Giacomo (... – 773) è stato un vescovo cristiano orientale siro, metropolita di Beth Lapat e di Seleucia-Ctesifonte, patriarca della Chiesa d'Oriente dal 754 al 773 circa.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Poche sono le informazioni sulla vita di questo patriarca della Chiesa d'Oriente. Era metropolita di Beth Lapat nel Khūzestān quando morì il patriarca Aba II nel 751 circa.[1][2]
La successione patriarcale fu contesa, e ne approfittò Surin, metropolita di Hulwan, il quale, secondo lo storico nestoriano Mari ibn Sulayman, con l'appoggio dell'emiro di Al-Mada'in, si fece eleggere patriarca e fu consacrato da Giacomo di Beth Lapat.[3]
Lo stesso storico racconta che poco dopo, ossia la seconda domenica dopo l'Ascensione, un sinodo di vescovi riuniti a Hira, informò il califfo Abu l-Abbas al-Saffah delle modalità con cui Surin aveva preso il potere, depose il patriarca usurpatore, ed elesse al suo posto il metropolita Giacomo.[3][4]
Incerto è l'anno esatto in cui si svolsero questi fatti, generalmente indicato nel 754,[5] anche se altri autori indicano la consacrazione di Giacomo nel 753.[6]
Barebreo racconta di un accordo intervenuto all'epoca di Giacomo tra il mafriano di Takrit, della Chiesa ortodossa siriaca, e il metropolita nestoriano di Nisibi, Cipriano. L'accordo prevedeva che ai nestoriani fosse concessa la costruzione di una chiesa a Takrit, in cambio del restauro della chiesa ortodossa siriaca di San Domizio a Nisibi.[7][1]
Ignoto è l'anno esatto della morte del patriarca Giacomo, indicato generalmente nel 773.[5] Governò la sua Chiesa per un ventennio, molti dei quali passati in prigione, per aver offeso il califfo al-Mansur.[1][8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (LA) Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, col. 1226.
- ^ (FR) Jean-Maurice Fiey, L'Elam, la première des métropoles ecclésiastiques syriennes orientales, Parole de l'Orient, 2 (1969), p. 252.
- ^ a b (LA) Maris Amri et Slibae. De patriarchis nestorianorum commentaria, Pars prior - Maris versio latina, p. 59.
- ^ Nelle cronotassi tradizionali, Giacomo è indicato come secondo patriarca di questo nome. Il precedente patriarca di nome Giacomo sarebbe uno dei leggendari vescovi di Seleucia-Ctesifonte nella seconda metà del II secolo. (EN) The Book of Marganitha (The Pearl) on the Truth of Christianity, written by Mar O'Dishoo, metropolitan of Suwa (Nisibin) and Armenia, Translated by His Holiness Mar Esshai Shimun XXIII, Reprint: Chicago, USA, 1988, p. 110.
- ^ a b (EN) Samuel Burleson & Lucas Van Rompay, List of Patriarchs: I. The Church of the East and its Uniate continuations, Gorgias Encyclopedic Dictionary of the Syriac Heritage, electronic edition.
- ^ (FR) Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides, p. 12.
- ^ (LA) Barebreo, Chronicon ecclesiasticum, ed. Abeloos and Lamy, vol. II, pp. 156-158.
- ^ (LA) Maris Amri et Slibae. De patriarchis nestorianorum commentaria, Pars altera - Amri et Slibae textus versio latina, p. 37.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo II, col. 1226 (n. XLIII)
- (FR) Jean-Maurice Fiey, Chrétiens syriaques sous les Abbassides surtout à Bagdad, 749-1258, Louvain, 1980, pp. 11-12
- (AR, LA) Maris Amri et Slibae. De patriarchis nestorianorum commentaria, Ex codicibus vaticanis edidit ac latine reddidit Henricus Gismondi S.J.: Pars prior - Maris versio latina, Romae, 1899, pp. 59-62
- (AR, LA) Maris Amri et Slibae. De patriarchis nestorianorum commentaria, Ex codicibus vaticanis edidit ac latine reddidit Henricus Gismondi S.J., Pars altera - Amri et Slibae textus versio latina, Romae, 1897, pp. 36-37
Voci correlate
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