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Bibbia Poliglotta di Walton
«SS. Bibbia polyglotta complectens textus originales hebraicos cum Pentateuco samaritano, chaldaicos,graecos versionumque antiquarum samaritanae, chaldaicae, latinae vulgatae,aethiopicae, graecae Sept.. syriacae, arabicae, persicae, quicquid comparari poterat ex mss. antiquis undique conquisitis optimisque exemplaribus impressis summa fide collatis.»
La Bibbia Poliglotta di Walton o Bibbia Poliglotta Londinese, la più ricca fra le Bibbie poliglotte,[1] è stata stampata a Londra tra il 1654 e il 1657; il primo volume è apparso nel mese di settembre del 1654, il secondo nel mese di luglio del 1655, il terzo nel mese di luglio 1656, e gli ultimi tre nel 1657. L'impresa editoriale si concluse nel 1669 con la pubblicazione dei due volumi a corredo del "Lexicon Heptaglotton" di Edmund Castell.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Questa Bibbia è una monumentale opera editoriale articolata in sei volumi in folio. Venne concepita e realizzata da Brian Walton (Seymour, Yorkshire, 1600 - Londra, 1661) un vescovo anglicano di Chester, nonché studioso orientalista.[3] Le lingue presenti nel testo, oltre al latino e al greco antico, sono l'arabo, il caldeo, l'ebraico, l'etiopico, il persiano, il samaritano e il siriaco. Il testo biblico è preceduto dai Prolegomena scritti dallo stesso Walton. Rispetto a testi simili antecedenti essa contiene il Libro Etiopico dei Salmi, il Cantico dei Cantici, il Nuovo Testamento arabo e i Vangeli in Persiano. L'intenzione del suo autore fu quella di creare una Bibbia che fosse la più completa e la meglio dotata di apparato critico in rapporto a qualsiasi altro precedente lavoro del genere. Essa è stata l'ultima Bibbia prodotta in più lingue.[3] Oltretutto Walton riuscì nella difficile impresa di ridurre i costi di produzione dell'opera, che risultarono meno proibitivi della Bibbia Parigina del 1645.[Nota 1][4] I più grandi studiosi e teologi del tempo aiutarono Walton in questa impresa per far sì che questa edizione diventasse la più importante mai prodotta, tra essi l'arcivescovo Ussher e Dean Fuller; i professori Wheelocke, Castell e Lightfoot di Cambridge, e i professori Pococke, Greaves e Sanderson di Oxford.[2]
È interessante, dal punto di vista filologico, il fatto che Walton abbia corredato la sua edizione di varianti tratte dal codice Alessandrino (poi noto come A).[5][6] Inoltre, il pentateuco giudeo-persiano, traslitterato da Thomas Hyde in caratteri arabi e tradotto in latino, è presente in questa versione per la prima volta;[7]. Costituisce poi un ulteriore elemento di pregio il fatto che l'opera rappresenti la seconda pubblicazione, dopo la Bibbia Poliglotta di Parigi (1629-1645), a riportare interamente i testi biblici.[8]
Tutti i testi presenti sono accompagnati da traduzioni latine, inoltre i testi, in numero di nove, sono giustapposti in senso orizzontale o verticale, su entrambe le due pagine. Normalmente i sei volumi sono accompagnati ai due volumi del "Lexicon Heptaglotton Hebraicum, Chaldaicum, Syriacum, Samaritanum, Aethiopicum, Arabicum, et Persicum" di Edmund Castell, che è apparso nel 1669 per la prima volta a completamento dell'opera editoriale iniziata dal Walton.[9] Questa edizione della Bibbia Poliglotta è stata pubblicata successivamente anche in diverse lingue da Elias Hutter (Norimberga 1599-1602), e da Christianus Reineccius (Lipsia 1713-1751).[10]
La stampa delle varie edizioni fu curata dall'editore Thomas Roycroft di Londra (Londini).[11]
L'impresa editoriale iniziò con il patrocinio di Cromwell, cui fu dapprima dedicata la produzione della prima edizione detta "repubblicana"; poi, dopo la restaurazione degli Stuart, fu edita la versione "lealista" con una nuova dedica in omaggio a Carlo II Stuart.[1] Questa edizione fu messa all'Index Librorum Prohibitorum dalla Sacra congregazione dell'Indice, su mandato del Sant'Uffizio il 29 novembre 1663.[11][12]
Una caratteristica nuova nella progettazione e commercializzazione di questa edizione della Bibbia consistette nel fatto che Walton, per la prima volta nella storia, usò il metodo "dell'associazione" (stampa per associazione).[13][14] Il meccanismo congegnato consisteva nel farsi anticipare delle somme dagli acquirenti prima della stampa dell'opera, in cambio dell'impegno a consegnare un esemplare della stessa entro un tempo determinato. La somma che il socio dell'associazione consegnava veniva detta azione e i soci chiamati azionisti. Ogni socio poteva acquisire più quote o azioni dell'associazione rappresentando di conseguenza più azionisti.[15]
Con questo sistema egli riuscì ad avere commissionati, prima di intraprendere la stampa, circa 800 esemplari dell'opera, che in origine costava 10 sterline[16] poi nel tempo il prezzo quintuplicò, passando a 50 sterline.[17]
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]Esistono due edizioni dell'opera, che si differenziano nella prefazione del primo volume, cioè la "repubblicana" e la successiva, detta "lealista" . Alcuni esemplari contengono, in aggiunta alla prefazione "lealista", un'epistola dedicatoria dello stesso Walton al re Carlo II (in un bifolio segnato "A" posto dopo il frontespizio).[18]
Lexicon Heptaglotton
[modifica | modifica wikitesto]Normalmente, una volta stampati, i sei volumi della Bibbia erano venduti insieme ai due del lessico "Eptaglotto" (dal greco επτά: sette, il greco e il latino non venivano conteggiate perché lingue correnti) di Edmund Castell. Proprio quest'ultimo, prima di intraprendere la stesura dell'Heptaglotton Lexicon, aveva aiutato Brian Walton nella preparazione della Bibbia poliglotta.
Il "Lexicon Heptaglotton Hebraicum, Chaldaicum, Syriacum, Samaritanum, Aethiopicum, Arabicum, et Persicum" di Castell è stato pubblicato nel 1669, a completamento dell'opera editoriale iniziata da Walton,[9][19] dallo stesso editore londinese della bibbia: Thomas Roycroft.[11]
La prima edizione era in un solo volume, mentre la prima edizione in due volumi fu pubblicata nel 1689. Vi furono anche delle edizioni limitate alle sole lingue siriaca ed ebraica: la prima fu pubblicata a Gottinga nel 1788 da J. D. Michaelis, mentre quella ebraica fu pubblicata da Trier nel 1790-1792.[20]
Edmund Castell (Tadlow, Cambridgeshire 1606 - Higham Gobion, Bedfordshire 1685), spesso citato nella forma italianizzata Edmundo Castelli,[21][22] fu professore e studioso di lingua araba all'Università di Cambridge sin dal 1666. La realizzazione di quest'impresa editoriale, portata a compimento in 18 anni di duro lavoro e con la collaborazione di 14 assistenti, comportò, per l'illustre studioso, sia la cecità, sia una spesa personale di 12.000 sterline, costringendolo alla rovina economica, tanto da farlo finire in carcere per bancarotta.[23] Della sua opera rimasero invendute 500 copie, che poi andarono distrutte in un incendio;[24] oggi una copia autentica può essere acquistata sul mercato antiquario ad una cifra di circa 3.200 dollari.[25]
Ricerche
[modifica | modifica wikitesto]Ricerche filologiche farebbero intendere che Giacomo Leopardi in alcune opere giovanili possa essersi ispirato alla Bibbia, proprio nella edizione poliglotta di Walton;[26][27] oltre ad aver imparato verosimilmente su essa e sul Lexicon di Castell il greco e l'ebraico.[28][29][30] La biblioteca di Casa Leopardi ne possiede una copia.
Va ricordato che la stessa Bibbia era messa all'indice dei libri proibiti e per la quale il giovane Giacomo ebbe una dispensa cardinalizia ad hoc per la sua lettura.[Nota 2][31]
Diversi studiosi attribuiscono alla lettura della Bibbia da parte del Leopardi molti legami ideologici e culturali in diverse sue opere, soprattutto nello Zibaldone e forse anche nella La Ginestra.[32][33]
Immagini della Bibbia Poliglotta di Walton
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Frontespizio dell'opera
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Prolegomena
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Cartografia della Terra Santa
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Pianta di Gerusalemme
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Piante del Tempio
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Tempio
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Monete ebraiche
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Alfabeti
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il Dizionario della biografia nazionale o Dictionary of National Biography (DNB) è un lavoro standard di riferimento per le figure più importanti della storia britannica. È stato originariamente pubblicato in 63 volumi tra il 1885 e il 1900.
- ^ Ex audientia SS.mi die 13 aug. 1819:
Renovatur Clerico Jacobo Leopardi licentia legendi libros prohibitos, exceptos tamen eos ex professo contra bonos mores»
Cardinal Consalvi
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- ^ Giobbe e Leopardi | Il giardino di Giacomo Leopardi, su ilgiardinodigiacomo.wordpress.com, 19 aprile 2008.
- ^ --- Casa Leopardi --- La Biblioteca, su giacomoleopardi.it (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2013).
- ^ Giacomo Leopardi - Comune di Recanati, su comune.recanati.mc.it.
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Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]Brian Walton
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Giacomo Leopardi
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- Bortolo Martinelli, Leopardi oggi: Incontri per il bicentenario della nascitá del poeta : Brescia, Salò, Orzinuovi 21 aprile-23 maggio 1998, Vita e Pensiero, 2000, pp. 98–, ISBN 978-88-343-0638-3.
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Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Bibbia Poliglotta Complutense
- Critica biblica
- Ermeneutica biblica
- Bibbia poliglotta
- Talmud
- Testi sacri ebraici
- Textus receptus
- Torah
Altri progetti
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Henry John Todd, Memoirs of the life and writings of the Right Rev. Brian Walton (1821), su books.google.pl.
- (EN) Walton, Brian (DNB00) - Wikisource, the free online library, su en.wikisource.org, Wikisource.
- (EN) Biblical Criticism Catalogue Number 73, su mhs.ox.ac.uk.