Justine Siegemund
Justine Siegemund o Justina Siegmund, nata Dietrich o Dittrich (Rohnstock, 26 dicembre 1636 – Berlino, 10 novembre 1705) è stata una scrittrice e ostetrica tedesca. Fu la prima donna a scrivere e pubblicare un trattato di medicina in Germania
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Justine Diettrich nacque nel 1636 nella Bassa Slesia, figlia del pastore luterano Elias Diettrich. Rimasta orfana di padre a quattordici anni, nel 1655 sposò Christian Siegemund: il matrimonio durò quarantadue anni, ma la coppia non ebbe figli, dato che nel 1621 Justine soffrì di prolasso uterino. Le cattive esperienze legate alla sua malattia spinsero Siegemund ad interessarsi all'ostetricia, che cominciò a praticare con successo dal 1659. Negli undici anni seguenti lavorò per famiglie facoltose della zona, assistendo gratuitamente le famiglie meno abbienti.
Nel 1670 fu nominata ostetrica della città di Legnica e qui ebbe modo di dare prova delle sue grandi capacità e conoscenze non solo assistendo ai parti, ma anche asportando con successo una massa tumorale dalla cervice della duchessa di Legnica. Nel 1683 Federico Guglielmo I di Brandeburgo la volle a Berlino come ostetrica di corte e in veste di ostetrica reale aiutò Maria Amalia di Brandeburgo a dare alla luce quattro dei suoi figli. Alla corte di Augusto II di Polonia, invece, fu l'ostetrica di Cristiana Eberardina di Brandeburgo-Bayreuth durante la nascita del futuro Augusto III di Polonia nel 1696.[1]
Prima di morire sessantanovenne a Berlino nel 1705, Siegemund contribuì alla nascita di quasi seimila e duecento bambini.
L'opera
[modifica | modifica wikitesto]La fama di Siegemund è legata soprattutto al trattato di ostetricia che pubblicò nel 1690, La levatrice della corte di Brandeburgo (Die Kgl. Preußische und Chur-Brandenburgische Hof-Wehemutter). Fu Maria II d'Inghilterra a suggerlirle l'idea di scrivere un trattato su cui nuove levatrici potessero formarsi e, di ritorno dall'Aia, Siegemund presentò il manoscritto all'ordine dei medici di Francoforte sull'Oder nel 1689. L'opera ottenne immediatamente il permesso di essere data dalle stampe, arricchita con le incisioni di Regnier de Graaf e Govert Bidloo.[2]
L'opera si presenta come un dialogo tra l'autrice e Christina, una giovane apprendista, durante il quale l'esperta ostetrica istruisce dettagliatamente la sua studentessa sulle pratiche e i rischi del parto, tra cui probelmi legati al cordone ombelicale, alla placenta previa e a malposizionamento e malpresentazione fetale.[3]
Dopo la morte dell'autrice, il manuale fu ristampato diverse volte tra cui a Berlino nel 1708, a Lipsia nel 1715 e 1725 e poi ancora in molteplici edizioni fino alla fine del secolo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Waltraud Pulz e Marie-France Morel, Aux origines de l'obstétrique moderne en Allemagne (XVIe-XVIIIe siècle): accoucheurs contre matrones?, in Revue d'histoire moderne et contemporaine (1954-), vol. 43, n. 4, 1996, pp. 593–617. URL consultato il 29 marzo 2023.
- ^ Lynne Tatlock, Speculum Feminarum: Gendered Perspectives on Obstetrics and Gynecology in Early Modern Germany, in Signs, vol. 17, n. 4, 1992, pp. 725–760. URL consultato il 29 marzo 2023.
- ^ (EN) Nadia Maria Filippini, Generare, partorire, nascere: Una storia dall’antichità alla provetta, Viella Libreria Editrice, 20 marzo 2018, ISBN 978-88-6728-989-9. URL consultato il 29 marzo 2023.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Justine Siegemund
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 29842250 · ISNI (EN) 0000 0000 6131 6480 · BAV 495/113854 · CERL cnp01393939 · LCCN (EN) n97009643 · GND (DE) 119369265 · BNF (FR) cb15536017h (data) · J9U (EN, HE) 987007440301105171 |
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