Reificazione

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Reificazione è un concetto filosofico che può avere diversi significati, benché le varie accezioni presentino analogie. Il concetto viene usato per lo più in senso critico-descrittivo, al fine di evidenziare l'influenza del modo di produzione capitalistico sulla vita delle persone e sulla loro capacità di reagire a tale potere.

Dal latino res (al genitivo rei), cioè cosa + facere cioè fare, reificazione può essere 'tradotto' come "far diventare oggetto", "rendere cosa".

In generale, nella teoria marxiana, si intende quel processo per cui una persona, o un rapporto sociale, si fanno res, cosa, oggetto. Nel capitalismo domina l'alienazione, il feticismo delle merci, che appaiono alla coscienza come cose di per sé valorizzate. Avviene dunque una personificazione della merce e una reificazione della persona, un trasformare cioè le persone in oggetti.

Un'analisi approfondita della reificazione (Verdinglichung, cioè il ”diventare una cosa“) viene poi compiuta da György Lukács, nel saggio ”La reificazione e la coscienza del proletariato“ (contenuto in Storia e coscienza di classe, 1923), il cui spunto è dato dalle pagine dedicate da Marx ne Il Capitale al carattere di feticcio della merce e la conseguente trasformazione, che ha luogo soltanto nella coscienza umana, dei rapporti sociali, che intercorrono tra gli uomini, in apparenti rapporti tra cose.

Per Lukács, che amplia la lucida ed incisiva analisi marxiana collegando l'eliminazione del carattere personale e immediatamente sociale del lavoro, propria della società capitalistica, al prevalere dell'organizzazione razionale-astratta in tutti i settori della vita sociale, la reificazione nel capitalismo è data dal prevalere della formalizzazione, cioè dal predominio della razionalità astratta nel mondo vitale dei soggetti (burocratismo, direzione tayloristica del lavoro, formalismo giuridico, trasformazione del qualitativo nel quantitativo, etc.). Il vero toglimento della reificazione, il suo superamento cioè, è possibile quindi, secondo Lukács, soltanto tramite la "coscienza del proletariato" intesa come unità di soggetto e oggetto, in quanto ricompone l'unità basilare del processo storico nella prassi rivoluzionaria.

L'analisi lukácsiana della reificazione è stata quindi ripresa, in Francia, da Lucien Goldman (Ricerche dialettiche, 1959) e, in Germania, dalla Scuola di Francoforte. Infine, il concetto di reificazione è centrale anche nella filosofia di Jean-Paul Sartre, fondata, fin dalle origini, sul fondamentale dualismo fra modo d'essere della coscienza e modo d'essere della cosa.

Il concetto di reificazione come Versachlichung (oggettivazione) è stato usato, in senso descrittivo, anche dai sociologi Peter Ludwig Berger e Thomas Luckmann nell'opera La realtà come costruzione sociale (1966), per spiegare l'"oggettività del mondo istituzionale" come "oggettività umanamente prodotta e costituita". Le istituzioni sociali sono quindi il frutto dell'oggettivazione di ciò che l'uomo fa, ma non per questo acquista "uno stato ontologico indipendente dall'attività umana che l'ha prodotta" (p. 92).

In termini psicologici, la reificazione rientra nei casi di ipostatizzazione di modelli interpretativi, come per esempio nel modello psicoanalitico dell'Io, Es e Super-Io. Un significato più strettamente socio-psichiatrico, ma per molti aspetti attuale, rimanda invece all'alterazione schizofrenica, interpretata da Joseph Gabel (1962) nei termini della dialettica hegeliana soggetto-oggetto: la reificazione è, precisamente, l'assenza di tale dialettica, che porta l'individuo ad assolutizzare l'identità di soggetto-oggetto; in tal caso, si parla sia di reificazione clinica, per cui l'individuo si assimila alle cose, sia di reificazione sociale, per la quale l'individuo si percepisce come oggettivato e quindi alienato entro la sfera del sociale.

La reificazione è una fallacia, o un'ambiguità, quando un'astrazione (i.e., una credenza astratta o un costrutto ipotetico) viene trattata come se fosse un concreto evento reale o un'entità fisica (fallacy of misplaced concreteness).

In informatica, reificazione è quel procedimento tramite il quale un'idea astratta, un concetto, viene trasposto in un modello dati esplicito o in altro oggetto concreto tramite un modello logico o un linguaggio di programmazione. In termini generali è la caratterizzazione del passaggio dal livello concettuale al livello logico.

In ambito etico, la reificazione è relativa ad ogni comportamento che viola principi etici o morali, come la dignità e l'integrità psicofisica della persona. In questo senso, può essere definita come reificante ogni pratica o comportamento finalizzato alla strumentalizzazione di altre persone, in quanto esse vengono trattate alla stregua di oggetti privi di sensibilità e di vita, quindi come cose o merci (Martha Nussbaum) da usare ai fini del proprio tornaconto personale. Secondo Axel Honneth (2005), rientrano in questo ambito fenomeni come la richiesta di maternità sostitutive, la mercificazione delle relazioni amorose, lo sviluppo pervasivo dell'industria del sesso, nonché fenomeni di autoreificazione, ovvero "forme di esperienza dei propri sentimenti e dei propri desideri secondo il modello delle entità cosali".

Nella letteratura contemporanea, il fenomeno della reificazione è presentato, con vari accorgimenti stilistici ed estetici, da autori come Michel Houellebecq, Harold Brodkey, Raymond Carver, Elfriede Jelinek, Peter Bieri. Esempi di autoreificazione si trovano nelle opere di Judith Hermann e di Katrin Röggla, mentre, nel panorama italiano, rientra nell'ambito dell'autoreificazione il romanzo di Giuseppe Genna Italia De Profundis (2008). In ogni caso, si tratta comunque di una condizione psicoaffettiva di totale mancanza di empatia, di completa indifferenza e rassegnazione, che spinge coloro che ne sono affetti a trattare sé stessi e gli altri come se fossero cose o, comunque, entità prive di qualsiasi significato non materiale.

  • György Lukács, Storia e coscienza di classe (1923), trad. it. di G. Piana, Sugargo Edizioni, Milano, 1967.
  • Max Horkheimer, Theodor W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo (1947), trad. it. di R. Solmi, Giulio Einaudi editore, Torino, 1966.
  • Lucien Goldmann, Recherches dialectiques, Gallimard, Paris, 1959.
  • Jean-Paul Sartre, Critica della ragione dialettica (1960), 2 voll., trad. it. di P. Caruso, Il Saggiatore, Milano, 1963.
  • Peter Ludwig Berger, Thomas Luckmann, La realtà come costruzione sociale (1966), trad. it. di M. Sofri Innocenti e A. Sofri Peretti, Il Mulino, Bologna, 1969.
  • Joseph Gabel, La falsa coscienza. Saggio sulla reificazione (1962), trad. it. di A. Backhaus Righini, Edizioni Dedalo, Bari, 1967.
  • Andrew Arato, Lukács's Theory of Reification, Telos Press Publishing, New York, 1972.
  • Jürgen Habermas, Teoria dell'agire comunicativo (1981), 2 voll., trad. it. di P. Rinaudo, Il Mulino, Bologna, 1986.
  • Rüdiger Dannemann, Das Prinzip Verdinglichung. Studie zur Philosophie Georg Lukács, Sendler, Frankfurt, 1987.
  • Georg Lohmann, Indifferenz und Gesellschaft. Eine kritische Auseinandersetzung mit Marx, Suhrkamp, Frankfurt, 1990.
  • Umberto Galimberti, Enciclopedia della Psicologia, Garzanti, Milano, 1999 (voci "alienazione" e "reificazione").
  • Martha Nussbaum, Objectification, in: Sex and Social Justice, Oxford University Press, Oxford-New York, 2000.
  • Arlie Russell Hochschild, Per amore o per denaro. La commercializzazione della vita intima (2003), trad. it. di E. Lalumera, Il Mulino, Bologna, 2006.
  • Timothy Bewes, Reification, or The Anxiety of Late Capitalism, Verso Books, London, 2002.
  • Axel Honneth, Reificazione. Uno studio in chiave di teoria del riconoscimento (2005), trad. it. di C. Sandrelli, Meltemi Editore, Roma, 2007.
  • Fredric Jameson, Valences of the Dialectic, Verso Books, London, 2010.
  • Alessandro Bellan (a cura di), Teorie della reificazione. Storia e attualità di un fenomeno sociale, Mimesis Edizioni, Milano-Udine, 2013.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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  • http://www.unive.it/teoriacritica[collegamento interrotto], Reificazione: storia e attualità di un concetto (aa.aa. 2008-2009 e 2010-2011).
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