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Giovanni Battista Alfieri di Cortemilia
Giovanni Battista Pellegrino Alfieri di Cortemilia | |
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Viceré di Sardegna | |
Durata mandato | 6 marzo 1762 – 1º aprile 1763 |
Predecessore | Vittorio Amedeo Costa, conte della Trinità |
Successore | Carlo Giuseppe Solaro di Govone |
Dati generali | |
Professione | Militare |
Giovanni Battista Alfieri di Cortemilia | |
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Nascita | Asti, 15 gennaio 1697 |
Morte | Cagliari, 1º aprile 1763 |
Luogo di sepoltura | Cattedrale di Cagliari |
Dati militari | |
Paese servito | Ducato di Savoia Regno di Sardegna |
Forza armata | Armata Sarda |
Corpo | Fanteria |
Specialità | Fanteria provinciale |
Unità | Reggimento di fanteria provinciale "Mondovì" |
Anni di servizio | 1733-1769 |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Guerra di successione austriaca |
Campagne | Teatro italiano della guerra di successione austriaca |
Battaglie | Assedio di Cuneo Battaglia di Madonna dell'Olmo |
Comandante di | Reggimento "Mondovì" Reggimento "La Regina" Reggimento "Fucilieri" |
Altre cariche | Viceré, governatore di Cuneo, capitano generale del Regno |
dati tratti da Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821)[1] | |
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Giovanni Battista Pellegrino Alfieri di Cortemilia (Asti, 15 gennaio 1697 – Cagliari, 1º aprile 1763) è stato un generale e politico del Regno di Sardegna, ufficiale veterano della guerra di successione austriaca. Tra il 1762 e il 1763 ricoprì la carica di Viceré, Luogotenente e Capitano generale del Regno di Sardegna. Fu zio e tutore di Vittorio Alfieri.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque ad Asti il 15 gennaio 1697,[1] figlio di Gaspare Emanuele Alfieri di Cortemilia (morto nel 1722) e Giulia Cambiano. Suo fratello maggiore Antonio Amedeo (1695-1749) era il padre di Vittorio Alfieri, di cui in seguito egli divenne tutore.[1] Figlio secondogenito fu destinato alla carriera militare come ufficiale di fanteria.[2] Promosso maggiore del Reggimento di fanteria provinciale "Mondovì" il 28 aprile 1739, si distinse durante la guerra di successione austriaca.[2] Il 7 gennaio 1742 passò in forza al Reggimento di fanteria provinciale di Vercelli. Il 15 marzo 1744 fu promosso tenente colonnello i forza al Reggimento di fanteria provinciale "Mondovì".[2] All’inizio delle operazioni belliche del 1745 effettuò una riuscita incursione contro le basi logistiche di Ventimiglia dei corpi francesi del Mirepoix e del Lautrec, saccheggiando quanto possibile e distruggendo il rimanente.[2] Per questo fatto il 22 giugno dello stesso anno fu promosso al grado di colonnello comandante del Reggimento di fanteria provinciale "Mondovì".[2] Il 14 ottobre successivo assunse il comando delle forze armate piemontesi stanziate in Val di Susa, sostituendo il Comm. De Rossi.[2] Il 20 aprile 1754 fu trasferito al comando del Reggimento di fanteria d’ordinanza nazionale "La Regina",[2] passando, il 31 agosto 1755, al Reggimento di fanteria d’ordinanza nazionale "Fucilieri".[2]
Il 27 febbraio 1757 ottenne la promozione a maggior generale di fanteria,[2] e il 1º settembre dell’anno successivo fu nominato governatore di Cuneo.[2] Il 13 gennaio 1761 fu elevato al rango di luogotenente generale.[2] Il 6 maggio 1762 fu nominato Viceré, Luogotenente e Capitano generale del Regno di Sardegna, arrivando a Cagliari il 9 giugno dello stesso anno.[2] Si spense improvvisamente a Cagliari il 1º aprile 1763,[1] e la salma fu tumulata nella cattedrale della città.[N 1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Disse di lui il nipote Vittorio Alfieri: Egli era un uomo stimabile per la sua rettitudine e coraggio: aveva militato con distinzione; aveva un carattere scolpito e fortissimo e le qualità necessarie al ben comandare. Ebbe anche fama di molto ingegno, alquanto però soffocato da una erudizione disordinata, copiosa e loquacissima, spettante la storia sì moderna che antica.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Virgilio Ilari, Davide Shamà, Dario Del Monte, Roberto Sconfienza e Tomaso Vialardi di Sandigliano, Dizionario bibliografico dell’Armata Sarda seimila biografie (1799-1821), Invorio, Widerholdt Frères srl, 2008, ISBN 978-88-902817-9-2.
- Giuseppe Manno, Note sarde e dintorni, Firenze, Fratelli Bocca Editori, 1868.
- Rossana Poddine Rattu, Biografia dei viceré sabaudi del Regno di Sardegna (1720–1848), Tricase, Youcanprint Self-Publishing, 2005, ISBN 88-7343-379-0.