Pericle Ducati

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Pericle Ducati

Pericle Ducati (Bologna, 11 luglio 1880Cortina d'Ampezzo, 28 ottobre 1944) è stato un archeologo ed etruscologo italiano, autore di numerosi saggi, nonché professore di archeologia nell'Università di Bologna.

Nato da una famiglia di antiche origini trentine, Pericle Ducati compì gli studi ginnasiali presso l'Istituto Guido Guinizelli di Bologna e quelli liceali presso il Regio Liceo Galvani della medesima città. In questi anni maturò il suo interesse per l'archeologia grazie all'incontro con Antonio Zannoni ed Edoardo Brizio.

Nel 1904 si laureò alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Bologna, dove fu allievo di Giosuè Carducci ed Edoardo Brizio. La tesi di laurea, intitolata Brigo, pittore vascolare attico, fu pubblicata nello stesso anno con il titolo Brevi osservazioni sul ceramista attico Brigo. Nel 1906 si diplomò alla Regia Scuola Archeologica di Roma sotto Emanuel Löwy, Luigi Pigorini e Rodolfo Lanciani.

Già ispettore ai Monumenti (1909-1912), fu professore di archeologia nelle Università di Catania (1912-1916), Torino (1916-1920) e Bologna (1921-1944).

Dal 1921 alla morte fu direttore del Museo civico archeologico di Bologna e dal 1923 preside della Facoltà di Lettere e Filosofia all'Università di Bologna, carica che ricoprì sino al 1929 e ancora nel biennio 1943-1944. In questi anni si occupò anche di numerose campagne di scavo, tra cui quella presso la Grotta del Farneto a Bologna e quelle presso Spina e Valle Trebba a Ferrara.

Ducati fu anche membro del Consiglio Superiore per le Antichità e le Belle Arti ed autorevole membro di varie accademie italiane ed estere (Regia Accademia dei Lincei, Regia Accademia d'Italia, Regia Accademia delle Scienze di Bologna, Regia Accademia Clementina di Bologna).

Dedicò tutta la sua vita allo studio, pubblicando più di 1000 opere scientifiche incentrate principalmente sulla trattazione dell'arte greca e romana e delle antichità etrusco-italiche.[1] Prese inoltre parte alla compilazione delle più importanti opere enciclopediche del tempo. Studioso di fama internazionale, fu spesso chiamato a tenere conferenze in Italia e all'estero, a partecipare a numerosi congressi internazionali e a collaborare con varie riviste e quotidiani.

Il 13 maggio 1942 divenne socio dell'Accademia delle scienze di Torino.[2]

Tradizionalmente nazionalista, fu membro del Partito Fascista Repubblicano, dirigente del Comitati d'Azione per l'Universalità di Roma (CAUR), presidente dell'Istituto di Cultura Fascista, fiduciario per l'Emilia-Romagna del Sindacato Nazionale Fascista degli Autori e Scrittori, firmatario del Manifesto degli intellettuali del Fascismo, redatto da Giovanni Gentile nel 1925. Dopo l'Armistizio del 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana e fu nominato membro del tribunale straordinario provinciale di Firenze, istituito per giudicare gli oppositori del fascismo. A causa di tale sua veste, il 16 febbraio 1944 fu gravemente ferito a revolverate da due gappisti in bicicletta mentre stava varcando l'andito della propria casa[3][4].

Trasportato inizialmente all'Ospedale Sant'Orsola di Bologna, a seguito di complicazioni, fu trasferito all'Istituto elioterapico Codivilla di Cortina d'Ampezzo, dove morì il 28 ottobre del 1944. Dopo la morte di Ducati, le autorità fasciste rinunciarono alla rappresaglia contro i partigiani.[5] Una lapide, posta sull'ingresso del Museo civico archeologico di Bologna, ricorda l'opera e il contributo dello studioso Pericle Ducati.[4][6] La sua tomba è sistemata nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna.[7]

  • Brevi osservazioni sul ceramista attico Brigo, Bologna, Società cooperativa tip. Azzoguidi, 1904.
  • I vasi dipinti nello stile del ceramista Midia. Contributo allo studio della ceramica attica, Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 1909.
  • Le pietre funerarie felsinee, Roma, Tipografia della R. Accademia dei Lincei, 1911.
  • Contributo allo studio degli specchi etruschi figurati, [s.i.], [s.n.], 1912.
  • Pitture funerarie degli etruschi, 1914.
  • Sui riti funebri dei sepolcreti etruschi felsinei, Bologna, Stab. Poligrafico Emiliano, 1915.
  • Osservazioni di demonologia etrusca, Roma, Tipografia della R. Accademia dei Lincei, 1916.
  • Saggio di studio sulla ceramica attica figurata del sec. IV av. Cr., Roma, Tipografia della R. Accademia dei Lincei, 1916.
  • L'arte classica, Torino, UTET, 1920.
  • Storia della ceramica greca, Firenze, Fratelli Alinari, 1922.
  • Contributo allo studio dell'arce etrusca di Marzabotto, Bologna, Stabilimenti Poligrafici Riuniti, 1923.
  • Guida del Museo civico di Bologna (PDF), Bologna, Regia Tipografia Fratelli Merlani, 1923.
  • I monumenti di Grecia e di Roma, Torino, 1924 (2ª ed. 1925).
  • Etruria antica, Torino, Paravia, 1925 (2ª ed. 1927).
  • Storia dell'arte etrusca, 2 voll., Firenze, Rinascimento del libro, 1927.
  • Origine e attributi del Fascio Littorio, 1927
  • Storia di Bologna. I tempi antichi, 1928
  • Lisippo, Roma, 1930
  • Gli scavi d'Italia, Firenze, 1931
  • Pontische Vasen, Berlin, 1932
  • Il santuario di Olimpia, Roma, 1932
  • La scultura greca, Firenze, 1933-36
  • La scultura etrusca, Firenze, 1934
  • La scultura romana, Firenze, 1934
  • Storia d'Italia. L'Italia antica dalle prime civiltà alla morte di Cesare, 1936
  • L'arte in Roma dalle origini al secolo VIII, 1938
  • (FR) Le problème étrusque, Paris, Librairie Ernest Leroux, 1938
  • Come nacque Roma, Firenze, 1939
  • Italia preromana e stirpe italica, 1940
  • Preistoria e Protostoria dell'Emilia, 1942
  1. ^ Ritratti di famiglia. Personaggi, oggetti, storie del Museo Civico fra Bologna, l’Italia e l’Europa, catalogo della mostra al Museo civico archeologico di Bologna, 2018, cit. in Ducati Pericle, su Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna. URL consultato il 3 luglio 2024 (archiviato il 3 dicembre 2022).
  2. ^ Pericle DUCATI, su accademiadellescienze.it. URL consultato il 28 agosto 2020.
  3. ^ Il mandante dell'aggressione fu Luigi Gaiani. Cfr. Paolo Paoletti, Vallucciole, una strage dimenticata, Le Lettere, 2009, p. 24 n.
  4. ^ a b 16 febbraio 1944. Attentati contro Pericle Ducati e Umberto Amaduzzi, su Bologna Online, Biblioteca Salaborsa, 9 agosto 2021, ultimo aggiornamento 21 maggio 2024. URL consultato il 3 luglio 2024 (archiviato il 3 maggio 2023).
  5. ^ leggi sezione Mussolini costituisce il nuovo Stato: la Repubblica Sociale Italiana
  6. ^ La lapide in memoria di Pericle Ducati (JPG), su assets.culturabologna.it.
    «Dal gennaio 1921 all'ottobre 1944
    Pericle Ducati diresse questo museo
    Le raccolte da lui nuovamente ordinate
    fece oggetto di assiduo studio
    esercitando su di esse
    i giovani della sua scuola
    che educò severamente
    alla Scienza e all'Arte
    Il Municipio Q. M. P.»
  7. ^ La tomba di famiglia, che ospita anche le spoglie della sorella, si trova nell'ala dell'edificio antistante la Chiesa di San Girolamo, primo piano, corsia anteriore, n. 56. Cfr. Giovanni Maioli, È tornato a Bologna accanto al suo Carducci, in L'Eco della Stampa, 18 ottobre 1957, p. 3. (prima parte, seconda parte) Non va confusa con la cripta delle ceneri degli industriali Ducati, nel cortile del Cinerario.
  • AA.VV., Prof. Pericle Ducati. Epigrafe per la morte, Compositori, Bologna, 1944.
  • Guido Achille Mansuelli, In memoria di Pericle Ducati, Compositori, Bologna, 1946.
  • Luciano Laurenzi, Commemorazione dell'accademico effettivo Pericle Ducati, estratto da "Memorie della Accademie delle Scienze di Bologna", volume IX, serie 5, Azzoguidi, Bologna, 1961.
  • Pericle Ducati (a cura di A. Ferri), Storia di Bologna. I tempi antichi, Atesa, Bologna, 1974, pp. I-IX.
  • Nicola Parise, Ducati, Pericle, in AA.VV., Dizionario Biografico degli italiani, vol. 41 Donaggio - Dugnani, Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Roma, 1992, pp. 726–730.
  • F.R. Serra Ridgway, Ducati, Pericle, in Encyclopedia of the History of Classical Archaeology. Nancy Thomson de Grummond, Greenwood, Westport (Connecticut), 1996, vol. 1, p. 375.
  • Giambattista Cairo, Pericle Ducati: il carteggio ritrovato, Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, Ante Quem, Bologna, 2012.
  • Anna Tulliach, Il Museo Civico di Bologna sotto la direzione di Pericle Ducati (1921-1944), Tesi di laurea in Museologia Archeologica, Università di Bologna, A.A. 2012/2013.
  • Anna Tulliach, Pericle Ducati museologo. Il Museo Civico di Bologna tra il 1921 e il 1944, Sibrium XXX, 2016, pp. 242-281.

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