Ercole Rosa
Ercole Rosa (San Severino Marche, 13 febbraio 1846 – Roma, 12 ottobre 1893) è stato uno scultore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Roma dal padre Antonio, che lì lavorava come scalpellino, e dalla madre Blandina Gabrielli, entrambi di San Severino Marche, fin da bambino dovette contribuire al sostentamento della famiglia modellando figurine in terracotta che, una volta cotte, dipingeva e vendeva. Questa sua predisposizione all'arte indusse il Vescovo di San Severino, Francesco Mazzuoli, dove la famiglia era tornata ad abitare, a trovare al Rosa una sistemazione presso l'Ospizio di San Michele a Roma di cui il Vescovo pagò la retta di 3 scudi al mese. Rimase in questo ospizio per alcuni anni frequentando contemporaneamente l'Accademia di San Luca. Nel 1861 l'ospizio venne chiuso e il Rosa, quindicenne, decise di rimanere a Roma mantendendosi con i soli 3 scudi che il Vescovo volle continuare ad elargigli. I seguenti furono anni duri durante i quali il Rosa lavorò il marmo negli studi di diversi scultori e modellando piccole copie di statue antiche per i fonditori.
Nel 1867, tornando dal campo di battaglia di Mentana, concepì la prima idea del Gruppo dei fratelli Cairoli che poté concludere solo nel 1873 e che espose alla Mostra di belle Arti di Roma. Il gruppo ebbe grande successo di critica, fu acquistato dal Municipio, fuso in bronzo presso la Fonderia Romana di Alessandro Nelli[1] e collocato nei giardini del Pincio.
Questa realizzazione lo consacrò, garantendogli larga fama e buona visibilità, tanto da essere promosso a direttore dell'Accademia di Belle Arti. In seguito si aggiudicò il concorso per la realizzazione del Monumento a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano, a cui il Rosa lavorò per oltre dodici anni senza vederlo terminato: il monumento venne infatti inaugurato il 24 giugno 1896, due anni e mezzo dopo la scomparsa dello scultore.
Fra le altre opere che lasciò si contano le grandi statue decorative del frontone del Palazzo delle Finanze di Roma, la Diana cacciatrice e il busto colossale di Alessandro Manzoni nella Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma; il Busto di Bartolomeo Eustachi eseguito per il Municipio di San Severino; il busto di Nicola Fabrizi e di Garibaldi, modellato dal vivo; numerosi busti, statue e piccole sculture, alcune delle quali conservate nella Galleria d'Arte Moderna di Milano e nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno.
Morì a Roma a 47 anni dopo una breve malattia contratta a Milano. Parte della sua corrispondenza e dei suoi disegni è attualmente conservata presso la Biblioteca di Archeologia e di Storia dell'arte di Roma.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Paolo Coen, Il recupero del Rinascimento: Arte, politica e mercato nei primi anni di Roma capitale (1870-1911), Cinisello Balsamo, Silvana, 2020, pp. pp. 177-187, ISBN 9788836645435.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- B. E. Baineri, Il monumento ai Fratelli Cairoli e il Sacro Drappello di Villa Glori, Stab. tipografico di G. Civelli, 1883.
- L. Beltrami, Ercole Rosa, in L'Edilizia Moderna, Anno V, vol. VI, giugno 1896, pp. 40-41.
- P. Bucarelli, ROSA, Ercole, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ercole Rosa
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Ròsa, Ercole, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Palma Bucarelli, ROSA, Ercole, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1936.
- Francesco Franco, ROSA, Ercole, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 88, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 50098030 · ISNI (EN) 0000 0000 6632 9416 · SBN SBLV179860 · BAV 495/247093 · ULAN (EN) 500105617 · LCCN (EN) n82005161 · GND (DE) 122015754 |
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