Mazdak
Mazdak (in persiano مَزْدَک; ... – 524 o 528) è stato un profeta e rivoluzionario persiano, riformatore politico e religioso nonché leader di un movimento socio-religioso, il mazdakismo, che ottenne grande influenza sotto il regno del re sasanide Kavad I. Mazdak si dichiarò profeta di Dio, praticando il culto del fuoco; predicò il possesso comunitario dei beni, la liberazione delle donne dagli harem delle classi nobiliari (gli avversari lo avrebbero accusato, calunniosamente, di volerle "mettere in comune") e avviò un programma di mutua assistenza.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Pochissime le informazioni pervenute, per lo più esterne al movimento e ostili: Mazdak (in persiano مزدک) era un Mobed (sacerdote zoroastriano di rango elevato) figlio di Bamdat[1].
Visse all'epoca dell'Imperatore sasanide Kavad I (nato 449-morto 531, salito al trono nel 488); in un periodo nel quale l'economia persiana era impoverita dalla concentrazione delle proprietà agricole in mano alla nobiltà e al clero zoroastriano e l'Impero sasanide era stato invaso dagli Unni Bianchi provenienti dall'Afghanistan. Nel contempo era anche in atto una lotta interna tra i cristiani, che accrescevano la loro presenza in Iran, e gli zoroastriani.
Il messaggio di Mazdak di riforma sociale, politica e religiosa, si scontrò con la reazione del clero e della nobiltà ma incontrò inizialmente l'appoggio del sovrano, che probabilmente voleva porre un freno alle varie aristocrazie[senza fonte].
Con l'appoggio reale, Mazdak avviò un programma di riforme sociali che comprendevano il pacifismo e programmi di aiuto ai poveri, fino alla costruzione di magazzini governativi di aiuto ai meno abbienti. La politica contraria al clero zoroastriano portò alla chiusura di tutti i templi del fuoco eccetto tre. Deposto dalla reazione aristocratica nel 496 l'Imperatore ritornò al potere nel 498 con l'aiuto degli Unni Bianchi e, assieme al figlio Cosroe, futuro re Cosroe I (531-579), decise di non appoggiare più Mazdak. Cosroe guidò una campagna militare nel 524/525 finalizzata a un pogrom durante il quale Mazdak fu ucciso assieme ai molti suoi fedeli. Lo Zoroastrismo fu restaurato ma sotto un forte potere reale.
Dottrina
[modifica | modifica wikitesto]La predicazione di Mazdak conobbe un successo rapidissimo, diffondendosi con grande rapidità in tutto l'Impero sasanide e coinvolgendo inizialmente anche il Re.
Dalle scarse notizie derivanti dai suoi nemici zoroastriani si ricava che sostenesse il ritorno ad uno stato primordiale nel quale le ricchezze erano indivise e ciascuno aveva le stesse opportunità.
Dal punto di vista religioso era certamente un dualista[2] anche se è incerto se di origine zoroastriana o manichea. Oltre alla comunione dei beni predicava un elevato stile di vita, evidenziando il valore dell'autocontrollo e la rinuncia ai piaceri dei sensi incluso il mangiare carne (elemento questo manicheo) essendo la ricerca del piacere e del possesso la causa prima delle lotte e dell'odio.
Storia del movimento
[modifica | modifica wikitesto]Piccole comunità di seguaci sopravvissero per secoli anche dopo l'avvento dell'Islam in zone remote della Persia.
Diversi rivoluzionari iraniani e azeri si richiamarono a Mazdak e ne ripresero i principali concetti nel loro messaggio:
- Abu Muslim al-Khorasani (m. 755),
- Al-Muqannaʿ (in arabo المقنع?, "Il Velato" (m. 779)
- Babak Khorramdin o al-Khurrami (m. 838).[3]
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Un Libro di Mazdak, scritto in persiano è stato probabilmente tradotto in arabo da Ibn al-Muqaffaʿ (756 m circa), zoroastriano convertito all'Islam; il libro è stato perso ma parte del suo contenuto è riportato in altri testi arabi:
- L'autore del Dabistan-e Madahib[4] narra di aver incontrato seguaci di Mazdak che praticavano segretamente la loro religione e che gli avevano mostrato un testo dal titolo Desnad scritto in antico persiano
- altre informazioni provengono da scrittori arabi o persiani come Abu al-Hasan 'Ali al-Mas'udi (m. 956')[5], Ṭabarī[6], Mirkhond (1433-1498)[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Pettazzoni, La Religione di Zarathustra, p. 199, 200 e Modi, "Mazdak the Iranian Socialist", in Dastur Hoshang Memorial
- ^ Al-Biruni, tr. Sachau, p. 192; Dabistan, tr. Shea and Troyer, I. 373
- ^ Browne, A Literary History of Persia, I. 169, New York, 1902
- ^ Dabestan, tr. Shea and Troyer, 1. 378
- ^ Tr. Barbier de Meynard, vol. 2. p. 195.
- ^ Ṭabarī, tr. Nöldeke, Geschichte der Perser und Araber zur zeit der Sasaniden, p. 141, 154, Leiden, 1879
- ^ Zotenberg, 2 148-152; de Sacy, Memoires sur diverses Antiquités de la Perse, p. 354-356
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- H. Börm: Prokop und die Perser. Untersuchungen zu den römisch-sasanidischen Kontakten in der ausgehenden Spätantike. Stuttgart 2007, pp. 230–233.
- A. Christensen: Le règne du roi Kawadh et le communisme Mazdakite. Kopenhagen 1925.
- P. Crone: "Kavad's heresy and Mazdak's revolt". In: Iran 29, 199e 1, pp. 21–42.
- H. Gaube: "'Mazdak: Historical reality or invention?" In: Studia Iranica 11, 1982, pp. 111 – 122.
- G. Gnoli: "Nuovi studi sul Mazdakismo". In: La Persia e Bisanzio (Atti dei convegni Lincei 201). Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 2004, pp. 439–456.
- Z. Rubin: "Mass Movements in Late Antiquity". In: I. Malkin/Z. Rubinsohn (Hrsg.), Leaders and Masses in the Roman World. Studies in Honor of Zvi Yavetz. Leiden/New York 1995, pp. 187–191.
- K. Schippmann: Grundzüge der Geschichte des sasanidischen Reiches. Darmstadt 1990.
- W. Sundermann: "Neue Erkenntnisse über die mazdakitische Soziallehre". In: Das Altertum 34, 3, 1988, S. 183–188.
- Ehsan Yarshater: "Mazdakism". In: Cambridge History of Iran III/2. Cambridge 1983, pp. 991–1024.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Religions of Iran: Mazdakism Mazdakism By: I.J.S. Taraporewala
- Encyclopedia of Orient: Mazdakism
- History of Zoroastrianism: Mazdak M.N. Dhalla: History of Zoroastrianism (1938)
Controllo di autorità | VIAF (EN) 16991605 · ISNI (EN) 0000 0000 4826 3871 · LCCN (EN) no2007000776 |
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