Giovanni Antonio Galli

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Giovanni Antonio Galli, detto lo Spadarino (Roma, 16 gennaio 1585Roma, 17 agosto 1652), è stato un pittore italiano.

Giovanni Antonio Galli, Convito degli Dei, Galleria degli Uffizi, Firenze

Figlio di Salvatore, un fabbricante di spade senese, da cui deriva il soprannome con cui è conosciuto sia lui che il fratello Giacomo, anch'egli pittore, ma soprattutto intagliatore e indoratore di soffitti; in passato i due venivano confusi.

La questione del Narciso

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Giovanni Antonio Galli (?), Narciso, Gallerie nazionali d'arte antica, Roma

Quando nel 1913 emerse una tela raffigurante Narciso, il critico d'arte Roberto Longhi non ebbe dubbi e l'attribuì a Caravaggio. Il personaggio, in abiti seicenteschi, è raffigurato mentre coglie il suo riflesso, con una mano nell'acqua per abbracciarsi prima di morire affogato (secondo Ovidio morì di stenti). Nonostante la forza del dipinto, vi è dolcezza, un tono elegiaco che in Caravaggio non si incontra. Negli anni Settanta Cesare Brandi fa il nome dello Spadarino, seguace di Caravaggio; dieci anni dopo l'intuizione è rilanciata da Giovanni Previtali, successivamente Gianni Papi sostiene senza dubbi che la tela sia opera dello Spadarino. La sua attribuzione è frutto di un lavoro di studio e di confronti con altre opere del pittore, su tutte il Convito degli dèi: non si tratterebbe di una copia o di una replica, ma di un'invenzione propria dello Spadarino[1].

L'angelo custode, Chiesa di San Rufo, Rieti
  1. ^ Da un punto di vista documentario, non essendo il dipinto citato dalle fonti note l'unico appiglio sembra essere una licenza di esportazione seicentesca. Come indica la Vodret, nel 1974 Maurizio Marini ha scovato in un articolo di Bertolotti (A. Bertolotti, Esportazione di oggetti di Belle Arti nella Liguria, Lunigiana, Sardegna e Corsica nei secc. XVI,XVII e XVIII, in " Giornale Ligustico" III,IV, 1876, p. 121. ), una licenza di esportazione del 1645 intestata ad un certo Valtabelze in cui, fra altre opere in partenza per Savona, è indicato un dipinto del Caravaggio raffigurante Narciso, cfr. Vodret, cit,,p. 167 e Maurizio Marini, Io Michelangelo da Caravaggio, Roma 1974, p. 387. Il ritrovamento nell'Archivio di Stato di Roma del documento del 1645, fatto dalla Vodret nel 1989 (cfr. Rossella Vodret, Brevi note sul Narciso in Caravaggio. Nuove riflessioni, Quaderni di Palazzo Venezia,6, Roma, 1989, p.224.), che attesta come la spedizione a Savona possa essere una valida alternativa alla trasmissione da Del Monte al Giordani, ha trovato il consenso di alcuni studiosi, come Mia Cinotti, Michelangelo Merisi, cit, p. 518, ma altri hanno sollevato perplessità come il Papi che ha svolto una ricerca approfondita per attribuite l'autografia del dipinto a Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, cfr. G. Papi, Una precisazione biografica e alcune integrazioni al catalogo dello Spadarino, in Paragone Arte, 435, 1986, p. 24 e Giovanni Antonio Galli detto lo Spadarino, in Caravaggio. Come nascono i capolavori, Catalogo della mostra, Milano, 1992, pp. 359-368. V. anche Galli, Giovanni Antonio, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

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