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Francesca Calvo
Francesca Calvo | |
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Sindaco di Alessandria | |
Durata mandato | 7 dicembre 1993 – 11 giugno 2002 |
Predecessore | Cosimo Vincenzo Macrì (commissario prefettizio) |
Successore | Mara Scagni |
Dati generali | |
Partito politico | PLI (fino al 1989) LN (1989-1999; 2001-2003) |
Titolo di studio | Laurea in giurisprudenza |
Università | Università degli Studi di Torino |
Professione | Politica |
Francesca Calvo (Torino, 17 maggio 1949 – Pavia, 30 aprile 2003) è stata una politica italiana, sindaca di Alessandria dal 1993 al 2002.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Dapprima militante del Partito Liberale Italiano, aderì poi alla Lega Nord, per la quale nel novembre 1993 fu candidata alla carica di sindaca di Alessandria, vincendo quindi il ballottaggio contro il candidato del PDS Andrea Ferrari. Durante il suo primo mandato si trovò a dover gestire la situazione causata dall'alluvione del 1994 e la conseguente ricostruzione[1]. Nel 1997 fu rieletta sindaco, a capo di una coalizione contenente Lega Nord, Lavoratori Padani e la lista civica Alessandria Libera, ottenendo al ballottaggio il 58,1% dei voti contro il 41,9% di Mario Ivaldi del centrosinistra; questa vittoria fu considerato un grande successo personale della Calvo in quanto al primo turno essa aveva ottenuto come candidato sindaco molti voti in più rispetto alle liste che la appoggiavano (il 37,5% contro il 28,5%)[2][3]. Nel 1999 fu espulsa dalla Lega Nord avendo preso le difese di Domenico Comino[4]; successivamente aderì a Piemont[5], il movimento fondato dallo stesso Comino che si federò negli Autonomisti per l'Europa (ApE). Per la coalizione denominata Polo Federalista, formata dall'ApE e dai Verdi Verdi, la Calvo fu candidata alla presidenza della regione Piemonte nel 2000, ottenendo il 2,58% dei voti[6]. Negli anni successivi si riavvicinò alla Lega, ottenendo un incarico da Roberto Castelli, ministro della giustizia nel secondo governo Berlusconi, e capeggiando una lista con il proprio nome in supporto a Oreste Rossi, candidato della Casa delle Libertà a sindaco di Alessandria nel 2002.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Morì nel 2003 all'età di 53 anni all'ospedale di Pavia, dove si stava sottoponendo ad un ciclo di cure mediche per una grave malattia[7]. Davide Buzzi Langhi, il maggiore dei suoi due figli ed esponente di Forza Italia, è stato vicesindaco della città dal 2017 al 2022, nella giunta guidata dal leghista Gianfranco Cuttica di Revigliasco, a sua volta già assessore della Calvo.
Memoria
[modifica | modifica wikitesto]A Francesca Calvo è intitolata la biblioteca civica della città piemontese[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ In memoria di Francesca Calvo nel decennale della scomparsa, in Alessandria News, 29 aprile 2013. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
- ^ Ministero dell'Interno - Archivio storico delle elezioni
- ^ Alessandria, l'Ulivo fallisce l'assalto al Carroccio, in Corriere della Sera, 1º dicembre 1997. URL consultato il 17 febbraio 2015.
- ^ Il sindaco Calvo: dissento. Non c'è più democrazia, in Corriere della Sera, 27 luglio 1999. URL consultato il 17 febbraio 2015.
- ^ La Calvo sta per lasciare la Lega. Nuove fughe da Bossi in Piemonte, in Corriere della Sera, 3 settembre 1999. URL consultato il 17 febbraio 2015.
- ^ Ministero dell'Interno - Archivio storico delle elezioni
- ^ Alessandria: si è spenta l'ex sindaco Francesca Calvo, in ADNKronos, 30 aprile 2003. URL consultato il 17 febbraio 2015.
- ^ Sergio Garuzzo, Le ‘’basi culturali’’ dell’intitolazione della Biblioteca di Alessandria a Francesca Calvo, in In Alessandria, 16 marzo 2009. URL consultato il 17 febbraio 2015 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2015).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Francesca Calvo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Francesca Calvo, su Anagrafe degli amministratori locali e regionali, Ministero dell'interno.