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Edmund Phelps
Edmund Strother Phelps (Evanston, 26 luglio 1933) è un economista statunitense, considerato capostipite dei neo-keynesiani. Il 9 ottobre del 2006 è stato insignito del Premio Nobel per l'economia - come recita la motivazione - per «aver chiarito la comprensione delle relazioni tra gli effetti a breve ed a lungo termine delle politiche economiche».
Note biografiche
[modifica | modifica wikitesto]Phelps si è diplomato all'Amherst College nel 1955 e ha conseguito il dottorato presso la Yale University nel 1959. Nonostante avesse ricevuto offerte dal MIT, ha iniziato la sua carriera accademica a Yale, trovandosi a stretto contatto con James Tobin e Arthur Schelling. Dopo aver lavorato per un anno alla Rand Corporation torna a Yale, per passare poi al MIT, dove insegna con Robert Solow e incontra Paul Samuelson e Franco Modigliani. Si trasferisce poi alla University of Pennsylvania e quindi alla Columbia University, dove ora è professore associato di politica economica.
Insieme al premio Nobel Christopher Pissarides e ad altri economisti, fa parte del LIGEP (LUISS International Group on Economic Policy), un gruppo di ricerca interno alla Libera università internazionale degli studi sociali Guido Carli, coordinato da Jean-Paul Fitoussi (professore alla stessa LUISS e all'Institut d'études politiques de Paris, conosciuto come Sciences Po), che si occupa di analizzare periodicamente la situazione economica mondiale ed italiana.[1] Il 18 giugno 2001 l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata (facoltà di economia) gli ha conferito la laurea honoris causa.
Nel giugno 2020 ha firmato l'appello internazionale per l'economia viola («Per un rinascimento culturale dell'economia») pubblicato sul Corriere della Sera[2], El País[3] e Le Monde.[4]
Gli studi economici
[modifica | modifica wikitesto]Edmund Phelps è noto soprattutto per il suo lavoro sulla crescita economica svolto alla Yale's Cowles Foundation negli anni sessanta. Secondo la teoria economica allora vigente, la disoccupazione e l'inflazione sono fenomeni strettamente correlati attraverso la cosiddetta curva di Phillips, che individua una relazione inversa tra i due fenomeni: allorché l'inflazione è elevata, la disoccupazione è modesta, e viceversa.
Phelps contribuì a chiarire e completare tale modello economico, indicando come l'inflazione non dipenda solo dalla disoccupazione, ma anche dalle aspettative che datori di lavoro e occupati ripongono nell'andamento futuro di prezzi e salari. Egli formulò dunque il primo modello della cosiddetta expectations-augmented Phillips curve (ovvero della curva di Phillips corretta con le aspettative). Questo approccio ha avuto un grande successo nei decenni seguenti, anche grazie ad alcune successive ricerche empiriche.
Tasso naturale di disoccupazione
[modifica | modifica wikitesto]Il suo lavoro più originale è probabilmente quello relativo alla teoria del tasso naturale di disoccupazione. Tale teoria sostiene appunto la presenza di un livello naturale - ed incomprimibile - del fenomeno della disoccupazione (si pensi, ad esempio, alla cosiddetta disoccupazione volontaria), fornisce alcuni strumenti per la sua determinazione ed analizza come il mercato possa influenzarlo.
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Phelps, Edmund S., The Golden Rule of Capital Accumulation, in American Economic Review, vol. 51, 1961, pp. 638-643.
- (EN) Phelps, Edmund S., Golden Rules of Economic Growth, 1966.
- (EN) Phelps, Edmund S., Models of Technical Progress and the Golden Rule of Research, in Review of Economic Studies, vol. 33, 1966, pp. 133-146.
- (EN) Phelps, Edmund S., Money-Wage Dynamics and Labor Market Equilibrium, in Journal of Political Economy, vol. 76, 1968, pp. 678-711.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ After the crisis: the way ahead. Presentazione Rapporto LIGEP < Ottobre 2010 < Calendario < LUISS Guido Carli
- ^ Per un rinascimento culturale dell'economia, su corriere.it, Corriere della Sera, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
- ^ (ES) “Por un renacimiento cultural de la economía”: el manifiesto de una veintena de intelectuales para una nueva época, su elpais.com, El País, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
- ^ (FR) En dépit de son importance croissante, le culturel n’a pas suffisamment été pensé comme un écosystème, su lemonde.fr, Le Monde, 7 giugno 2020. URL consultato il 26 agosto 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Edmund Phelps
- Wikinotizie contiene l'articolo Nobel per l'Economia a Edmund S. Phelps
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Phelps, Edmund Strother, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Carla Esposito, PHELPS, Edmund Strother, in Enciclopedia Italiana, V Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1994.
- (EN) Edmund S. Phelps, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Edmund Phelps, su nobelprize.org.
- (EN) Edmund Phelps, su Mathematics Genealogy Project, North Dakota State University.
- (FR) Pubblicazioni di Edmund Phelps, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 68967373 · ISNI (EN) 0000 0001 1069 071X · LCCN (EN) n80051668 · GND (DE) 124719414 · BNE (ES) XX976460 (data) · BNF (FR) cb12152828q (data) · J9U (EN, HE) 987007435164205171 · NSK (HR) 000214191 · NDL (EN, JA) 00452704 |
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