Coordinate: 45°23′N 18°58′E

Borovo

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Borovo
comune
Borovo – Veduta
Borovo – Veduta
Localizzazione
StatoCroazia (bandiera) Croazia
Regione Vukovar e Sirmia
Territorio
Coordinate45°23′N 18°58′E
Superficie28,2 km²
Abitanti5 360 (2001)
Densità190,07 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale32000
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Croazia
Borovo
Borovo
Sito istituzionale

Borovo, precedentemente chiamata Borovo Selo, è una città e una municipalità croata situata nella Sirmia occidentale e facente parte, a livello amministrativo, della regione di Vukovar e della Sirmia. Ha una popolazione di 5.360 abitanti, a larga maggioranza serba (86.56%).

Borovo è situata a pochi chilometri a nord di Vukovar, città capoluogo della regione, e confina con il sobborgo industriale nordoccidentale (Borovo Naselje) di quest'ultima.

L'incidente di Borovo Selo

[modifica | modifica wikitesto]

Il 2 maggio 1991 la cittadina fu teatro di un episodio sanguinoso, noto come l'incidente di Borovo Selo, che avrebbe costituito uno dei prodromi delle guerre jugoslave.

Il 1º maggio, quattro poliziotti croati, che avevano tentato di issare la bandiera della Croazia al posto di quella jugoslava, furono assaliti e presi prigionieri dalla popolazione.[1] Il giorno seguente un contingente di polizia di 150 uomini fu inviato a Borovo per ordine delle autorità croate di Osijek col compito di liberarli, ma si scontrò con un gruppo di miliziani serbi appostati in città.

Nel caos dello scontro a fuoco, furono uccisi dodici poliziotti croati e altri venti rimasero feriti.[2] Vi furono dei morti anche da parte serba (da tre a venti a seconda delle fonti[3][4]). Dopo lo scontro i corpi dei poliziotti croati morti furono mutilati dai miliziani. Le mutilazioni furono considerate dai croati, e anche da alcuni osservatori stranieri, come una mossa calcolata al fine di alimentare l'odio interetnico.[5]

  1. ^ R. Craig Nation, "War in the Balkans, 1991-2002 Archiviato il 25 marzo 2009 in Internet Archive.". (Strategic Studies Institute, agosto 2003)
  2. ^ ICTY, Prosecutor against Vojislav Šešelj, 15 gennaio 2003
  3. ^ Robert J. Donia, Bosnia-Hercegovina: A Tradition Betrayed, p. 224. (C. Hurst & Co., 1994)
  4. ^ Mihailo Crnobrnja, The Yugoslav Drama, p. 157. (McGill-Queens University Press, 1996)
  5. ^ Robert J. Donia, John V.A. Fine, Jr., Bosnia and Hercegovina: a tradition betrayed, p. 223. (Columbia University Press, 1994)

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN36145304756278611260 · GND (DE4325370-2 · NSK (HR000539560