Melittis melissophyllum
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Erba limona comune | |
---|---|
Melittis melissophyllum | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Asteridi |
(clade) | Euasteridi I |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Lamiaceae |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Asteridae |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Lamiaceae |
Genere | Melittis |
Specie | M. melissophyllum |
Nomenclatura binomiale | |
Melittis melissophyllum L., 1753 | |
Nomi comuni | |
Bocca di lupo |
L'erba limona comune (nome scientifico Melittis melissophyllum L., 1753) è una piccola pianta erbacea perenne dai graziosi fiori labiati appartenente alla famiglia delle Lamiaceae.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Il genere Melittis si compone di una dozzina di specie, due delle quali vivono spontaneamente in Italia. La famiglia delle Lamiaceae è relativamente numerosa e comprende 258 generi con circa 6.970 specie[1]. Nelle classificazioni più vecchie questa famiglia viene chiamata Labiatae.
Variabilità
[modifica | modifica wikitesto]In questa specie la variabilità si esprime nella forma delle foglie e nel colore della corolla. Quest'ultima caratteristica però secondo Sandro Pignatti non può servire a distinguere dei gruppi tassonomici di qualche valore[2]. Nell'elenco che segue sono indicate alcune varietà e sottospecie (l'elenco può non essere completo e alcuni nominativi sono considerati da altri autori dei sinonimi della specie principale o anche di altre specie):
- Melittis melissophyllum L. subsp. albida (Guss.) P.W. Ball (1971)
- Melittis melissophyllum L. subsp. carpatica (Klokov) P.W.Ball (1971)
- Melittis melissophyllum L. subsp. sarmatica Gladkova
- Melittis melissophyllum L. var. albida (Guss.) Nyman (1881)
- Melittis melissophyllum L. var. carpatica Soo & Borsos
- Melittis melissophyllum L. var. grandiflora (Sm.) Nyman (1881)
- Melittis melissophyllum L. var. melissophyllum : la base delle foglie è cordata (l'insenatura tra i due lobi è di 3 – 5 mm). I bordi della lamina fogliare possono essere retti oppure arcuati. Il colore della corolla varia dal rosso-cupo al bianco. Questa varietà è diffusa soprattutto al nord.
- Melittis melissophyllum L. var. kerneriana (Klokov) Soò et Borsos : la base delle foglie è troncata o arrotondata (comunque non cordata); le foglie sono inoltre più piccole (larghezza 3 cm; lunghezza 5 – 6 cm). Il colore della corolla è in prevalenza bianca. Questa varietà è diffusa al centro e sud.
- Melittis melissophyllum L. var. sarmatica Soo & Borsos
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]La specie di questa scheda ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:
- Melissa sylvestris Lam.
- Melissophyllum silvaticum St-Lager
- Melittis albida Guss. (sinonimo della subsp. albida)
- Melittis carpatica Klokov (sinonimo della subsp. carpatica)
- Melittis graeca Klokov (sinonimo della subsp. albida)
- Melittis grandiflora Sm. (1799)
- Melittis grandiflora sensu Klokov, non Sm. (sinonimo della subsp. carpatica)
- Melittis hispanica Klokov
- Melittis kerneriana Klokov
- Melittis sarmatica Klokov (sinonimo della subsp. carpatica)
- Melittis subcordata Klokov (sinonimo della subsp. carpatica)
Specie simili
[modifica | modifica wikitesto]Specialmente la varietà kerneriana (Klokov) Soò et Borsos (a corolla bianca) può essere confusa con la specie Melittis albida Guss. - Erba limona bianca. Si distingue comunque in quanto quest'ultima è abbondantemente cosparsa di peli ghiandolari.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome generico (melittis) deriva da una radice greca (melitta oppure melissa) e significa “ape”, facendo riferimento alle proprietà mellifere di questa pianta[3].
L'epiteto specifico (melissophyllum) significa semplicemente "con foglie simili alla melissa".
Il binomio scientifico attualmente accettato (Melittis melissophyllum) è stato proposto da Carl von Linné (Rashult, 23 maggio 1707 –Uppsala, 10 gennaio 1778), biologo e scrittore svedese, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi, nella pubblicazione Species Plantarum del 1753.
In lingua tedesca questa pianta si chiama Immenblatt; in francese si chiama Mélitte à feuilles de mélisse; in inglese si chiama: Bastard Balm.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Tutta la pianta ha un delicato aroma di limone. L'altezza della pianta oscilla fra i 30 e i 50 cm (minimo 20 cm; massimo 60 cm). La forma biologica è emicriptofita scaposa (H scap), ossia è una pianta erbacea, perenne con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, dotata di un asse fiorale più o meno eretto e con poche foglie.
Radici
[modifica | modifica wikitesto]La radice è perenne (più precisamente sono secondarie da rizoma).
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un breve rizoma.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è eretta e a sezione tetragona; è poco ramosa (ma può essere anche semplice) e più o meno peloso-irsuta (peli setolosi patenti). Normalmente non sono presenti peli ghiandolari. Lunghezza dei peli: 1,2 – 2 mm.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo opposto a due a due e sono brevemente picciolate, quasi sub-sessili (il picciolo è ispido). La lamina è relativamente grande e al centro è crenata, mentre il bordo è dentato (10 – 20 denti acuti per lato) e la superficie è pubescente. La forma è ovalo-oblunga cordata alla base; verso l'alto decrescono gradualmente in grandezza. Il colore è verde-gaio. La nervatura è pennatosetta. Dimensione delle foglie: larghezza 3 – 5 cm; lunghezza 5 – 9 cm. Lunghezza dei peli 0,4 – 0,8 mm.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]L'infiorescenza è composta da grandi fiori peduncolati rosei o bianchi (da due a sei, o più) disposti in verticilli all'ascella delle foglie superiori. La disposizione dei fiori è unilaterale (tutti i fiori “guardano” da una stessa parte). I fiori sono inoltre disposti a copie e alla base di ogni copia sono presenti delle foglie fiorali o brattee. Lunghezza del peduncolo fiorale: 5 mm.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori sono ermafroditi, zigomorfi, tetraciclici (con i quattro verticilli fondamentali delle Angiosperme: calice– corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da cinque elementi). I fiori sono profumati. Dimensione del fiore: 30 – 45 cm.
- K (5), C (5), A 2+2, G (2)[4]
- Calice: i cinque sepali del calice sono concresciuti (gamosepalo) a forma campanulata un po' rigonfia; il labbro superiore è intero oppure bi-tridentato; il labbro inferiore è normalmente bifido. La lunghezza del calice è pari alla sua larghezza. Il calice è verde e di consistenza membranosa; a stagione inoltrata diventa marrone. Dimensione del calice: larghezza 9 – 12 mm; lunghezza 11 – 14 mm. Dimensioni del labbro superiore: 7 – 15 mm. Dimensioni del labbro inferiore: 4 – 8 mm.
- Corolla: i cinque petali sono completamente fusi (gamopetalo) in un'unica corolla pubescente formata da due labbra molto sviluppate (la distanza tra l'apice del labbro superiore e l'apice del labbro inferiore è di 18 – 33 mm); quello superiore è formato da due petali ed ha il bordo intero (o leggermente smarginato e a forma quadrangolare) e ripiegato all'insù; quello inferiore è formato da tre petali ed è trilobato (il lobo centrale a sua volta può essere intero o smarginato). Il labbro inferiore (specialmente se il colore del fiore è bianco), possiede al centro alcune vistose screziature porporine che lo impreziosiscono non poco. La corolla nella parte interna è provvista di abbondante nettare (con lo spessore anche di un centimetro[3]). Lunghezza totale della corolla : 25 – 40 mm. Lunghezza del tubo corollino: 25 – 28 mm. Dimensioni del labbro superiore: 7 – 14 mm. Dimensione del labbro inferiore: 9 – 20 mm.
- Androceo: gli stami sono quattro (didinami) tutti fertili, a due a due ravvicinati e aderenti al labbro superiore della corolla; i filamenti paralleli tra di loro sono provvisti di due denti apicali e le antere sono disposte a croce. Le antere inoltre sporgono dal tubo corollino.
- Gineceo: l'ovario è supero composto da quattro parti, derivate da due carpelli, con logge a forma ovata; lo stilo è semplice ed è inserito alla base dell'ovario (stilo “ginobasico”); lo stimma è bifido.
- Fioritura: da maggio ad agosto.
- Impollinazione: l'impollinazione è entomogama (soprattutto insetti notturni), ma anche i grossi bombi favoriti tra l'altro dalla grandezza delle fauci del fiore labiato.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]Il frutto è formato da quattro acheni liberi di forma globulare e superficie pubescente. È contenuto nel calice persistente.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]- Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Centro - Europeo.
- Diffusione: In Italia è diffusa su tutto il territorio (escluse le isole). In Europa è diffusa nella parte centrale e meridionale, mentre sui rilievi europei non si trova sulle Alpi Dinariche.
- Habitat: l'habitat tipico di questa pianta sono i boschi di latifoglie (querceti, faggete e castagneti) in zone marginali o cedue; ma anche nelle zone ad arbusteti meso-termofili, pinete e gineprai. Il substrato preferito è calcareo con pH basico e terreno a bassi valori nutrizionali e a regime secco.
- Diffusione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 1400 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e montano.
Fitosociologia
[modifica | modifica wikitesto]Dal punto di vista fitosociologico la specie di questa scheda appartiene alla seguente comunità vegetale[5]:
- Formazione : delle comunità forestali
- Classe : Quercetea pubescentis
- Formazione : delle comunità forestali
Usi
[modifica | modifica wikitesto]Farmacia
[modifica | modifica wikitesto]- Sostanze presenti: la cumarina a pianta essiccata.
- Proprietà curative: vulnerarie (guarisce le ferite), diuretiche (facilita il rilascio dell'urina), sedative (calma stati nervosi o dolorosi in eccesso), antispasmodiche (attenua gli spasmi muscolari, e rilassa anche il sistema nervoso), emmenagoghe (regola il flusso mestruale), antisettiche (proprietà di impedire o rallentare lo sviluppo dei microbi) e astringenti (limita la secrezione dei liquidi).
- Parti usate: le parti aeree della pianta.
Cucina
[modifica | modifica wikitesto]Con le foglie essiccate si possono preparare delle bevande simili al tè.
Giardinaggio
[modifica | modifica wikitesto]I fiori dell'"Erba limona comune", pur essendo una pianta rustica, sono copiosi e graziosi per cui facilmente trovano impiego nei giardini rocciosi (soprattutto ai margini di aiuole piantate ad arbusti). Questa pianta non ha bisogno di molte cure, il terreno deve essere leggero e la posizione un po' ombreggiata. Può essere moltiplicata per seme o divisione dei cespi (dopo la fioritura). Esiste anche una cultivar chiamato grandiflora con fiori più grandi e maculati di rosso sul labbro inferiore.
Altro
[modifica | modifica wikitesto]La pianta di questa scheda in genere è rifiutata dal bestiame da pascolo anche se i suoi fiori sono succhiati dalle api da miele, per cui è considerata invasiva e deve essere estirpata dai prati a pascolo.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Eduard Strasburger, Trattato di Botanica., Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- ^ Sandro Pignatti, Flora d'Italia, Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- ^ a b Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta, Milano, Federico Motta Editore, 1960.
- ^ Tavole di Botanica sistematica, su dipbot.unict.it. URL consultato il 30 luglio 2009 (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
- ^ AA.VV., Flora Alpina., Bologna, Zanichelli, 2004.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta. Volume secondo, Milano, Federico Motta Editore, 1960, p. 844.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia. Volume secondo, Bologna, Edagricole, 1982, p. 452, ISBN 88-506-2449-2.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004, p. 110.
- 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
- Eduard Strasburger, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, p. 110, ISBN 88-7287-344-4.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Melittis melissophyllum
- Wikispecies contiene informazioni su Melittis melissophyllum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Flora delle Alpi Marittime, su floramarittime.it. URL consultato il 31-07-2009.
- Flora Italiana, su luirig.altervista.org. URL consultato il 31-07-2009.
- Fungoceva.it. URL consultato il 31-07-2009.
- Plants For A Future, su pfaf.org. URL consultato il 31-07-2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2009).
- Catalogazione floristica - Università di Udine, su flora.uniud.it. URL consultato il 31-07-2009.
- ZipcodeZoo.com. URL consultato il 31-07-2009 (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2009).
- Flora Europaea - Royal Botanic Garden Edinburgh, su 193.62.154.38. URL consultato il 31-07-2009.
- The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 31-07-2009.
- GRIN Taxonomy for Plants, su ars-grin.gov. URL consultato il 31-07-2009 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2009).
- Tropicos, su tropicos.org. URL consultato il 31-07-2009.
- Index synonymique de la flore de France, su www2.dijon.inra.fr. URL consultato il 31-07-2009.