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USB dead drop
L'USB dead drop è un sistema di file sharing offline, peer-to-peer e anonimo, creato dall'artista tedesco Aram Bartholl, che consiste nella condivisione pubblica di chiavette USB in spazi aperti.
Nel caso più tipico, la chiave USB viene inserita in un muro e fissata con cemento a presa rapida. All'inizio è vuota, eccetto che per il file README.txt che ne spiega la funzione, e chiunque la può utilizzare per caricare e scaricare file[1].
Il nome deriva dal metodo Dead drop (o dead letter box) usato per lo scambio di informazioni nello spionaggio.
Wireless dead drop
[modifica | modifica wikitesto]Basandosi sul concetto di USB dead drop, è stato sviluppato anche il Wireless dead drop[2][3][4]
Pro e contro
[modifica | modifica wikitesto]Essendo drive raggiungibili sia privatamente che pubblicamente, le USB dead drop danno a ciascuno la possibilità di salvare e trasferire dati in maniera anonima e del tutto gratuita.
Proprio come i network offline, questo sistema è però vulnerabile a certi fattori:
- Distruzione fisica: chiunque può danneggiare un dead drop utilizzando arnesi, alti voltaggi o elevate temperature.
- Distruzione del software e dei dati: chiunque può cancellare tutti i dati formattando il drive, oppure può crittografarli con una chiave segreta.
- Spionaggio: chiunque può aggiungere trojan o keylogger al drive.
- Divulgazione: chiunque può segnalare l'ubicazione di un dead drop privato, pubblicandone le coordinate geografiche online.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ How to make your own
- ^ PirateBox, su wiki.daviddarts.com. URL consultato il 24 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 29 gennaio 2011).
- ^ WIDROP Archiviato il 14 maggio 2011 in Internet Archive.
- ^ Wireless dead drop
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su USB dead drop
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su deaddrops.com.
- Carrara Dead Drops Network, su carraradeaddrops.net. URL consultato il 20 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2013).