Hnan-Isho II
Hnan-Isho (... – Al-Mada'in, ca. 780) è stato un vescovo cristiano orientale e scrittore siro, vescovo di Lashom, metropolita di Seleucia-Ctesifonte e patriarca della Chiesa d'Oriente all'incirca tra gli anni 775 e 780.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Non si conosce nulla di Hnan-Isho prima della sua elevazione al trono patriarcale. Incerta è la data d'inizio del suo patriarcato. Lo storico nestoriano Sliwa bar Yuhanna, pone la sua elezione nel 773 durante il califfato di al-Mansur, mentre gli altri due storici nestoriani Mari ibn Sulayman e ʿAmr ibn Mattā datano la sua elezione al 775 durante il califfato di al-Mahdi.[1]
Due erano i candidati all'elezione: Hnan-Isho, vescovo di Lashom nel Beth Garmai; e il prete Giorgio di Kaskar, monaco del convento di Beth Hale.[2] Poiché l'assemblea dei vescovi e notabili nestoriani non raggiunse un accordo, fu il califfo al-Mahdi a scegliere il nuovo patriarca nella persona di Hnan-Isho.[3] La scelta fu facilitata dalla morte del monaco Giorgio.[4]
L’elezione avvenne nel monastero di Mar Pethion di Baghdad, ma il patriarca, come i suoi predecessori, continuò a risiedere a Seleucia-Ctesifonte, che in epoca islamica assunse il nome di Al-Mada'in.[5]
Tra gli atti più importanti celebrati da Hnan-Isho, ci fu la celebrazione di un concilio nazionale della Chiesa d'Oriente, nel 775, l'ultimo dei concili menzionati nel Synodicon orientale.[6]
Hnan-Isho morì avvelenato nel 779 o nel 780.[3]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo Abdisho bar Berika, Hnan-Isho II fu autore di diverse opere: lettere, inni funerari, cinque volumi di omelie metriche, dieci questioni, ecc. Di questi testi non è stato conservato nulla.[4][7]
Il nome di Hnan-Isho compare anche nella famosa Stele nestoriana di Xi'an, datata 781, prima che giungesse in Cina la notizia della morte del patriarca.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, p. 33, nota 22.
- ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, p. 33.
- ^ a b (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, pp. 33-34.
- ^ a b c (FR) Nau, Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques, vol. II, col. 1438.
- ^ Michel Allard, Les Chrétiens à Bagdad, Arabica, 1962, p. 378. Jean-Maurice Fiey, Résidences et sépultures des patriarches syriaques-orientaux, Le Muséon 98 (1985), pp. 149–68. David Wilmshurst, The Ecclesiastical Organisation of the Church of the East 1318-1913, Peeters Publishers, 2000, p. 183.
- ^ (FR) Jean-Baptiste Chabot, Synodicon orientale ou Recueil de synodes nestoriens, Paris, 1902, pp. 515-523.
- ^ (FR) Chabot, Littérature syriaque, p. 106.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, coll. 1126-1127 (n. XLIV)
- (FR) Jean-Maurice Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, 749-1258, Louvain, 1980, pp. 33-36
- (FR) F. Nau, v. 3. Ananjesu, «Dictionnaire d'histoire et de géographie ecclésiastiques», vol. II, Paris, 1914, col. 1438
- (FR) Jean-Baptiste Chabot, Littérature syriaque, Paris, 1934, pp. 106-107
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Lucas Van Rompay, Ḥenanishoʿ II, Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, Electronic Edition