Semecarpus anacardium

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Semecarpus anacardium
Stato di conservazione
Specie non valutata
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superrosidi
(clade)Rosidi
(clade)Eurosidi
(clade)Malvidi
OrdineSapindales
FamigliaAnacardiaceae
GenereSemecarpus
SpecieS. anacardium
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseRosidae
OrdineSapindales
FamigliaAnacardiaceae
GenereSemecarpus
SpecieS. anacardium
Nomenclatura binomiale
Semecarpus anacardium
L.f., 1782
Sinonimi

vedi testo

Semecarpus anacardium L.f., 1782 è una pianta appartenente alla famiglia Anacardiaceae, diffusa nel subcontinente indiano.[1][2]

S. anacardium era chiamato dagli europei il "dado di marcatura" perché veniva usato dai lavatori per contrassegnare la stoffa e gli indumenti prima del lavaggio, in quanto imprimeva un segno insolubile in acqua al tessuto.[3][4]

L'epiteto specifico anacardium ("up-heart") era usato dagli speziali nel XVI secolo per riferirsi al frutto della pianta. In seguito fu usato da Linneo per riferirsi all'anacardio.[5]

S. anacardium è una grande pianta decidua che può raggiungere i 15-25 m di altezza. La corteccia, di colorazione grigia, è a scaglie irregolari.[4]

Le foglie sono semplici e alternate tra loro, di forma oblunga, lunghe 30-60 cm e larghe 12-30 cm.[4]

I fiori, relativamente piccoli e regolari, hanno da tre a cinque petali e sono raccolti in infiorescenze. Appaiono in maggio e giugno e sono di una tonalità bianca–verdastra, con parti rosse (dovute alla resina) che anneriscono con l'esposizione al sole.[4]

Frutti essiccati

Come l'anacardio, il frutto è composto da due parti, un falso frutto rosso-arancione e una drupa nera che cresce all'estremità. La noce è lunga circa 25 mm, ovoidale e liscia di colore nero brillante.[4] Il falso frutto è commestibile e dolce quando è maturo, ma il frutto nero è tossico e produce una grave reazione allergica se viene consumato o se la sua resina viene a contatto con la pelle.[4] Il seme all'interno del frutto nero, noto come godambi (गोडंबी), è commestibile se adeguatamente preparato.

Distribuzione e habitat

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S. anacardium è diffuso nelle parti più calde dell'India e Nepal fino a 1066 m.s.l.m., nella fascia tra la parte esterna dell'Himalaya fino alla costa del Coromandel.[2][4] Il suo areale si estende inoltre in Assam, Bangladesh, Grande Himalaya e Himalaya occidentale[1].

A questa specie di anacardo è associata la seguente varietà:[6]

  • Semecarpus anacardium var. cuneifolia (Roxb.) DC.

Questa specie è riconosciuta con i seguenti sinonimi:[6]

  • Anacardium latifolium Lam.
  • Anacardium longifolium Lam.
  • Anacardium officinale Pritz.
  • Anacardium officinarum Gaertn.
  • Anacardium orientale auct. ex Steud.
  • Anacardium solitarium Stokes
  • Cassuvium anacardium (L. fil.) Kuntze
  • Cassuvium longifolium (Lam.) Kuntze
  • Semecarpus latifolia Pers.

Nella medicina ayurvedica viene utilizzato per migliorare la potenza sessuale e aumentare il numero di spermatozoi, curare le malattie legate al sistema digestivo e bilanciare il catarro (in sanscrito: kapha doṣa, कफ दोष) nel corpo. Si dice che, nessun catarro rimane dopo il trattamento con questo frutto. La parte rosso-arancione viene raccolta ed essiccata al sole. Si consuma dopo che è semi-essiccata. Se consumato in grandi quantità, si dice che induca l'aborto. Tuttavia, con moderazione è considerato buono per il sistema riproduttivo femminile.[7]

Oltre alle sue proprietà medicinali, senza alcuna purificazione è velenoso e l'olio dei suoi semi può creare vesciche e ferite dolorose.[4]

  1. ^ a b (EN) Semecarpus anacardium, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 24 gennaio 2023.
  2. ^ a b (EN) Semecarpus anacardium, su GRIN.
  3. ^ (EN) Definition of MARKING NUT, su Merriam-webster. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  4. ^ a b c d e f g h (EN) Mona Semalty, Ajay Semalty, Ashutosh Badola, Geeta Pant Joshi e M. S. M. Rawat, Semecarpus anacardium Linn.: A review, in Pharmacognosy Reviews, vol. 4, n. 7, luglio 2010, pp. 88–94, DOI:10.4103/0973-7847.65328, PMC 3249908, PMID 22228947. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  5. ^ Glen, p. 3.
  6. ^ a b (EN) Semecarpus anacardium, su GBIF.
  7. ^ (EN) Bhallataka: Marking Nut Uses, Qualities, Purification, Side Effects, su Easy ayurveda. URL consultato il 5 ottobre 2021.

Altri progetti

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