Dassault Milan

Da Teknopedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dassault Mirage Milan
Descrizione
Tipoattacco al suolo
Equipaggio1 pilota
ProgettistaFrancia (bandiera) Société des Avions Marcel Dassault (SAMD)
CostruttoreFrancia (bandiera) Société des Avions Marcel Dassault (SAMD)
Data primo volo29 maggio 1970
Data entrata in serviziomai
Esemplari2 prototipi
Sviluppato dalDassault Mirage III
Dimensioni e pesi
Lunghezza15,90 m
Apertura alare8,20 m
Altezza4,25 m
Peso a vuoto7 000 kg
Peso max al decollo14 000 kg
Capacitàcirca 4 000 kg di armi
Propulsione
Motore1 turbogetto
Snecma Atar 9K50
Spinta70,6 kN (7 200 kg)
Prestazioni
Velocità maxMach 2,2 (2 337 km/h)
Tangenza12 000 m
Armamento
Cannoni2 DEFA 552 da 30 mm con 125 colpi
Piloni7
NoteDati estratti da Aviastar e Avions de combat

dassault-aviation.com[1]
aviastar.org[2]

voci di aerei militari presenti su Teknopedia

Il Dassault Milan (dal francese: nibbio) era un prototipo di velivolo ad ala a delta, variante del Mirage III realizzato dall'azienda francese Dassault Aviation ma che non venne avviato alla produzione in serie.

Il progetto si deve all'esigenza da parte delle Forze aeree svizzere di dotarsi di un velivolo da appoggio tattico che avesse caratteristiche di manovrabilità maggiori di quelle del Mirage IIIS già in dotazione e prodotto su licenza dall'azienda locale F+W Emmen. Per incrementare le caratteristiche del velivolo la Dassault in collaborazione con la Fabrique fédérale d'avions d'Emmen decise di sperimentare l'adozione di due piccole ali aggiuntive sul muso inizialmente modificando un Mirage 5 J. Queste avrebbero fornito inoltre un incremento del valore di carico utile, una minore distanza di decollo ed atterraggio ed una conseguente minore velocità di atterraggio.

Il velivolo, soprannominato Asterix, venne portato in volo per la prima volta il 27 settembre 1968 dal pilota collaudatore Jean-Marie Saget dall'aeroporto di Melun-Villaroche fornì delle impressioni favorevoli tali da prendere la decisione di proseguire lo sviluppo delle due superfici alari soprannominate moustaches, letteralmente baffi, dallo staff tecnico. Queste erano per ora semifisse, regolabili con differenze di 10° con una configurazione a freccia negativa.

Successivamente la sperimentazione si spostò su un Mirage III R, il nr. 344, che venne ribattezzato Milan 01, per passare definitivamente ad una cellula di Mirage III E, la nr. 589, alla quale venne applicato la versione più potente del motore Snecma Atar, l'Atar 9K50, oltre al sistema perfezionato delle alette anteriori, ora completamente retrattili, ed una dotazione offensiva derivata dal SEPECAT Jaguar. Quest'ultimo era il modello definitivo di preproduzione che volò per la prima volta il 29 maggio 1970.

La decisione della Svizzera nel proseguire nell'utilizzo dei propri Hawker Hunter e successivamente acquistando i Northrop F-5 interruppe lo sviluppo del Milan con il successivo abbandono del progetto che comunque ebbe importanti ricadute tecnologiche per lo sviluppo di altri velivoli Dassault, tra i quali i Mirage F1 da esportazione, i Mirage F1 CR e i Super-Etendard.

Descrizione tecnica

[modifica | modifica wikitesto]

Il Milan conservava l'aspetto dei Mirage dai quali derivava ovvero la caratteristica ala a delta di grande superficie dotata di elevoni, con l'angolo di freccia del bordo d'attacco di 60°, ed integrata dalla grande deriva posta alla sommità posteriore della fusoliera. La cabina di pilotaggio era a posto singolo e dotata di seggiolino eiettabile. Il carrello d'atterraggio era triciclo anteriore completamente retraibile. La propulsione era affidata ad un turbogetto Snecma Atar 9K50 capace di 70,6 kN (7 200 kg) che permetteva di raggiungere la velocità massima di 2 337 km/h. La particolarità del velivolo era legata all'adozione di due piccole superfici mobili a freccia negativa regolabili dal pilota e che venivano estroflesse a basse velocità mentre nel volo supersonico venivano richiamate in apposite fessure ai lati del muso.

  1. ^ (FR) Dassault Aviation - Milan, in Dassault Aviation - Passion Avions, http://www.dassault-aviation.com. URL consultato il 9 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2008).
  2. ^ (EN) Maksim Starostin, Dassault Milan, in Virtual Aircraft Museum, http://www.aviastar.org/index2.html. URL consultato il 9 marzo 2010.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]