Indice
Stone Gossard
Stone Carpenter Gossard (Seattle, 20 luglio 1966) è un compositore e chitarrista statunitense, noto come membro fondatore, compositore e chitarrista ritmico dei Pearl Jam, nonché componente dei Brad e dei Painted Shield, ed in precedenza delle band Green River, Mother Love Bone e Temple of The Dog.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Stone Carpenter Gossard nasce e cresce a Seattle, nel quartiere di Capitol Hill. Sua madre è Carolyn Carpenter, impiegata pubblica. Suo padre è David William Gossard, Jr, avvocato. Ha due sorelle: Star Leslie Dirette e Shelly Joan.[1]
«Le mie influenze musicali da ragazzino erano il rock e il pop che passavano in radio, tipo Simon & Garfunkel e la disco. Volente o nolente la disco ti influenzava, perché, anche se non ti piaceva, era ovunque. Mi sono perso il punk inglese, non l'ho mai capito finché non ho ascoltato i Sex Pistols nell'84, al che mi sono detto questa sì che era una rock band! Anche la musica heavy metal andava fortissimo. i Motorhead erano considerati una band fondamentale a Seattle, memoria dell'amore che avevamo da bambini per i Black Sabbath.»
Inizia a suonare la chitarra a sedici anni [2] e, dopo il diploma alla Northwest School (1984), scuola privata alternativa e ricca di stimoli culturali,[3][4] Stone si dedica alla musica con varie band: March of Crimes, nel quale milita anche il futuro bassista dei Soundgarden Ben Shepherd, e Ducky Boys, con il compagno di scuola Steve Turner.[5] Con quest'ultimo e il bassista Jeff Ament entra poi a fare parte dei Green River, band seminale della scena di Seattle.
Nel 1988, i Green River si sciolgono per differenze di vedute artistiche e di ambizioni:[6][7][8] Mark Arm e Steve Turner formano i Mudhoney, Gossard e Ament i Mother Love Bone con il cantante dei Malfunkshun, Andrew Wood. Il gruppo ottiene un contratto discografico, ma poco prima della pubblicazione del primo disco, Apple, Wood muore per overdose di eroina (1990).[9]
«Amo scrivere canzoni, è una sorta di tarlo per cui lo faccio continuamente. Ci siamo trovati in circostanze davvero dure, ma allo stesso tempo amavo svegliarmi, comporre canzoni e suonare in una band.»
Chris Cornell, amico e coinquilino di Wood nonché cantante dei Soundgarden, compone alcune canzoni in ricordo dell'amico scomparso. Da queste canzoni, con la partecipazione di Gossard e Ament e il coinvolgimento di Mike Mc Cready, vecchio amico di Gossard,[10] e Matt Cameron, nasce il progetto Temple of The dog, primo e più noto supergruppo della scena grunge, che pubblica il disco omonimo (1991).[11][12][13] Dell'esperienza, Gossard dirà:[14]
«È la cosa migliore nel quale sono stato coinvolto, mai mi era capitata una situazione così easy e da allora ho sempre ricercato quella stessa condizione. La primissima cosa che abbiamo fatto ha lasciato il segno, le nostre band si sono completate a vicenda. E le canzoni di Chris, scritte con il cuore, senza alcuna idea preconcetta o aspettativa di dove dovessero finire, qualcosa di prezioso come l'oro. Quando si parla di scrivere canzoni, non c'è nulla di peggio della coscienza di sé.»
Nel frattempo, Gossard e Ament sono alla ricerca di un nuovo cantante per la loro nuova band e lo trovano in Eddie Vedder, un musicista di San Diego che scrive i testi e registra le voci sulle tracce inviate per posta da Gossard. Il gruppo dapprima si esibisce con il nome di Mookie Blaylock, poi cambiato in Pearl Jam.
Il primo disco del gruppo, Ten (1991), le cui musiche sono scritte prevalentemente da Gossard,[15] ottiene un enorme successo di pubblico e di critica, trainato dai brani Alive, Even Flow e Black. Della band, Stone Gossard è considerato, soprattutto negli anni Novanta, la mente musicale e progettuale:[14][16]
«Chiamo Stone il mio arcinemico nella band, perché è l'avvocato del diavolo, mette in discussione anche l'idea migliore. Questa però è una cosa davvero positiva, perché qualcuno deve farlo, e lui lo fa, sfacciatamente.»
«Oceans è la canzone che amo di più del disco, riassume la mia esaltazione per il processo di composizione delle canzoni. L'abbiamo scritta ed Eddie ci ha cantato su, scrivendo le parole sul momento. Non credevo fosse possibile farlo e da allora ho conosciuto tante persone capaci di farlo, ma nessuno meglio di lui.»
«Quando ci dicono che eravamo la loro band preferita ma poi abbiamo avuto troppo successo, mi vien da dire che il problema non è il grande successo di per sé, perché non è quello che ti impedisce di scrivere buone canzoni. Il problema è che si smette di fare quel che si faceva prima. Avere successo di per sé non ti impedisce di scendere in garage e scrivere una buona canzone. Credo che molta gente lo fa, molta altra non si dà questa opportunità»
Voce principale Pearl Jam
Oltre alla chitarra, Gossard ha suonato anche il basso, il mellotron, esegue spesso i cori e occasionalmente la prima voce, come nei brani Mankind nell'album No Code e Don't Gimmie No Lip nell'album Lost Dogs.
Nel 1994 i Pearl Jam ingaggiano una battaglia contro il colosso Ticketmaster. Gossard e Ament vengono ascoltati da una Commissione del Congresso [17][18][19]
Nello stesso anno fonda con Regen Hagar l'etichetta discografica Loosegroove Records,[20] che pubblica numerosi artisti rock e hip hop e il debutto dei Queens of the Stone Age (1998). È proprietario dello Studio di registrazione Litho di Seattle, nel quale hanno inciso numerosi gruppi, tra cui i Soundgarden, gli Staind, i Deftones, oltre ai suoi gruppi Brad ed Pearl Jam.
Nel 2001 pubblica il suo primo album solista, Bayleaf, [21] seguito da Moonlander (2013), che vede ospiti Matt Cameron (Pearl Jam, Soundgarden), Matt Chamberlain, Regan Hagar (Brad, Malfunkshun, Satchel), Pete Droge, Brandon Harper, Gregg Keplinger, Keith Lowe, Barbara Ireland (The Fags) e Hans Teuber. Ad ogni traccia corrisponde un'illustrazione ad opera della figlia di Stone Gossard dell'età di cinque anni.
Come cantante, si ispira a Neil Young:[21]
«La sua voce mi ha ispirato nel sentirmi a mio agio con la voce che ho, che tende ad incrinarsi e a suonare nasale»
Nel 2017 entra a fare parte della Rock & Roll Hall of Fame come membro dei Pearl Jam.[22]
Nel 2019 tiene un discorso al concerto tributo dedicato a Chris Cornell, scomparso nel maggio 2017.[23]
Interpellato su cosa avrebbe fatto se non fosse diventato un musicista, Stone Gossard dice che sarebbe stato un avvocato o qualcuno in pubblicità.[21]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2007 Stone Gossard sposa Liz Weber, attivista ecologista e imprenditrice,[24] da cui, nello stesso anno, ha la figlia Vivian Sparks.[25][26] Dopo il divorzio (2011) sposa in seconde nozze Vivien LM Wang, da cui ha le figlie Marlowe (2013) e Faye (2015). In una intervista a Matt Pinfield per New & Approved (2022) dichiara:[2]
«Adesso sono innanzitutto un padre, ho quattro figli, per cui i miei gusti musicali tendono al pop radiofonico perché è quello che ascoltiamo in casa, alterno KEXP (una radio alternativa di Seattle, ndr) alla Top 40, a cose hip hop, mi piace un po' di tutto»
Discografia
[modifica | modifica wikitesto]Da solista
[modifica | modifica wikitesto]- 2001 - Bayleaf
- 2013 - Moonlander
Green River
[modifica | modifica wikitesto]- 1986 - Come on Down (EP)
- 1987 - Dry As a Bone
- 1987 - Rehab Doll
- 1988 - Rehab Doll/Dry As a Bone
Mother Love Bone
[modifica | modifica wikitesto]- 1989 - Shine
- 1990 - Apple
- 1992 - Mother Love Bone
- 2016 - On Earth as It Is - The Complete Works
Temple of the Dog
[modifica | modifica wikitesto]- 1991 - Temple of the Dog
Pearl Jam
[modifica | modifica wikitesto]- 1991 - Ten
- 1993 - Vs.
- 1994 - Vitalogy
- 1996 - No Code
- 1998 - Yield
- 1998 - Live on Two Legs
- 2000 - Binaural
- 2002 - Riot Act
- 2003 - Lost Dogs
- 2004 - Rearviewmirror: Greatest Hits 1991-2003
- 2004 - Live at Benaroya Hall
- 2006 - Pearl Jam
- 2006 - Live at Easy Street (EP)
- 2007 - Live at the Gorge 05/06
- 2009 - Backspacer
- 2013 - Lightning Bolt
- 2020 - Gigaton
Brad
[modifica | modifica wikitesto]- 1993 - Shame
- 1997 - Interiors
- 2002 - Welcome to Discovery Park
- 2005 - Brad vs Satchel
- 2010 - Best Friends?
- 2012 - United We Stand
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ David W. Gossard Jr. Obituary (1930 - 2020) The Seattle Times, su Legacy.com. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ a b Stone Gossard Chats About Pearl Jam, Painted Shield, & His Previous Bands On New & Approved. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ Keith Cameron, Mudhoney. The Sound and the Fury from Seattle..
- ^ (EN) Stone Gossard, Author at Integral Life, su Integral Life. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ http://in.integralinstitute.org/landing/Stone_Gossard/index.html, su in.integralinstitute.org. URL consultato il 2 maggio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 febbraio 2012).
- ^ Pearl Jam 1992-07-17 Mt View, CA. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Green River Songs, Albums, Reviews, Bio & More, su AllMusic. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Our Band Could Be Your Life, in Teknopedia, 6 gennaio 2022. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ andrew-wood-of-mother-love-bone-died-here/, su feelnumb.com. URL consultato il 2 maggio 2022 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2022).
- ^ Five Horizons: Articles, Goldmine 8/20/93 (part 2), su fivehorizons.com. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Remembering The Tragic Death That Gave Life To Temple Of The Dog & Pearl Jam, On This Day In 1990, su L4LM, 19 marzo 2019. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Andy Greene, Andy Greene, Temple of the Dog: An Oral History, su Rolling Stone, 30 settembre 2016. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Temple of the Dog: Chris Cornell on the return of the 90s grunge supergroup, su the Guardian, 16 novembre 2016. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ a b Past ten, in Spin, agosto 2001.
- ^ (EN) Rob Laing, Jonathan Horsley published, Pearl Jam guitarist Stone Gossard on his rhythm style: "It's mostly about subtraction", su MusicRadar, 28 luglio 2021. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Rolling Stone #668: Pearl Jam – The Uncool - The Official Site for Everything Cameron Crowe, su theuncool.com. URL consultato il 17 maggio 2022.
- ^ (EN) Legendary music fest Bonnaroo urges fans to go green, su Grist, 24 giugno 2006. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ Pearl Jam vs. Ticketmaster (1994). URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Eric Boehlert, Eric Boehlert, Pearl Jam: Taking on Ticketmaster, su Rolling Stone, 28 dicembre 1995. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Pearl Jam’s Stone Gossard on Reviving Loosegroove Label: ‘I’m Still A Kid in the Sandbox’, su SPIN, 4 marzo 2022. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ a b c Pearl Jam guitarist Stone Gossard finds his own voice with Bayleaf | The Seattle Times, su archive.seattletimes.com. URL consultato il 17 maggio 2022.
- ^ Pearl Jam Induction Acceptance Speeches - 2017 Rock Hall Inductions. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) Envisionwise Website Service / LinkedUpRadio, Watch the entire Chris Cornell Tribute Concert, su WRNR. URL consultato il 2 maggio 2022.
- ^ (EN) jseattle, Out of Paradiso emerged Caffe Vita — and decades of Capitol Hill coffee culture, su CHS Capitol Hill Seattle News, 24 aprile 2014. URL consultato il 17 maggio 2022.
- ^ (EN) GENE STOUT, Concert season looks like a sizzler, su seattlepi.com, 11 maggio 2007. URL consultato il 22 maggio 2022.
- ^ (EN) peoplestaff225 Updated October 17, 2007 09:16 Am, Stone Gossard brings along daughter Vivian to radio station, su PEOPLE.com. URL consultato il 2 maggio 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sergio Cerati, Le guide pratiche di RUMORE - Grunge, Apache edizioni, Giunti, 2001.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stone Gossard
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Articolo su Stone Gossard di Allmusic.com, su allmusic.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 85612751 · ISNI (EN) 0000 0001 1494 7439 · Europeana agent/base/66577 · LCCN (EN) no2001081917 · GND (DE) 135237866 · BNF (FR) cb140452260 (data) · J9U (EN, HE) 987007362961105171 |
---|