Museo di Mosul
The Cultural Museum of Mosul | |
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Ubicazione | |
Stato | Iraq |
Località | Mosul |
Caratteristiche | |
Tipo | Reperti archeologici |
Istituzione | 1952 |
Apertura | 1952 |
Il Museo di Mosul (متحف الموصل) è il secondo per grandezza dell'Iraq dopo il Museo Nazionale di Baghdad. Ha subito forti danneggiamenti durante la seconda guerra del golfo nel 2003,[1][2] e ancora di più durante l'occupazione di Mosul da parte dello Stato Islamico dell'Iraq e della Siria nel 2014.
Fondato nel 1952 a Mosul, capitale del governatorato di Ninawa, il museo era inizialmente costituito da una piccola hall alla quale si aggiunse un nuovo edificio nel 1972, contenente antichi manufatti assiri (circa 2,200 pezzi).[3]
Collezione
[modifica | modifica wikitesto]Il museo è prevalentemente incentrato su reperti databili al periodo assiro ed ellenistico, precedenti alla nascita del Cristianesimo.
Devastazione da parte dell'ISIS
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2014 lo Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (ISIS) prese il controllo della città di Mosul ed occupò il museo che era in procinto di riaprire dopo anni di chiusura per lavori di ristrutturazione. Una delle prime azioni dei militanti dell'ISIS fu il proclamare le statue presenti nel museo contrarie all'Islam (richiamandosi ai fondamenti religiosi dell'Iconoclastia), e dichiarare la propria intenzione di distruggere i reperti archeologici contenuti nel museo.[4][5]
Il 26 febbraio 2015, il giorno successivo al rogo di svariati manoscritti e libri provenienti da librerie di Mosul,[6] il gruppo terroristico pubblicò un video dove veniva mostrata la devastazione di molti reperti archeologici presenti nel museo e dell'antico sito archeologico di Nimrud, secondo loro colpevoli di promuovere l'idolatria.[7][8][9] Inoltre, l'ISIS affermò anche di aver abbattuto i resti delle millenarie mura di Ninive.
Si è creata una certa confusione circa il fatto se le opere d'arte distrutte dai militanti dell'ISIS fossero degli originali o solo delle copie. Il governatore in esilio di Mosul, Atheel al-Nujaifi, affermò che molti dei manufatti, eccezion fatta per gli oggetti più grandi e pesanti, erano stati precedentemente trasferiti a Baghdad allo scoppio della guerra in Iraq nel 2003,[10] e che le opere di maggior valore erano state spedite a Baghdad già alla fine della prima guerra del golfo nel 1991.[11] Nel marzo seguente, il direttore amministrativo del patrimonio archeologico iracheno, Fawzye al-Mahdi, aggiunse inoltre che "nessuno degli oggetti distrutti nel video erano originali".[12]
In seguito, al-Nujaifi precisò che "solo due sono gli oggetti veri distrutti dai militanti: uno è un toro alato e l'altro la statua del dio di Rozhan".[13][14] Tuttavia, tale affermazione è stata successivamente smentita dal Ministro della Cultura iracheno, Adel Sharshab, che dichiarò: «Il museo di Mosul aveva molti manufatti antichi, grandi e piccoli. Nessuno di essi è stato trasportato al Museo nazionale iracheno a Baghdad. Quindi, tutti gli artefatti distrutti a Mosul erano originali, tranne quattro pezzi fatti di gesso».[15]
In seguito è stata diffusa la notizia che l'ISIS ha trasformato il magazzino del museo in un ufficio per la riscossione delle tasse – il "Diwan Zakat" – adibito alla riscossione dei tributi da parte dei suoi combattenti islamici.[16]
Reazioni internazionali
[modifica | modifica wikitesto]Il direttore generale dell'UNESCO, Irina Bokova, convocò d'urgenza una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere della "protezione del patrimonio culturale dell'Iraq come parte integrante nel mantenimento della sicurezza del Paese".[17]
Ricostruzione post-liberazione
[modifica | modifica wikitesto]In cooperazione con il governo Iracheno e il comune di Mosul, l'organizzazione civile irachena denominata Al-Ghad, e l'associazione degli artisti di Mosul[18] inaugurarono la prima mostra svoltasi nel museo fin dall'occupazione della città nel 2014. La mostra Return to Mosul si è aperta il 29 gennaio e ha chiuso il 3 febbraio 2019.[19] All'interno della mostra furono esposti dipinti, fotografie e sculture che raccontano la storia della città durante l'occupazione da parte dell'ISIS, e le speranze della popolazione di una pronta rinascita. L'esibizione si è tenuta nella zona appena restaurata del museo, nella vecchia ala destra del museo, la "Royal Venue".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mosul descends into chaos as even museum is looted. The Guardian. 12 aprile 2003
- ^ Unesco inspection finds no evidence of recent looting in Northern Iraq Archiviato il 22 dicembre 2008 in Internet Archive. The Art Newspaper
- ^ Riyadh Mohammed, ISIS Destroys Second Largest Museum in Iraq, su The Fiscal Times, 26 febbraio 2015.
- ^ The Plight Of Mosul's Museum: Iraqi Antiquities At Risk Of Ruin, su NPR.org, 9 luglio 2014. URL consultato il 22 dicembre 2014.
- ^ Christopher Dickey, "ISIS Is About to Destroy Biblical History in Iraq,", The Daily Beast, 7 luglio 2014.
- ^ Isis destroys thousands of books and manuscripts in Mosul libraries, su The Guardian, 26 febbraio 2015.
- ^ ISIS thugs take a hammer to civilisation: Priceless 3,000-year-old artworks smashed to pieces in minutes as militants destroy Mosul museum, su dailymail.co.uk, Daily Mail. URL consultato il 26 febbraio 2015.
- ^ Mosul, che cosa è andato perduto nel museo devastato dall'Isis in www.ilgiornale.it
- ^ Isis peggio di Gengis Khan: devastato il museo di Mosul, distrutta la storia della Mesopotamia in www.ilmessaggero.it
- ^ Mosul Governor: Most destroyed artifacts were copies, su Rûdaw, 28 febbraio 2015. URL consultato il 5 novembre 2015.
- ^ Jane Arraf, Iraqis mourn destruction of ancient Assyrian statues, su Al Jazeera, 2 marzo 2015. URL consultato il 5 novembre 2015.
- ^ Birgit Svensson, Were mere copies of Iraq’s national treasures destroyed?, su Deutsche Welle, 11 marzo 2015. URL consultato il 5 novembre 2015.
- ^ Sorry, ISIS: smashed statues 'were fakes', su Al Arabiya, 14 marzo 2015. URL consultato il 5 novembre 2015.
- ^ Il direttore del museo di Bagdad: «Statue distrutte da Isis erano false» in www.corriere.it
- ^ ISIL Destroyed Original Artifacts, Not Copies — Iraqi Culture Minister, su sputniknews.com, Sputnik, 12 marzo 2015. URL consultato il 13 marzo 2015.
- ^ ISIS turns Mosul museum into tax office, su foxnews.com, 5 aprile 2017. URL consultato il 5 aprile 2017.
- ^ Kareem Shaheen, Isis fighters destroy ancient artefacts at Mosul museum, su The Guardian, 27 febbraio 2015.
- ^ (EN) Return to Mosul: An exhibition to bring the city’s people back together, su Google Arts & Culture. URL consultato il 29 gennaio 2019.
- ^ Tony McMahon, Mosul Museum, wrecked by Isis, is brought back to life with 3D tech, in Wired UK, 27 gennaio 2019, ISSN 1357-0978 . URL consultato il 29 gennaio 2019.
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