Adele Gambaro

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Adele Gambaro

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaXVII
Gruppo
parlamentare
ALA-Scelta Civica per la Costituente Liberale e Popolare
CircoscrizioneEmilia-Romagna
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoIndipendente (2013; 2014-2016; dal 2018)
Precedenti:
M5S (2013)
GAPP (2013-2014)
Italia Lavori in Corso (2014)
ALA (2016-2018)
Titolo di studioLaurea in Scienze Politiche
UniversitàUniversità di Ginevra
ProfessioneConsulente

Adele Gambaro (Genova, 24 luglio 1964) è una politica italiana.

Nasce a Genova il 24 luglio del 1964. Nel 1988 si è laureata in scienze politiche all'Università di Ginevra e ha conseguito un master di primo livello in diritto dell'Unione Europea al Centre universitaire d'études des Communautés européennes di Parigi.

Per oltre dieci anni si è occupata di consulenza e assistenza tecnica a favore di piccole e medie imprese.

Nel passato ha inoltre lavorato come consulente d'azienda su temi riguardanti l'Unione europea, nella Federazione Nazionale Commercianti Prodotti per l'Agricoltura di Bologna, e per Confindustria di Milano.[1]

Elezione a senatore

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Alle elezioni politiche del 2013 viene eletta al Senato della Repubblica, nelle liste del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Emilia-Romagna. È stata Segretaria della 3ª Commissione permanente (Affari esteri, emigrazione).[2]

L'espulsione dal Movimento 5 Stelle

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Il 19 giugno Adele Gambaro viene espulsa per effetto di una votazione via internet tra gli iscritti.[3]

L'espulsione, motivata ufficialmente per aver diffamato il M5S[4], è stata interpretata come conseguenza delle critiche da lei mosse alla strategia comunicativa di Beppe Grillo[5] e il 24 giugno entra ufficialmente nel Gruppo misto del Senato.

Il 2 ottobre, insieme ai colleghi senatori ex M5S Fabiola Anitori, Paola De Pin e Marino Mastrangeli, vota la fiducia al Governo Letta[6].

Il 10 ottobre 2013, assieme alle ex senatrici del Movimento 5 Stelle Fabiola Anitori e Paola De Pin (insieme al deputato Adriano Zaccagnini alla Camera), ha dato vita alla componente del gruppo misto Gruppo Azione Partecipazione Popolare (GAPP), che ha sostenuto il Governo Letta e per un po' Governo Renzi, parte del Gruppo misto[7].

Il 15 maggio 2014 lascia la componente GAPP insieme a Paola De Pin per aderire alla componente del gruppo misto Italia Lavori in Corso (ILIC), già formata dai 4 senatori espulsi, capeggiati da Luis Alberto Orellana: Lorenzo Battista, Francesco Campanella e Fabrizio Bocchino a cui si aggiungono le senatrici dimissionarie per protesta Alessandra Bencini e Monica Casaletto (che invece non aderiscono al Movimento X degli altri senatori ex 5 stelle dimissionari).

Il 10 luglio 2014, infine, torna tra le file dei non iscritti del gruppo misto.

Dal 26 giugno 2013 è parte della delegazione parlamentare italiana al Consiglio d'Europa in ambito Cultura.

Il 20 gennaio 2016, dopo giorni di indecisione, aderisce al gruppo Alleanza Liberalpopolare-Autonomie guidato da Denis Verdini,[8] che si colloca nell'area del centro-destra, ma che appoggia le riforme costituzionali e sui diritti civili del Governo Renzi.

  1. ^ Giornalettismo Archiviato il 16 giugno 2013 in Internet Archive.
  2. ^ Adele Gambaro, un'altra «bolognese» ribelle sulla strada di Grillo, in Il Sole 24 ORE. URL consultato il 10 maggio 2018.
  3. ^ Hanno partecipato al voto 19.790 iscritti, pari al 41% degli aventi diritto. I favorevoli all'espulsione sono stati il 65,8%.
  4. ^ Voto espulsione senatrice Gambaro, in Blog di Beppe Grillo, 19 giugno 2013. URL consultato il 4 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2013).
  5. ^ Senatrice M5S: “Flop? Colpa di Grillo”. Replica: “Non vale niente, se ne vada”, in Il Fatto Quotidiano, 11 giugno 2013. URL consultato il 4 luglio 2013.
  6. ^ M5S alla 'ex' Paola De Pin: "Venduta". Lei scoppia in lacrime, Letta la difende, in La Repubblica, 2 ottobre 2013. URL consultato il 2 ottobre 2013.
  7. ^ Nuovo gruppo in Senato per De Pin, Gambaro e Anitori Archiviato il 16 ottobre 2013 in Internet Archive.
  8. ^ La ex M5S Adele Gambaro passa nel gruppo di Denis Verdini (Ala), su huffingtonpost.it, 20 gennaio 2016. URL consultato il 19 gennaio 2021.

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