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Armando Tonello
Armando Tonello (Vittorio Veneto, 25 novembre 1897 – Venezia, 3 gennaio 2001) è stato un pittore italiano. Aderì al movimento del Post-Impressionismo nella tradizione pittorica veneta. Ha esposto alla Biennale di Venezia negli anni 1938, 1940, 1942, 1948, 1950.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Armando Tonello nasce a Vittorio Veneto da Giacomo Tonello e Antonietta Bonfort. Fin da giovanissimo si sente attratto dalla pittura e il padre asseconda questa sua inclinazione mandandolo a frequentare a Venezia l’Istituto d’Arte dei Carmini. Allo scoppio della Grande Guerra del ’15-’18 viene arruolato e mandato al fronte. Distintosi per coraggio e senso del dovere, consegue la Croce al merito di guerra. Al ritorno dalla guerra riprende gli studi all’Istituto d’Arte e si diploma (1919-’20) per intraprendere poi l'attività pittorica. In questo stesso Istituto sarà poi docente per molti anni, a partire dal 1927 fino al pensionamento. Nel 1933 avrà come allievo l'allora tredicenne Emilio Vedova, di cui eseguirà due piccoli ritratti. I suoi molti anni di vita lo vedono incessantemente attivo sulla scena artistica, veneziana e veneta in particolare, fino alla morte avvenuta nell'anno 2001.
La carriera artistica
[modifica | modifica wikitesto]A Venezia è conquistato dai grandi pittori del ‘500 e viene a contatto con le opere dei maestri contemporanei quali Ettore Tito, Cesare Laurenti, Italico Brass e in particolare Alessandro Milesi. È aperto alle novità dell’Impressionismo che giungono con la Biennale Internazionale d’Arte e privilegia una pittura dal vero, en plein air, tutta giocata su colori chiari e luminosi. Fra i soggetti rappresentati non ci sono però solo i paesaggi lagunari e di campagna, soprattutto della natia Vittorio Veneto. Numerosi anche altri soggetti: i ritratti e la figura, prevalentemente degli anni Trenta, le scene di vita veneziana, le nature morte di pesci e di frutta, e anche alcuni a carattere religioso. Entra nel gruppo dei giovani artisti capesarini, che gravitano appunto intorno a Ca’ Pesaro, presso la Galleria d’Arte Moderna. Essi propongono un rinnovamento della pittura ottocentesca, rinnovamento nella tradizione, ed espongono alla Galleria Comunale ‘Bevilacqua La Masa’ a partire dal 1920. Si lega in amicizia con Neno Mori, Fioravante Seibezzi, Luigi Scarpa Croce e Marco Novati.
Partecipa alle Biennali di Venezia del 1938, 1940, 1942, 1948, 1950. Nel 1947 è tra i fondatori, assieme ad altri 26 pittori, di L'Ordine de La Valigia con sede al Caffè Gorizia, istituito come tentativo di reazione al modernismo internazionale. Nel 1946 partecipa alla ‘Mostra Mediterranea d’Arte’ a Palermo, alla Biennale Nazionale di Milano, al Premio ‘Colomba’ e al Premio Nazionale Burano dove gli è assegnato il premio Ca’ Sagredo. E’ invitato a partecipare alle Mostre Sindacali e alla ‘Biennale d’Arte Triveneta’ a Padova, fino al 1959, e alle Mostre Sindacali e Provinciali d’Arte Contemporanea a Treviso dove nel 1958 riceve il premio assegnato dall’E.P.T. Alla Mostra ‘Riviera del Brenta’ presso Villa Pisani (Stra) nel veneziano riceve la medaglia d’oro. È cofondatore, assieme a Krayer, Seibezzi e Carraro, del Centro Studio Pittori nell’Arte del Vetro di Murano sotto la direzione di Egidio Costantini, (1950-1955). Diversi artisti forniscono i loro disegni per la realizzazione delle relative opere in vetro. Il Centro Studio richiamerà a Murano i più noti artisti internazionali tra cui Oskar Kokoschka, Henry Moore, Le Corbusier, Alexander Calder, Braque e Picasso e si avvarrà della loro partecipazione e del loro contributo.
Nel 1951 viene nominato consulente artistico del Centro Internazionale delle Arti e del Costume di Palazzo Grassi.
All’estero espone a Lienz alla ‘Mostra d’Arte Contemporanea’ (1953) organizzata dalla Biennale di Venezia, poi a Bruges, Bruxelles, Charleroi (Belgio), quindi ad Orléans in Francia (1960).
L’anno 1962 vede sue opere esposte a Verona, Vicenza, Livorno, Firenze, Rovigo, Pontremoli. Nel 1963 ottiene la medaglia d’oro al Premio ‘Ciuffenna’ ad Arezzo e alla 3.a Mostra ’La Caccia’ a Belluno. Nel 1966 è invitato dal Comune di Venezia alla Mostra Retrospettiva della ‘Scuola di Burano’ a Palazzo Vendramin-Calergi. La sua attività prosegue con mostre personali e collettive, dentro e fuori Venezia. Nel 1979 è invitato al Premio ‘Burano’ e nel 1981 espone a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta (PD) e alla mostra collettiva ‘Maestri Veneti’ a Mestre.
Diverse le sue mostre antologiche: alla Galleria Sant’Angelo di Venezia nel 1972[1], alla Galleria Nuovo Spazio 2 (sempre a Venezia) nel 1981[2], alla Biblioteca Civica di Vittorio Veneto nel 1982, al Centro d’Arte San Vidal a Venezia nel 1988 e infine, nel 1998, al Museo del Cenedese di Vittorio Veneto[3]. Con quest’ultima mostra la città di Vittorio Veneto intese onorare il suo concittadino al compimento del suo centesimo anno di vita.
Tra le decorazioni di luoghi pubblici e di culto sono da ricordare gli affreschi nel catino absidale della Chiesa di San Silvestro (Venezia), le pale d’altare per le chiese di Danta nel Cadore (Belluno) e di Debras Marcos (Africa orientale), l’affresco del soffitto della Chiesa di Farra d’Alpago (Belluno) e del soffitto della biblioteca del Convento del Santissimo Redentore a Venezia.
Armando Tonello muore a Venezia, sua città di adozione, il 3 gennaio del 2001, a 103 anni.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Catalogo di presentazione della personale del maestro Armando Tonello, presso la Galleria Sant' Angelo di Venezia nel 1975
- ^ Catalogo delle opere del maestro Armando Tonello del 1981
- ^ Catalogo di presentazione della personale del maestro Armando Tonello, presso il Museo del Cenedese a Vittorio Veneto nel 1999
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Nico Stringa (a cura di) La pittura nel Veneto, in ‘Il Novecento Dizionario degli artisti’, edizioni Electa 2010
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 307358042 · ISNI (EN) 0000 0000 1598 1498 · SBN CUBV029019 · GND (DE) 121500608 |
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