Movimento 5 Stelle
XVIII:
- Movimento 5 Stelle (fino al 22/06/2022)
- Misto/NI (dal 22/06/2022 al 30/06/2022)
- Insieme per il futuro-Centro Democratico (dal 30/06/2022)
CircoscrizionePuglia
Incarichi parlamentari
XVII legislatura:
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIndipendente (dal 2022)
In precedenza:
M5S (2009-2022)
IC (2022)
Titolo di studioDiploma di istituto tecnico
ProfessioneImpiegata

Daniela Donno (Lecce, 11 gennaio 1960) è una politica italiana.

Dopo aver conseguito il diploma di maturità tecnica nel 1978, frequenta vari corsi di formazione come operatore informatico, operatore contabile, stenotipista, segretaria. lavora come impiegata in diversi settori.[1]

Attività politica

[modifica | modifica wikitesto]

Si avvicina all'attivismo politico nel 2007 partecipando da spettatrice e simpatizzante alle riunioni del gruppo civico "MeetUP - Salentini Uniti con Beppe Grillo" di Lecce[1], diventandone membro nell'anno successivo.[2]

Alle elezioni comunali di Lecce del 2012 è stata candidata alla carica di consigliere comunale per il Movimento 5 Stelle, ma non viene eletta.[3]

Elezione a senatrice

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 viene eletta senatrice della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Puglia per il Movimento 5 Stelle.

Dal 15 maggio 2013 al 19 aprile 2016 ricopre il ruolo di Membro della Commissione permanente per le Politiche dell'Unione Europea. Attualmente ricopre l'incarico di Vicepresidente della Commissione straordinaria per la Tutela e la Promozione dei Diritti Umani e di Membro della Commissione permanente per l'Agricoltura e la Produzione Agroalimentare.

Alle elezioni politiche del 2018 viene ricandidata al Senato della Repubblica per il M5S, dove viene confermata senatrice eletta nella quota proporzionale.[4]

Il 22 giugno abbandona il Movimento iscrivendosi a Insieme per il futuro, soggetto nato da una scissione guidata dal ministro Luigi Di Maio.[5]

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]