Vespa orientalis

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Vespa orientale
Vespa orientalis
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumArthropoda
ClasseInsecta
OrdineHymenoptera
FamigliaVespidae
GenereVespa
SpecieV. orientalis
Nomenclatura binomiale
Vespa orientalis
Linnaeus, 1771
Areale

La vespa orientale (Vespa orientalis Linnaeus, 1771) è un vespide simile al calabrone europeo (Vespa crabro). Non deve essere confusa con la Vespa mandarinia, originaria dell'est asiatico e di dimensioni maggiori, non presente in Europa.

Distribuzione e habitat

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La specie è diffusa nel sud est europeo (compresa l'Italia meridionale)[1], nel Medio Oriente e in Madagascar[2][3].

La vespa orientale è autoctona della penisola, tuttavia si sta osservando un aumento degli avvistamenti nel centro-sud probabilmente dovuto ai cambiamenti climatici[4].

Il suo areale in Italia è in espansione verso nord: risulta insediata a partire dal 2020 nelle città di Grosseto[5][6] e di Trieste[7] e risulta segnalata a Genova nella zona del porto[8]. Il 15 agosto 2022 viene segnalato un esemplare a Livorno[9], e pochi giorni dopo arriva la prima segnalazione dalla Sardegna.[10]

Vespa orientalis costruisce il nido similmente al calabrone, vale a dire nelle cavità arboree ed in case abbandonate, ma talvolta potrebbe nidificare anche nel terreno.[1]

Alcuni ricercatori hanno scoperto che nelle bande gialle dell'addome di questa vespa, è presente un pigmento chiamato xantopterina che ha la capacità di assorbire l'energia solare e rendere attive le vespe, che difatti preferiscono lavorare in pomeriggio inoltrato, al contrario di molte altre specie di calabroni che preferiscono lavorare con il fresco del mattino o prima di sera, per evitare l'eccessivo calore.[11]

In autunno questa vespa compie degli attacchi massivi agli alveari di Apis mellifera sicula (dove questa specie è presente, come ad esempio nell'isola di Cipro), che non possono ucciderle pungendole, poiché il loro tegumento ha una cuticola tanto dura da essere inviolabile ai loro pungiglioni: pertanto le api le appallottolano soffocandole. È stato dimostrato che il limite termico di sopravvivenza è 50,6 ± 0,6 °C per la vespa orientalis, mentre per le api mellifere 50,5 ± 0,1 °C, pertanto non è la temperatura, che in fase di appallottolamento uccide la orientale, bensì lo schiacciamento addominale che ne impedisce la regolare respirazione, con un crollo di umidità ed un picco di anidride carbonica.[12][13]

Riconoscimento

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La vespa orientale si riconosce per la tinta intensamente rossiccia quasi uniforme, spezzata soltanto dal colore giallo presente in una larga banda nell'addome, ed in una macchia sulla testa.

  1. ^ a b Severino M, Vespa orientalis, su Gli Imenotteri aculeati di interesse allergologico. URL consultato il 26 settembre 2015.
  2. ^ Oriental Hornet vespa-crabro.de
  3. ^ Vespa orientale animalinelmondo.com
  4. ^ Francesco Crisafi, La Vespa orientalis, su Bioparco di Roma, 8 settembre 2022. URL consultato il 30 ottobre 2023.
  5. ^ Vespa orientalis in Toscana: aggiornamenti, su StopVelutina. URL consultato il 9 novembre 2021.
  6. ^ Vespa velutina e Vespa orientalis in Toscana: continua la diffusione dei due calabroni agli estremi opposti della regione, su StopVelutina. URL consultato il 9 novembre 2021.
  7. ^ Il Calabrone Orientale ha colonizzato Trieste, su Museo di Storia Naturale di Trieste. URL consultato il 9 novembre 2021.
  8. ^ Vespa orientalis: rilevata la presenza a Genova, su Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe). URL consultato il 9 novembre 2021.
  9. ^ Dov’è – Stop Velutina, su stopvelutina.it. URL consultato il 31 agosto 2022.
  10. ^ Prima segnalazione confermata di Vespa orientalis in Sardegna, su stopvelutina.it, 9 settembre 2022. URL consultato il 9 settembre 2022.
  11. ^ (EN) Marian Plotkin et coll., Solar energy harvesting in the epicuticle of the oriental hornet (Vespa orientalis), in Naturwissenschaften, vol. 97, n. 12, 29, p. 1076, DOI:10.1007/s00114-010-0728-1.
  12. ^ (EN) Papachristoforou A, Rortais A, Zafeiridou G, Theophilidis G, Garnery L, Thrasyvoulou A, Arnold G, Smothered to death: Hornets asphyxiated by honeybees, in Current Biology, vol. 17, n. 18, 18 settembre 2007, pp. R795–R796, DOI:10.1016/j.cub.2007.07.033. URL consultato il 15 giugno 2015.
  13. ^ Luigi Bignami, Le api asfissiano le loro vittime sono tre le strategie per uccidere, su repubblica.it, 18 settembre 2007. URL consultato il 15 giugno 2015.
  • (EN) Barr-Nea L, Ishay J, Histopathological changes in mouse and rat skin injected with venom sac extracts of the Oriental Hornet (Vespa orientalis) [collegamento interrotto] (abstract), in Toxicon, vol. 5, 1977, pp. 301-306. URL consultato l'11 novembre 2010.

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