Vincent van der Vinne

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Vanitas con il ritratto del pittore

Vincent Laurensz van der Vinne I, o Vincent Laurentsz. van der Winne o Vincent Lourens van der Vinne o Vincent van der Winne[1] (Haarlem, 11 ottobre 1628Haarlem, 26 luglio 1702 ), è stato un pittore e disegnatore olandese del secolo d'oro, progenitore di una famiglia di artisti[2] attivi fino all'inizio del XIX secolo[3].

Mandria e pastorelle che attraversano un ruscello

Dopo un iniziale apprendistato presso una tessitura[2], studiò presso Frans Hals[3][4] per nove mesi nel 1647[1][2] e presso Bernard Kemp[1]. Nel 1649 divenne membro della Corporazione di San Luca di Haarlem[1][2][3] e, fino al 21 agosto 1652 operò in questa città, lasciandola assieme ad alcuni colleghi per raggiungere Colonia, come indicato nel diario[1] illustrato dell'artista[2]. Rimase in questa città fino al 23 settembre 1652 assieme a Guillam Dubois e al maestro Abraham Cuyper, Dirck Helmbreker invece ritornò ad Haarlem dopo pochi giorni[1]. Viaggiò attraverso Germania e Svizzera[3] con Cornelis Bega e Guillam Dubois[1]. Lasciata Colonia, passò per Bingen e raggiunse Heidelberg, dove rimase con Dubois fino al 28 novembre 1652, dedicandosi soprattutto al disegno[1]. Ritornato a Colonia, fino al marzo 1653 lavorò, con Dubois, prima per Abraham Cuyper, poi per Bernard Kemp e infine viaggiò ulteriormente lungo il Reno con Joost Boelen, calzolaio, mentre Guillam Dubois ritornò nei Paesi Bassi[1]. Nell'aprile 1653 con Joost Boelen raggiunse Francoforte sul Meno, dove incontrò Cornelis Bega[1]. Tutti e tre poi proseguirono verso la Svizzera, facendo tappa a Heidelberg e Strasburgo[1]. Raggiunsero infine Basilea intorno all'aprile del 1653 e vi rimasero fino alla primavera del 1655[1]. Tentarono poi di raggiungere Berna, ma non poterono a causa della Guerra dei Contadini, decisero così di raggiungere la parte francese della Svizzera passando per Biel e il Lago di Biel[1]. Nel maggio del 1653 lavorò a Yverdon-les-Bains per Guillaume de la Primaye, un nobile proveniente da Delft e poi a Ginevra per Marc Roset fino al settembre 1654, eseguendo parecchi grandi dipinti sia per la sua casa di Ginevra che per la sua casa di campagna[1]. Raggiunse in seguito Lione dove rimase fino ad aprile 1655[1]. Dopo alcuni viaggi a Grenoble, Chambéry e Digione si spostò a Tournon, dove trascorse l'inverno[1]. Nell'aprile del 1655 ritornò a Ginevra, dove rimase brevemente[1]. Partì quindi per Parigi, viaggiando per Digione e Sens e arrivando l'11 giugno[1]. Qui lavorò presso il pittore Pierre Forest a Pont Neuf fino ad agosto e poi ritornò in patria via Rouen, dove s'imbarcò, e Le Havre.[1]. Il primo settembre 1655 fu ad Haarlem, dove rimase fino al 1680[1]. Dopo il suo ritorno realizzò un secondo volume del suo diario copiando i disegni ed aggiungendo stampe topografiche di Matthäus Merian il Vecchio e Jean Boisseau[2]. Riempì inoltre un quaderno con schizzi di paesaggi della valle del Reno[2]. Nel 1656 sposò Anneke Jansdr de Gaver e, sei mesi dopo la sua morte avvenuta nel febbraio del 1668, Catalijntje Boekaert[2]. In un inventario del 1668, eseguito dopo la morte della prima moglie, sono elencati undici dipinti da lui relizzati, tra cui una natura morta floreale[3]. Durante l'estate del 1680 fece numerosi viaggi recandosi, tra le altre città, a Leida, Utrecht, Gouda, Rotterdam, Delft e L'Aia[1]. L'8 ottobre ritornò a Haarlem[1]. Nell'inventario eseguito dopo la sua morte sono elencati dodici nature morte floreali, di cui una eseguita da van der Vinne stesso[3]. Attualmente è nota solo una natura norta floreale attribuita a lui: un dipinto eseguito al'esterno della Rechtbank Noord-Holland raffigurante passiflore ed altri fiori in una nicchia[3]. Tuttavia è più probabile che tale opera sia stata realizzata da suo nipote Vincent Laurensz van der Vinne II, che era più propriamente un decoratore[3].
Realizzò opere di svariati soggetti, tra cui dipinti di genere, paesaggi, in particolare invernali, vedute di città, nature morte, ritratti, architetture, vanitas, allegorie e dipinti floreali[1]. I disegni effettuati durante il suo viaggio furono la base a partire da cui realizzò vedute di città con penna e inchiostro grigio[2]. Ricevette commissioni anche per affrescare soffitti e dipingere insegne[2]. È noto soprattutto per le sue vanitas, come ad esempio la Vanitas con una corona reale[5]. In questo tipo di dipinto ricorre anche il tema del martirio di Carlo I, in cui il re inglese compare in un ritratto[4] (vedi Vanitas con una stampa del ritratto di Carlo I e una corona rovesciata[6]).
Subì la sua influenza Pieter van Eijse[1]. Fu suo allievo il figlio Laurens van der Vinne I[1].

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