Indice
Geraldo di Losanna
Geraldo di Losanna patriarca della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti |
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Consacrato vescovo | 1220 |
Elevato patriarca | 10 maggio 1225 |
Deceduto | 7 settembre (o 5 dicembre) 1239 |
Geraldo di Losanna (anche Geroldo, o Gerardo di Fiandra; in originale Gerald de Lausanne,[1] o anche Gerond o Giraud[2]; ... – 7 settembre (o 5 dicembre) 1239) fu Patriarca latino di Gerusalemme dal 1225 alla morte.
Era abate di Cluny,[2] poi divenne vescovo di Valenza[2] nel 1220.[1] Papa Onorio III lo scelse per il patriarcato di Gerusalemme[2] nel maggio 1225.[1] Nel 1227 portò dalla Francia un manipolo di uomini in soccorso della Terra santa.[2] Nel 1228, vedendo che ben quarantamila crociati erano tornati indietro per mancanza di occupazioni ed altri erano disposti a seguirli, si accordò con gli altri prelati, con tre gran maestri e i laici di rompere la tregua che era all'origine della diserzione.[2] Nel settembre 1228, incontrò l'imperatore Federico II alla testa del clero e del popolo, e si rifiutò di incoronarlo re di Gerusalemme perché era stato scomunicato da papa Gregorio IX.[2] Scrisse a questo pontefice nel 1229 per lamentarsi del trattato concluso tra Federico e il sultano;[2] ne fu così sdegnato che interdisse Gerusalemme, nonostante fosse in mani cristiane, e trasferì la sua sede patriarcale a San Giovanni d'Acri.[2] Morì il 7 settembre[2] o il 5 dicembre[1] 1239.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Padri Benedettini della Congregazione di S.Mauro in Francia, L'Arte di verificare le date dei fatti storici delle inscrizioni delle cronache e di altri antichi monumenti dal principio dell'era cristiana fino all'anno 1770, traduzione di Giuseppe Pontini di Quero, vol. 2, Venezia, Tipografia Gatti, pp. 399-400.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Patriarch Gerald de Lausanne, su gcatholic.org. URL consultato il 6 agosto 2020.
- (FR) L. De Mas Latrie, Les patriarches latins de Jérusalem, in Revue de l'Orient Latin, vol. 1, 1893, p. 21. URL consultato il 3 ottobre 2009.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 297655074 |
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