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Cuniculotinus gramineus
Cuniculotinus gramineus | |
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Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superasteridi |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi |
(clade) | Campanulidi |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Astereae |
Sottotribù | Solidagininae |
Genere | Cuniculotinus Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig, 2005 |
Specie | C. gramineus |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Asterales |
Famiglia | Asteraceae |
Sottofamiglia | Asteroideae |
Tribù | Astereae |
Genere | Cuniculotinus |
Specie | C. gramineus |
Nomenclatura binomiale | |
Cuniculotinus gramineus (H.M.Hall) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig, 2005 | |
Specie | |
(Vedi testo)
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Cuniculotinus gramineus (H.M.Hall) Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig, 2005 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae. Cuniculotinus gramineus è anche l'unica specie del genere Cuniculotinus Urbatsch, R.P.Roberts & Neubig, 2005 .[1][2][3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (Cuniculotinus ) deriva dal latino "cuniculus" (= coniglio) e "tinus" (= arbusto), quindi pennello o spazzola di coniglio (è un nome comunemente usato per le specie di Chrysothamnus nel senso tradizionale[4]).[5] L'epiteto specifico (gramineus) deriva dalla somiglianza con le "erbe" o graminacee.[6]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Harvey Monroe Hall (1874-1932), Lowell Edward Urbatsch (1942-), Roland P. Roberts e Kurt M. Neubig nella pubblicazione " Sida; Contributions to Botany. Dallas; Fort Worth, TX" ( Sida 21(3): 1619) del 2005.[7] Il nome scientifico del genere è stato definito dai botanici Lowell Edward Urbatsch (1942-), Roland P. Roberts e Kurt M. Neubig nella pubblicazione " Sida; Contributions to Botany. Dallas; Fort Worth, TX" ( Sida 21(3): 1618 ) del 2005.[8]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Portamento. La specie di questa voce ha un habitus di tipo erbaceo, annuale o perenne, anche arbustivo).[9][10][11][12][13][5][4]
Fusto. La parte aerea è eretta, semplice o ramosa. Il caudice è legnoso fino a 1 dm. Altezza media: 2 - 6 dm.
Foglie. Le foglie sono disposte in modo alternato e sessile. La lamina è semplice, margini interi (talvolta orlati con tricomi) con forme da lineari a lanceolate o oblungo-oblanceolate. La consistenza è coriacea. La superficie può essere punteggiata da ghiandole anche stipitate. Le foglie basali sono persistenti; quelle cauline sono ridotte distalmente (si trasformano in brattee lungo i peduncoli dei capolini). Dimensione delle foglie: 30 - 85 x 3 - 9 mm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose (capolini solitari) che composte da diversi capolini raccolti in formazioni racemose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale lungamente peduncolato di tipo discoidi. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a turbinate, composto da 12 - 18 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui mancanti) e fiori del disco. Le brattee, piatte, con forme da ovate o da oblunghe a obovate, indurite alla base e a consistenza cartacea e mucronate nella parte apicale, sono disposte in modo più o meno embricato su 4 - 6 serie. Il ricettacolo, finemente alveolato, è privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è piatta. Dimensione degli involucri: 11 - 17,5 x 3 - 4 mm.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono assenti;
- fiori del disco (centrali): sono 4 - 7 per capolino con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi o (raramente) funzionalmente maschili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[14]
- Corolla: (solamente fiori del disco) la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma triangolare; il colore è giallo o giallo-forte.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[13][15]
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[9] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[16] I due bracci dello stilo sono lineari e papillosi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;
- achenio: gli acheni, con forme oblunghe e superficie liscia, hanno 5 - 6 nervature longitudinali e sono provvisti di ghiandole e setole con punte a forma di ancora; lunghezza degli acheni: 7 - 9 mm.
- pappo: il pappo è formato da una serie di 80 setole argentate-marrone; lunghezza delle setole: 8 - 10 mm.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[10][11]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Le specie di questo genere sono distribuite in California e Nevada.[3]
Sistematica
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][12][13]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]
- Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
- Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
- Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
- Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
- North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.
Il genere Cuniculotinus (insieme alla sottotribù Solidagininae ) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al "Cuniculotinus group". Cuniculotinus gramineus è anche l'unico componente del gruppo.[2]
I caratteri distintivi della specie sono:[4]
- i capolini contengono pochi fiori (non più di 30);
- i fiori del raggio sono assenti;
- le brattee, di media grandezza, sono obovate, larghe più di 2 mm distalmente e con apici retusi o emarginati;
- il pappo è formato da più di 10 setole.
Il numero cromosomico delle specie è: 2n = 18.[4]
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]
- Chrysothamnus gramineus H.M.Hall
- Ericameria graminea (H.M.Hall) L.C.Anderson
- Petradoria discoidea L.C.Anderson
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
- ^ a b c Nesom 2020.
- ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 24 aprile 2024.
- ^ a b c d Urbatsch et al. 2005.
- ^ a b eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 24 aprile 2024.
- ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 24 aprile 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il XXX 2024.
- ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 24 aprile 2024.
- ^ a b Pignatti 1982, vol.3 pag.1.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 860.
- ^ a b Judd 2007, pag.517.
- ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 589.
- ^ a b c Kadereit & Jeffrey 2007, p. 320.
- ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
- ^ eFloras - Flora of North America, su efloras.org. URL consultato il 15 febbraio 2012.
- ^ Judd 2007, pag. 522.
- ^ Judd 2007, pag. 520.
- ^ Strasburger 2007, pag. 858.
- ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
- V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Seconda edizione., Bologna, Edagricole, 2018.
- Alfonso Susanna et al., The classification of the Compositae: A tribute to Vicki Ann Funk (1947–2019, in Taxon, vol. 69, n. 4, 2020, pp. 807-814.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Jennifer R. Mandel, Rebecca B. Dikow, Carolina M. Siniscalchi, Ramhari Thapa, Linda E. Watson and Vicki A. Funk, A fully resolved backbone phylogeny reveals numerous dispersals and explosive diversifications throughout the history of Asteraceae, in PNAS, vol. 116, n. 28, 2019, pp. 14083-14088.
- Caifei Zhang, Chien-Hsun Huang, Mian Liu, Yi Hu, Jose L. Panero, Federico Luebert, Tiangang Gao, Hong Ma, Phylotranscriptomic insights into Asteraceae diversity, polyploidy, and morphological innovation, in JIPB, vol. 63, n. 7, 2021, pp. 1273-1293.
- Guy L. Nesom, Revised subtribal classification of Astereae (Asteraceae) (PDF), in Phytoneuron, vol. 53, 2020, pp. 1-39.
- Lowell E.Urbatsch, Roland P. Roberts e Kurt M.Neubig, CUNICUWTINUS AND WRANDERSONIA, TWO NEW GENERA OE ASTERACEAE: ASTEREAE AND NEW COMBINATIONS IN CHRYSOTHAMNUS, in SIDA, vol. 21, n. 3, 2005, pp. 1615-1632.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cuniculotinus Royal Botanic Gardens KEW - Database