Lourdes (romanzo)

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Lourdes
AutoreRosa Matteucci
1ª ed. originale1998
Genereromanzo
Sottogenerecomico
Lingua originaleitaliano

Lourdes è il primo romanzo di Rosa Matteucci, pubblicato nel 1998. Vincitore nel 1999 del Premio Bagutta per l'Opera Prima,[1] e del Premio Grinzane Cavour, sezione Giovani Autori Esordienti,[2][3] è stato anche finalista al Premio Bergamo[4]

Il libro è stato tradotto in spagnolo, francese e tedesco.[5]

Maria Angulema ha ventotto anni, un aspetto sgraziato, neppure l'ombra di un fidanzato o amico. Vive con la madre e la sorella, ma ogni suo pensiero va al padre, recentemente scomparso a causa di un incidente stradale. Quando il fatto è avvenuto, Maria si è trovata ad affrontarlo da sola, dovendo così subire il trauma delle inutili sofferenze del genitore e l'insensibilità dell'ambiente ospedaliero. Perciò, non approvata da madre e sorella, la giovane decide di compiere un viaggio a Lourdes, come dama di carità; il suo intento recondito è di chiedere perché è stata gravata di un tale dolore e perché chi ha inflitto il peso non se lo riprende.

I preparativi per il viaggio sono assai tribolati: Maria non ha soldi a sufficienza per procurarsi un corredo come si deve e rimedia l'uniforme e gli accessori prescritti con espedienti di ogni sorta. In casa ci sono molte valigie, ricordo di un passato benestante (la famiglia è nobile, ma rovinata), ma solo grazie a un omaggio di un'agenzia viaggi, la donna riesce a sistemare il suo bagaglio. La partenza non promette nulla di buono: una scalcinata corriera, un raduno arruffato, un treno scomodissimo. E le persone che Maria incontra sono troppo disinvolte, o prepotenti; ad ogni passo sembra che qualcuno o qualcosa debba sottolineare l'impreparazione di Maria al compito che si è prefissa.

Definita sin dal primo momento come lavativa, non ha dalle colleghe dame di carità la minima indicazione. I malati poi, vedendo le sue incertezze o assistendo alle ramanzine in cui incorre, la bersagliano con dispetti vari. Dal canto suo, Maria non dice mai una parola e si fa prendere dal panico, tanto da perdere l'inferma che le è affidata in una processione. Si crea così un distacco naturale tra ciò che dovrebbe fare nel suo ruolo e ciò che lascia a mezzo, anzi, un disordine crescente le impedisce di mangiare o dormire con regolarità e nei luoghi adibiti a tali scopi.

Ogni giorno Maria tenta di avvicinarsi alla Grotta di Massabielle e ogni volta ne è respinta. Gli incidenti sono tanto persistenti che non si può dubitare di qualche intervento demoniaco appositamente architettato per deviare i suoi passi. Ma l'ultimo giorno, rispondendo al gentile invito di una malata che chiede di essere accompagnata alle piscine, Maria si ritrova davanti alla povera costruzione che contiene i piccoli locali dei bagni rituali. Il clima di incessante preghiera finisce con il travolgere Maria che, preda di un pianto disperato e non più padrona di sé, viene condotta all'acqua benedetta e, trattata con amore, riconosce l'Amore divino, riservato a chi, come lei, ha finito per rinunciare a tutto e si è sentito l'ultimo.

In lingua italiana:

  • Rosa Matteucci, Lourdes, Adelphi, Milano 1998;

In altre lingue:

  • (ES) Rosa Matteucci, Lourdes, traducción, Alex Pérez Viza, Lumen, Barcelona 1999.
  • (FR) Rosa Matteucci, Lourdes, trad. di Lise Chapuis, Bourgois, Paris 2002;
  • (DE) Rosa Matteucci, Lourdes: Roman, trad. di Marianne Schneider, Diaphanes, Zürich-Berlin 2010;
  1. ^ La scrittrice di "Lourdes" e della "Costellazione", in Il Piccolo, 17 aprile 2016. URL consultato il 19 dicembre 2018.
  2. ^ Rosa Matteucci, su st.ilsole24ore.com.
  3. ^ Rosa Matteucci, su railibri.rai.it. URL consultato il 27 maggio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2022).
  4. ^ RACCOLTA PREMIO NAZIONALE DI NARRATIVA BERGAMO, su legacy.bibliotecamai.org. URL consultato il 7 maggio 2019.
  5. ^ Lourdes, su worldcat.org. URL consultato il 27 maggio 2020.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]