Indice
Alberto degli Abati
Sant'Alberto degli Abati | |
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Sant'Alberto dipinto nel XVIII secolo | |
Religioso | |
Nascita | Trapani, 1240 |
Morte | Messina, 7 agosto 1307 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Canonizzazione | 15 ottobre 1457 da papa Callisto III |
Santuario principale | Chiesa dei Carmelitani di Trapani |
Ricorrenza | 7 agosto |
Attributi | giglio, libro delle Sacre Scritture, lucerna accesa, abito dell'ordine del Carmelo |
Patrono di | Trapani |
Alberto degli Abati, o Alberto di Trapani'[1] (Trapani, 1240 – Messina, 7 agosto 1307) è stato un religioso italiano, appartenente all'ordine dei carmelitani. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, ed è patrono e protettore dell'ordine carmelitano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Trapani[2] nel 1240[3][4], dalla famiglia nobile di origine fiorentina, gli Abate o Abbati. Il padre, Benedetto Abate, era ammiraglio della flotta di Federico II di Svevia, re di Sicilia e imperatore.
A soli otto anni fu inviato, per iniziativa della madre Giovanna Palizzi, nel convento dei carmelitani e quando entrò in convento la campagna circostante il Convento e la Chiesa dell'Annunziata, fu donata dai suoi zii paterni all'Ordine, con atto notarile del 24 agosto 1250[1].
Nel 1280 fu provinciale del suo ordine a Trapani e, dal 1287, a Messina. Quando fu inviato a Messina, la fama dei suoi prodigi e delle conversioni di ebrei si estese rapidamente. Alberto nel 1296 fu nominato superiore provinciale del suo ordine per la Sicilia.
Culto
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1457 papa Callisto III ne permise il culto, confermato nel 1476.
Fu il primo santo del Carmelo ad essere venerato e quindi venne insignito del titolo di patrono e protettore dell'Ordine Carmelitano.
Alberto è patrono di Trapani, di Erice e compatrono di Messina[5]. Le sue reliquie sono sparse in tutta Europa: esse sono necessarie, ancora oggi, alla benedizione dell'acqua e del cotone taumaturgico di Sant'Alberto. Il teschio integro del santo è custodito nella chiesa dei Carmelitani di Trapani, santuario dedicato alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, in una cappella eretta nel 1586 dove si trova la statua reliquario argentea di sant'Alberto, opera dell'argentiere Vincenzo Bonaiuto[6].
Al fianco vi è la celletta dove il santo abitava e che custodisce le reliquie del beato Luigi Rabatà.[7]
Fin dal 1624, il 7 agosto si celebra la festa in onore di sant'Alberto. In quell'anno la città di Trapani si liberò dal flagello della peste e i trapanesi vollero onorare il santo patrono.
La chiesa dedicata ad Alberto si trova invece nella via Garibaldi a Trapani. La costruzione iniziò nel 1681 e fu completata nel 1700. Architettonicamente è a pianta centrica, ha all'interno un'articolazione barocca. Restaurata, è chiusa al culto. Custodiva la statua detta "Sant'Alberto della Marinella", poi spostata nella chiesa parrocchiale di recente costruzione (seconda metà del '900) intitolata al Santo, che si trova nell'omonimo quartiere cittadino di Sant'Alberto, già Rione Palme, rinominato così in occasione del 700º anniversario della morte del santo.
A Roma nel 1901 fu costruito dai carmelitani il Collegio Internazionale Sant'Alberto, a lui titolato[8]. La sua statua campeggia tra le 140 (70 per parte) del Colonnato di Gian Lorenzo Bernini di Piazza San Pietro in Vaticano (entrando in Piazza da via della Conciliazione, braccio destro, sesta statua).
È titolare del Carmelo Teresiano di Sicilia.
Il 30 gennaio 2006 la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha confermato sant'Alberto degli Abati patrono secondario della diocesi di Trapani.[9]
Luoghi di culto dedicati a Sant'Alberto
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di Sant'Alberto (Trapani)
- Chiesa parrocchiale di Sant'Alberto frazione di San Pietro in Casale (BO)
- Chiesa Anglicana di Sant'Alberto (Randazzo, CT)
- Parrocchia dei Santi Siro ed Alberto, Castelletto di Branduzzo (PV)
- Parrocchia dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria di Revere (MN)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Copia archiviata, su madonnaditrapani.org. URL consultato il 17 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 24 novembre 2015).
- ^ ALBERTO degli Abati, santo in "Dizionario Biografico", su treccani.it. URL consultato il 1º agosto 2021.
- ^ Andrea Ferdinando Scala, Piccolo ristretto delle vite virtu', e miracoli di due gloriosi santi Carmelitani Alberto Confessore ed Angelo Martire; ambe fedelmente raccolte da varj approvati Autori per diligenza, e divozione del Padre Maestro Andrea Ferdinando Scala .., 1746. URL consultato il 1º agosto 2021.
- ^ Sant' Alberto degli Abati, su SantoDelGiorno.it. URL consultato il 1º agosto 2021.
- ^ Sant’Alberto da Trapani, su La Provincia Italiana dei Carmelitani, febbraio 2018. URL consultato l'8 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 settembre 2015).
- ^ Gioacchino Di Marzo nelle sue opere sulla scultura in Sicilia, lo attribuisce invece a Annibale Gagini, che lo realizzò nel 1585
- ^ Copia archiviata, su madonnaditrapani.org. URL consultato il 17 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Copia archiviata, su ocarm.org. URL consultato il 17 settembre 2015 (archiviato dall'url originale il 28 agosto 2016).
- ^ Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, decreto 30 gennaio 2006, Prot. 37/06/L, vedi Notitiae (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2023), 2006, nn. 479-480, p. 372
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesca Garziano, L'insediamento carmelitano trapanese e il santuario dedicato a Santa Maria Annunziata (SECC. XIII-XV). Analisi e studio di un complesso documentario inedito: Il Fondo Pergamene della Biblioteca Fardelliana di Trapani, Bologna, Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Studi sul patrimonio culturale / cultural heritage studies, XXXIX Ciclo, 2017, DOI:10.6092/unibo/amsdottorato/8220.
- F. Burgarella, Profilo storico-biografico di Sant'Alberto degli Abbati nella Sicilia del suo tempo, in S. Alberto degli Abbati. Carmelitano-Patrono di Trapani, Atti del Convegno nel VII Centenario del Transito al Cielo, 1307/2007: Un Santo vivo nel cuore della nostra gente (Trapani, 8-9-10 maggio 2006), Roma, Edizioni Carmelitane, 2007, pp. 15-51.
- Ludovico Saggi, ALBERTO degli Abati, santo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 1, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960. URL consultato il 30 settembre 2017.
- (LA) Antonino Mongitore, S. Albertus, in Bibliotheca Sicula sive De scriptoribus Siculis: qui tum vetera, tum recentiora saecula illustrarunt, notitiae locupletissimae ... ..., vol. I, Panormi, Ex typographia Didaci Bua, 1707, p. 11.
- (LA) Ottavio Caetani, Animadversiones in Vitam Sancti Alberti, in Vitae Sanctorum Siculorum, vol. II, Panormi, Cirilli, 1657 (postuma), p. 72.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alberto degli Abati
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto degli Abati, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 304915828 · ISNI (EN) 0000 0004 1633 2392 · BAV 495/62474 · CERL cnp01096335 · LCCN (EN) n2007053464 · GND (DE) 132715414 · BNE (ES) XX5191603 (data) |
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