Carmen saeculare

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carme (celebrativo) del secolo
Titolo originaleCarmen saeculare
Quinto Orazio Flacco
ritratto immaginario di Giacomo Di Chirico
AutoreQuinto Orazio Flacco
1ª ed. originale17 a.C.
GenereInno
Sottogenerepoesia
Lingua originalelatino

Il Carmen saeculare è un inno in diciannove strofe saffiche composto da Quinto Orazio Flacco.

«O Sole fonte di vita, che con il carro splendente mostri e nascondi il giorno, e che sempre vecchio e nuovo risorgi, che tu non possa mai vedere nulla di più grande della città di Roma.»

Contesto storico

[modifica | modifica wikitesto]

Esso fu cantato il 3 giugno del 17 a.C. sul Palatino e sul Campidoglio da un coro di fanciulli e fanciulle durante i Ludi saeculares, voluti dall'imperatore Augusto per celebrare la venuta dell'età dell'oro preannunciata dalla IV ecloga di Virgilio.

Lo stile del carme è elevato e solenne e possiede un carattere rituale e religioso. Infatti sono frequenti le invocazioni ad Apollo, a Diana, al Sole, a Ilizia, alle Parche e alla Terra. Il componimento termina con l'encomio ad Augusto, considerato discendente di Venere.

Nel carme Orazio manifesta la sua partecipazione all'ideologia augustea e la sua fede nella grandezza di Roma.

Il carme secolare è la celebrazione di Augusto e della potenza di Roma sul mondo. Esso esprime l'augurio che essa non possa mai morire e un'invocazione agli dei di modo che diano lunga prosperità ai romani. Il carme risulta una preghiera perfetta, rappresentando l'apoteosi della cultura pagana e il culmine stilistico della poesia di Orazio.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN230152140015511100002 · BAV 492/19225 · LCCN (ENno96052580 · GND (DE4348177-2 · BNF (FRcb12508390v (data) · J9U (ENHE987007438785305171