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Ezio Marchi
Ezio Marchi (Bettolle, 28 giugno 1869 – Firenze, 25 luglio 1908) è stato un veterinario italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio di Francesco Marchi e Rosalia Bernardini, si laureò con il massimo dei voti all'Università di Pisa nella facoltà di zooiatria, seguendo le orme del padre, anch'esso veterinario. Tornato a Bettolle, si dedicò anche all'insegnamento prima presso l' Istituto agrario Vegni alle Capezzine nel comune di Cortona, oltre a ricoprire incarichi universitari presso l'Università di Siena.
Nel 1893 fu iniziato in Massoneria nella Loggia Francesco Guardabassi di Perugia, divenuto Maestro massone, ne fu eletto Oratore nel 1899 e nel 1905[1].
Nel 1907 fu inviato dal Governo italiano a svolgere una missione in Eritrea, dove si trattenne per catalogare e studiare le varie razze di animali domestici.
Morì a soli 39 anni per una meningite, conseguenza di un'otite trascurata.
Attività scientifica
[modifica | modifica wikitesto]Insieme al Conte Prof. Napoleone Passerini, agronomo di chiara fama e dietro suo diretto incarico scientifico il Marchi fu il primo a studiare scientificamente la razza chianina, nelle fattorie di Bettolle e Manzano, del Conte Passerini, tipica razza bovina della Valdichiana. A questo proposito, nel 1895 egli pubblicò una prima monografia intitolata La razza bovina di Valdichiana e le sue varietà. Secondo il Marchi, tale razza era originariamente utilizzata nel lavoro; con successivi recenti interventi di migliorativi di selezione della razza, avviati proprio dal Marchi, è divenuta la pregiata razza da carne attuale, con allevamenti sparsi perfino in America ed in Australia.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Vittorio Gnocchini, L'Italia dei Liberi Muratori, Erasmo ed., Roma, 2005, p. 7.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ezio Marchi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Alberto Carli, MARCHI, Ezio, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 69, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 71174513 · ISNI (EN) 0000 0000 4741 4834 · SBN TO0V156547 · LCCN (EN) no2007086211 · BNE (ES) XX1355070 (data) |
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