Ferrovia Montebelluna-Camposampiero
Montebelluna–Camposampiero | |
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Stati attraversati | Italia |
Inizio | Montebelluna |
Fine | Camposampiero |
Attivazione | 1886 |
Gestore | RFI |
Precedenti gestori | SV |
Lunghezza | 28 km |
Scartamento | 1435 mm |
Elettrificazione | 3000 V CC[1] |
Ferrovie | |
La ferrovia Montebelluna–Camposampiero è una linea ferroviaria di proprietà statale che collega Montebelluna, posta sulla linea Belluno–Feltre–Treviso, a Camposampiero, sulla linea Padova–Bassano, passando per il nodo di Castelfranco Veneto.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Durante la prima metà degli anni ottanta del XIX secolo, la Società Veneta per Imprese e Costruzioni pubbliche ottenne la concessione di una linea tra Camposampiero e Montebelluna. La linea avrebbe dovuto fungere da diramazione dell'esistente linea consorziale Padova–Bassano, costruita dalla stessa impresa ferroviaria, ma che, a partire dal 1882, era esercita dalle Strade Ferrate Meridionali. La breve ferrovia avrebbe consentito di collegare la città patavina a quella di Castelfranco Veneto, posta sull'altra linea consorziale Vicenza–Treviso, e a Montebelluna, posta sulla linea Belluno–Feltre–Treviso, entrambe esercite dalle Strade Ferrate Meridionali. Questo progetto pose fine al dissidio fra il consorzio interprovinciale di Padova, Vicenza e Treviso, che inizialmente ebbe in concessione la Padova–Bassano e la Vicenza–Treviso, con la provincia di Venezia, risalente al periodo in cui si stava progettando la prima linea[2].
La linea fu aperta al traffico il 21 luglio 1886[3] e fu esercita dalla Veneta fino alla statalizzazione delle ferrovie italiane, tra il 1905 e il 1906, quando la gestione passò alle Ferrovie dello Stato[4].
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Stazioni e fermate | ||||||||
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per Belluno | |||||||
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28+372 | Montebelluna | 114 m s.l.m. | |||||
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per Susegana † 1966 | |||||||
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per Treviso | |||||||
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Superstrada Pedemontana Veneta | |||||||
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18+754 | Fanzolo | 60 m s.l.m. | |||||
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per Treviso e per Venezia | |||||||
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12+057 | Castelfranco Veneto (inizio doppio binario) | 41 m s.l.m. | |||||
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per Trento e per Vicenza | |||||||
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per Bassano del Grappa / per Treviso † 1944 | |||||||
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0+000 | Camposampiero | 25 m s.l.m. | |||||
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per Ostiglia † 1944 | |||||||
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per Padova | |||||||
Manuale · Legenda · Convenzioni di stile |
La ferrovia si presenta a doppio binario da Camposampiero a Castelfranco Veneto, mentre nel restante tratto fino a Montebelluna è a singolo binario.
L’intera linea è elettrificata a 3000 volt in corrente continua dal 29 giugno 2020.[1] A giugno 2019 erano iniziati i lavori di elettrificazione della tratta tra Castelfranco e Montebelluna[5], che sono terminati a giugno 2020, quando l'elettrificazione è stata attivata in pre-esercizio non commerciale. Il 13 dicembre 2020 è stato avviato il servizio con convogli elettrici[6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Attivazione elettrificazione (CT VE 6/2020), su normativaesercizio.rfi.it, 29 giugno 2020.
- ^ Cornolò (2005), p. 23 e pp. 14 e 15.
- ^ Sviluppo delle ferrovie italiane dal 1839 al 31 dicembre 1926, Roma, Ufficio Centrale di Statistica delle Ferrovie dello Stato, 1927. Vedi Alessandro Tuzza, Trenidicarta.it, 1997-2007. URL consultato il 18 luglio 2010.
- ^ Cornolò (2005), p. 16.
- ^ Lavori sulla linea: treni fermi per tre mesi da Castelfranco a Montebelluna, su TrevisoToday, 22 maggio 2019.
- ^ Avvio del servizio ferroviario con convogli elettrici [collegamento interrotto], su qdpnews.it. URL consultato il 13 dicembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Atlante ferroviario d'Italia e Slovenia. Eisenbahnatlas Italien und Slowenien. Köln: Schweers + Wall, 2010. ISBN 978-3-89494-129-1
- Giovanni Cornolò, La Società Veneta Ferrovie, 2ª ed., Ponte San Nicolo, Duegi Editrice, 2005. ISBN 88-900979-6-5.
Altri progetti
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