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Castello di Linderhof
Castello di Linderhof | |
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Il castello di Linderhof con veduta dei giardini e della fontana | |
Stato attuale | Germania |
Land | Baviera |
Città | Ettal |
Indirizzo | Linderhof 26 |
Coordinate | 47°34′18″N 10°57′38″E |
Informazioni generali | |
Tipo | Castello |
Costruzione | 1864-1886 |
Condizione attuale | Aperto al pubblico |
Sito web | schlosslinderhof.de/ |
http://www.linderhof.de/ | |
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Il castello di Linderhof è situato nei pressi della cittadina di Oberammergau, nella Baviera del sud, nei pressi dell'abbazia di Ettal, in Germania. Deve il nome ad un possente tiglio ("linde" in tedesco). Esso è il più piccolo dei tre castelli costruiti da Re Ludovico II di Baviera e l'unico che lo stesso sovrano riuscì a vedere completato.
Sviluppo dell'edificio
[modifica | modifica wikitesto]Ludwig conosceva bene la zona dove successivamente avrebbe fatto sorgere il proprio castello dal momento che la frequentava sin dalla giovane età, quando accompagnava il padre re Massimiliano II di Baviera durante le sue battute di caccia sulle Alpi Bavaresi. Qui esisteva infatti una piccola tenuta di caccia con un cascinale in legno con base in pietra, edificato nel 1790, che suo padre aveva ribattezzato Königshäuschen.
Quando Ludwig II divenne re nel 1864 ereditò tra le altre cose anche questo possedimento dal genitore e dal 1869 cominciò ad ampliare l'edificio originario con l'intento di farne un proprio buen retiro. L'edificio venne progettato secondo il gusto del sovrano, con i canoni del secondo periodo rococò. Il castello trae ispirazione dalla barocca reggia di Versailles costruita da Luigi XIV il Re Sole nel XVII secolo, considerato da Ludovico II un modello di monarca ideale, con uno stile molto influenzato dal tardo barocco del periodo di Luigi XV, in particolare dal Petit Trianon; è presente anche nei giardini una scalinata con una statua di Maria Antonietta.[1]
Secondo il progetto, al 1870 l'architetto Georg von Dollmann prima riuscì ad espandere l'edificio verso nord costruendo un'ala del castello che fino ad allora conteneva solo una sala principale al piano superiore e poche altre sale di rappresentanza. Tuttavia non disponeva di una facciata degna.
Dalla primavera del 1871, fu aggiunta l'ala ovest con la medesima struttura, ed entrambi gli edifici esistenti vennero integrati da un'ala di collegamento sul lato nord dove sarebbe stata posta la camera da letto del sovrano.
Dal febbraio 1873, il castello fu chiuso con facciate in pietra basate sullo stile rococò e il tetto fu completato. L'anno seguente, divenendo così un progetto unitario.
Nel 1874 decise di demolire completamente ciò che restava del Königshäuschen (seppur a malincuore dato i legami affettivi che lo univano all'edificio). In quello stesso anno venne dato il via al progetto del parco che venne eseguito su idea del direttore dei giardini di corte, Carl Joseph von Effner.
Tra il 1863 e il 1886 un totale di 8.460.937 marchi vennero spesi per costruire Linderhof.
Le stanze
[modifica | modifica wikitesto]Linderhof, rispetto alle altre residenze, ha un'atmosfera più intima, privata. Infatti, sono solo quattro le stanze che hanno un'effettiva e reale funzione di rappresentanza.
- Stanza degli specchi
- Questa stanza, ispirata alla grande Galleria degli Specchi di Versailles, venne utilizzata dal Re come soggiorno, egli amava sedersi nella nicchia, a volte leggendo l'intera notte. Dato che Ludovico II era solito dormire di giorno e stare sveglio la notte, gli specchi creavano un effetto spettacolare per lui di tutte le luci delle candele riflesse centinaia di volte. Nel pieno spirito di Ludovico II, la sala presenta numerose particolarità e stranezze: vi si trova un tavolino con un pianale di lapislazzuli, ametiste e calcedoni intarsiati tra loro a comporre lo stemma della Baviera; sul pavimento si trova un tappeto di piume di struzzo; in questa stanza si trova un candelabro a sedici braccia di stile rococò, interamente realizzato in avorio.
- Camere degli arazzi Est e Ovest
- Queste due Camere degli arazzi sono molto simili e non sembrano avere apparentemente una reale funzione. Quella a ovest è chiamata "la stanza della musica" vista la presenza di un Aeolodion (strumento che combina piano e armonium). Le scene sulle pareti sono dipinte su tela grezza in modo da imitare la trama degli arazzi.
- Stanza delle udienze
- La stanza delle udienze, situata nell'ala est, era stata concepita da re Ludovico II per ricevere ambascerie e personalità importanti mentre si trovava a risiedere al castello, ma in realtà non la usò mai per questo scopo. Egli la usò raramente come studio. In essa, che fungeva da sala del trono, si trova un baldacchino decorato con piume di struzzo, oltre a due tavolini rotondi con la parte superiore di malachite, dono a Ludovico II della granduchessa Maria Alexandrovna di Russia.
- Sala da pranzo
- Questa sala, collocata nell'area est, era spesso utilizzata da Ludovico II quando desiderava pranzare, anche solo. Per questo motivo è sito nella sala un tavolo dotato di ascensore, che poteva essere organizzato al piano inferiore, in cucina, e poi issato a quello superiore. Al centro del grande tavolo della sala, si trova un centrotavola di porcellana con fiori cinesi fabbricato a Meißen.
- Camera da letto
- Il modello per la progettazione e la costruzione di questa stanza, cuore e fulcro di tutto il palazzo, fu la camera da letto della residenza dei sovrano a Monaco. Venne totalmente ricostruita nel 1884 e non poté essere totalmente completata sino a due anni dopo la morte del re. In essa si trova un grandioso candelabro a pastorale in vetro di Murano con 108 candele, oltre a due console interamente realizzate in porcellana di Meißen.
Il parco
[modifica | modifica wikitesto]I giardini che incorniciano il castello sono considerati tra i più belli. Il parco combina elementi formali del periodo barocco con i giardini rinascimentali italiani e con scorci che ricordano i giardini all'inglese. La struttura dei giardini fu progettata e completata sotto la supervisione del direttore dei giardini di corte Carl von Effner entro il 1880. I giardini, dalla disposizione rigorosamente geometrica, sono immersi in un ampio parco paesaggistico. Il grande bacino d'acqua, antistante il castello, con una fontana il cui getto raggiunge i 25 metri di altezza, così come i tre livelli dei giardini terrazzati, sono coronati da un piccolo tempio circolare, il cosiddetto tempio di Venere, e dalla fontana di Nettuno, con le sue cascate a 30 livelli, che donano al parco un aspetto d'incomparabile bellezza. Il parco copre un'area di circa 50 ettari (125 acri) ed è perfettamente integrato all'interno del paesaggio naturale delle Alpi. Al suo interno ci sono numerosi edifici di diversi stili distribuiti, tra i quali:
- Grotta di Venere
- Disegnato da Fidelis Schabet[2], è un edificio totalmente artificiale e costruito per il Re come scenario dell'Atto I dell'opera di Richard Wagner, il Tannhäuser secondo un'antica leggenda relativa a una grotta realmente esistente nei monti del Horselberg.
- Chiosco moresco
- Edificio disegnato dall'architetto Berlinese Karl von Diebitsch per l'Esposizione Internationale di Parigi del 1867. Ludwig II volle comprarlo ma venne anticipato dal "re" delle rotaie Bethel Henry Strousberg e riuscì ad averlo solo dopo il fallimento di Strousberg.
- Casa Marocchina
- Costruito effettivamente in Marocco per l'Esposizione Internazionale di Vienna del 1873. Il Re la comprò nel 1878 e la fece decorare con uno stile più reale e confacentegli.
Galleria d'immagini
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Veduta del castello dal giardino
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Giardini: fontana di Nettuno
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Terrazza ovest del giardino
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Fontana; sullo sfondo Padiglione
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Dettaglio del giardino
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Dettaglio del giardino
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Grotta di Venere
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Chiosco moresco
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Vista in inverno
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Passaggio nel giardino
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le château de Linderhof, su www.connexion-francaise.com, 14 July 2007. URL consultato il 26-08-2023 (archiviato dall'url originale il 24 marzo 2012).
- ^ [1]
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Linderhof
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su schlosslinderhof.de. URL consultato il 19 agosto 2018.
- Castello di Linderhof, su bavieraturismo.it. URL consultato il 19 agosto 2018.
- Linderhof e gli altri castelli di Re Ludwig II, su tuttobaviera.it. URL consultato il 19 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 23 giugno 2007).
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