Coordinate: 45°35′33.79″N 8°54′27.56″E

Contrada San Bernardino

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Contrada San Bernardino
contrada di Legnano
Blasonaturatagliato, in alto a sinistra rosso, in basso a destra bianco, con un sole giallo al centro che racchiude il monogramma Nbs.
Informazioni generali
Colori  bianco e rosso
MottoPons gloriae virtutem ligat[N 1]
Istituzione1932
Edificio religioso di riferimentochiesa di San Bernardino
Patronosan Bernardino da Siena
Festa della contrada20 maggio
Contradaiolii bianco-rossi o gli NBS
Reggenza
Gran prioreAndrea Franco Colombo
CapitanoDomenico Gumina
CastellanaIlaria Bortignon
ScudieroMarco Mariano
Gran damaBarbara Carolo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione  Lombardia
ComuneLegnano
Manierovia Somalia 13
Museovia Somalia 13
Coordinate45°35′33.79″N 8°54′27.56″E
La contrada e il palio
Vittorie al palio9
Ultima vittoria: 2007
Vittorie alla provaccia1
Ultima vittoria: 1991
AlleateNessuna
AvversarieSan Magno[1]
Mezzi di informazione
Sito ufficialewww.contradasanbernardino.it
PeriodicoIl Gazzettino
Mappa di localizzazione
Map
Palio di Legnano

La contrada San Bernardino è una delle otto contrade in cui è divisa la città lombarda di Legnano. Situata nella zona "oltre stazione" (cioè ad ovest della ferrovia Domodossola-Milano), a sud-ovest della città, è una delle contrade legnanesi più estese. Partecipa annualmente al palio di Legnano ed è stata istituita in occasione dell'organizzazione della festa del Carroccio (1932)[2].

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Legnano e Battaglia di Legnano.
La Battaglia di Legnano di Amos Cassioli (1860), dipinto conservato presso la Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti a Firenze[3]
La passerella pedonale che a Legnano scalvava la ferrovia e che era nota popolarmente come bilòria

Il nome della contrada deriva da una visita effettuata nel 1444 da san Bernardino da Siena al convento di Sant'Angelo, monastero legnanese demolito nel 1967[4]. In seguito a questa visita, il nome del santo fu dato ad una cascina e ad un'antica chiesa-oratorio non più esistente. A san Bernardino fu poi intitolata anche la moderna e omonima chiesetta, che sorse sulle vestigia della già citata chiesa-oratorio.

Il territorio della contrada è il luogo dove potrebbero essere avvenuti i primi scontri della battaglia di Legnano[5]. Alcuni studiosi ipotizzano infatti che il primo contatto tra le truppe della Lega Lombarda e quelle dell'imperatore Federico Barbarossa si sia verificato tra Legnano e Borsano[6]. Quindi, per quanto riguarda la città del Carroccio, le prime fasi della battaglia potrebbero essere avvenute sui territori appartenenti alla contrada Flora e al rione Ponzella, che è invece compreso all'interno della contrada di San Bernardino: Borsano è infatti situato a nord-ovest di Legnano[7].

L'ipotesi che va per la maggiore tra gli studiosi sostiene invece che il primo contatto tra gli eserciti sia avvenuto tra Borsano e Busto Arsizio: secondo questa ipotesi, gli scontri si sarebbero spostati a Legnano per la celebre difesa del Carroccio solo in seguito.

Secondo una leggenda raccontata da Galvano Fiamma, le tre colombe che sarebbero uscite dalle sepolture dei santi Sisinnio, Martirio e Alessandro durante la battaglia di Legnano, dopo essersi appoggiate sul Carroccio e aver causato la fuga di Federico Barbarossa, si sarebbero riparate impaurite dal fragore dello scontro in una zona boscosa di San Bernardino[8].

Gli abitanti di San Bernardino sono conosciuti come "quelli al di là del ponte", detto popolare che fa riferimento al ponte della ferrovia che attraversa Legnano: da questo epiteto è derivato il motto della contrada, "Pons gloriae virtutem ligat" (in italiano, "il ponte lega la virtù alla gloria")[9]. Fino al 1939 era presente una passerella pedonale che scalvava la ferrovia e che era nota popolarmente in dialetto legnanese come bilòria[10], termine privo di un'etimologia precisa[11]. Venne costruita alla fine del XIX secolo.

La contrada soppressa della Ponzella

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Lo stesso argomento in dettaglio: Contrada Ponzella.

Il suo territorio include la contrada soppressa della Ponzella e di Mazzafame, che fu inglobata da San Bernardino e da La Flora nel 1936 perché i quartieri a cui faceva riferimento non erano molto abitati e quindi avevano difficoltà a sostenere economicamente la partecipazione al Palio[12][13].

La chiesa di riferimento

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La chiesa di San Bernardino

La chiesa di riferimento della contrada è quella di San Bernardino; consacrata nel XVII secolo, è stata costruita su proposta di Carlo Borromeo sulle rovine dell'omonima chiesa oratorio menzionata in precedenza[4]. Le prime tracce documentate in cui viene citata l'attuale chiesa risalgono al 1650. Durante i secoli l'edificio religioso si è arricchito di molte opere artistiche, tra cui un prezioso affresco del Cerano[14].

In occasione della vittoria della contrada nella corsa ippica, la copia della croce di Ariberto da Intimiano viene solennemente traslata nella chiesa di riferimento del rione vincitore e qui conservata per un anno: questo ambito simbolo di vittoria è custodito nella chiesa fino all'edizione successiva del palio.

La contrada comprende altre tre chiese: quella di San Giovanni, la chiesa di San Paolo e quella della Ponzella, che è dedicata a santa Maria Maddalena. Consacrata nel 1728, fu costruita per donare al rione Ponzella un edificio religioso in seguito al legato di Carlo Francesco Fassi. Nel 1779 la chiesa della Ponzella diventò oratorio di Gesù Cristo; il campanile fu ricostruito nel 1930.

Cena propiziatoria della contrada San Bernardino per il palio di Legnano 2015

Nel corso della storia la contrada ha cambiato diversi manieri[N 2][15]. In origine la sede ha trovato perlopiù ospitalità in locali di proprietà dei capitani che si sono succeduti negli anni e di alcuni contradaioli[15].

Interno del maniero della contrada San Bernardino. Intorno all'effige di san Bernardino, sono collocate le bande delle vittorie

Negli anni sessanta la sede fu trasferita in un locale del "Circolo fratellanza e pace"[15]. Questa sede fu ampliata a più riprese: inizialmente all'unico locale si aggiunsero altre due stanze e poi, nel 1969, la sala d'armi[15]. In occasione di questo ultimo ampliamento, venne cambiato anche l'arredo, che da spartano diventò di pregio, con mobili che richiamavano lo stile medievale anche grazie all'utilizzo di parti di arredi d'epoca[15]. Questa sede fu il primo maniero – nel senso moderno del termine – di una contrada di Legnano[15]. Tali erano la sua importanza e la sua peculiarità, che sue foto vennero stampate per anni sugli opuscoli e sui pieghevoli del palio[15].

Nel 1977 la contrada si trasferì in un nuovo maniero, questa volta in via Fiume, in alcuni locali a pian terreno messi a disposizione da Marisa Marcati[15]. Negli anni ottanta questo maniero venne ristrutturato e ampliato con l'utilizzo anche del piano superiore[16]. Il maniero di via Fiume fu poi acquistato dalla contrada nel 1997[17]. La sala d'armi era arricchita da alcuni ferri battuti realizzati un contradaiolo e da diverse opere pittoriche che abbellivano le pareti, anch'esse frutto del lavoro di contradaioli[17]. Il maniero di via Fiume comprendeva anche una cucina in grado di consentire la preparazione di un pasto per cento ospiti[17]. Nel 2010 la contrada si è trasferita nuovamente, questa volta in via Somalia[17][18][19]. Il maniero di via Somalia, anch'esso di proprietà della contrada, è stato ricavato da alcuni locali un tempo occupati da una tessitura[17][20].

I colori ed il gonfalone

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Reliquia originale del Trigramma di Cristo appartenuto a San Bernardino da Siena, che è conservata presso la Chiesa di San Francesco di Prato

Sono due le leggende che spiegano i colori della contrada[21]. La prima narra di un capitano d'armi che voleva condannare a morte una ragazza per aver respinto il suo amore. Tale capitano avrebbe graziato la giovane solo se le campane della chiesetta di San Bernardino avessero risuonato senza l'intervento umano. Subito dopo il primo fendente vibrato dall'aggressore, le campane iniziarono a suonare da sole e ciò calamitò l'attenzione di alcuni cavalieri di passaggio, che intervennero traendo in salvo la fanciulla.

La seconda leggenda racconta invece di un'aggressione patita da una fanciulla nelle campagne della contrada da parte di un orso. Alla sua richiesta d'aiuto, gli abitanti fecero suonare le campane della chiesa di San Bernardino. Il loro suono fu udito da alcuni cavalieri di passaggio, che salvarono la giovane.

In entrambe le leggende le tuniche delle ragazze sporcate dal sangue divennero la bandiera della contrada, dove il bianco dell'abito indica la purezza della fanciulla, mentre il rosso del sangue la sua regalità d'animo[21]. La contrada ripropone nel suo gonfalone, oltre ai colori bianco e rosso, il riferimento ad un sole radiante ad otto punte e ad un trigramma a caratteri gotici riportante la scritta Nbs (sigla latina che corrisponde a "Noster Bernardinus Sanctus"; in italiano è tradotto come "Bernardino nostro santo"). Questo stemma è collegato alla tavoletta che san Bernardino presentava ai credenti dopo le sue omelie[22].

Albo d'oro delle reggenze

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L'albo d'oro delle reggenze della contrada San Bernardino è[23]:

Anno Capitano Castellana Gran priore Scudiero
1935 Giovanni Viespoli Anna Bombaglio - -
1936 Giulio Mussi Anna Bombaglio - -
1937 Giuseppe Biscardini - - -
1938 P. Sola - - -
1939 Ennio Buttini - - -
Dal 1940 al 1951 tutte le attività relative al palio di Legnano sono state sospese
a causa delle vicende belliche legate alla seconda guerra mondiale
[24]
1952 Ennio Buttini Maria Adele Mussi - -
1953 Ennio Buttini Maria Adele Mussi - -
1954 Ennio Buttini Giovanna Mussi - -
1955 Ennio Buttini Mariuccia Dell'Acqua - -
1956 Luciano Frasisti Mariuccia Dell'Acqua - -
1957 Ubaldo Rovelli Luciana Coglio - -
1958 Ubaldo Rovelli Luciana Coglio - -
1959 Eugenio Mussi Luciana Coglio - -
1960 Eugenio Mussi Luciana Coglio - -
1961 Luigi Bertolini Linuccia Cartabia - -
1962 Luigi Bertolini Linuccia Cartabia - -
1963 Luigi Bertolini Dolores Patritti - -
1964 Luigi Bertolini Luciana Coglio - -
1965 Remo Speroni Anna Landone - -
1966 Remo Speroni Ada Peroni - -
1967 Arnaldo Cozzi Sara Rovelli - -
1968 Arnaldo Cozzi Marinella Calini - -
1969 Pierantonio Galimberti Nicoletta Barbaglia - -
1970 Pierantonio Galimberti Serenella Viespoli - -
1971 Pierantonio Galimberti Serenella Viespoli Arnaldo Cozzi -
1972 Pierantonio Galimberti Gabriella Mantegazza Eugenio Mussi -
1973 Pierantonio Galimberti Daniela Marcati Eugenio Mussi -
1974 Pierantonio Galimberti Daniela Marcati Eugenio Mussi -
1975 Pierantonio Galimberti Mara Rovelli Angelo Luraghi -
1976 Pierantonio Galimberti Mara Rovelli Angelo Luraghi -
1977 Pierantonio Galimberti Mara Rovelli Angelo Luraghi -
1978 Fiorenzo Marcati Clara Marcati Angelo Luraghi -
1979 Fiorenzo Marcati Clara Marcati Giuseppe Prandi -
1980 Fiorenzo Marcati Clara Marcati Giuseppe Prandi -
1981 Camillo Della Ricca Ileana Caldiroli Giuseppe Prandi -
1982 Camillo Della Ricca Ileana Caldiroli Felice Pastori -
1983 Camillo Della Ricca Tiziana Citterio Felice Pastori -
1984 Camillo Della Ricca Tiziana Citterio Felice Pastori -
1985 Camillo Della Ricca Tiziana Citterio Felice Pastori -
1986 Marco Ciapparelli Daniela Colombo Felice Pastori -
1987 Ciapparelli Marco olombo Daniela Felice Pastori -
1988 Ciapparelli Marco Colombo Daniela Felice Pastori -
1989 Tiziano Mattuzzi Liliana Mattuzzi Felice Pastori -
1990 Tiziano Mattuzzi Liliana Mattuzzi Felice Pastori -
1991 Flavio Lepri Liliana Mattuzzi Felice Pastori -
1992 Bruno Olgiati Simona Prandi Felice Pastori -
1993 Bruno Olgiati Simona Prandi Felice Pastori -
1994 Bruno Olgiati Giorgia Galimberti Roberto Citterio -
1995 Bruno Olgiati Daniela Leva Felice Pastori -
1996 Tiziano Biaggi Antonella Guidoni Pisoni Giuseppe Ricchiuti -
1997 Tiziano Biaggi Antonella Guidoni Pisoni Giuseppe Ricchiuti -
1998 Tiziano Biaggi Marta Galimberti Luciano Cassina Maurilio Feré
1999 Tiziano Biaggi Marta Galimberti Luciano Cassina Maurilio Feré
2000 Bruno Olgiati Verusca Bernasconi Luciano Cassina Lucio Ballarino
2001 Riccardo Ciapparelli Barbara Carolo Moroni Luciano Cassina Lucio Ballarino
2002 Riccardo Ciapparelli Barbara Carolo Moroni Luciano Cassina Lucio Ballarino
2003 Riccardo Ciapparelli Elisa Girardi Luciano Cassina Lucio Bonini
2004 Riccardo Ciapparelli Cristina Panni Battistella Massimo Locarno Donato Lattuada
2005 Alessandro Moroni Annalisa Casero Luca Bonini Claudio Fabiano
2006 Alessandro Moroni Annalisa Casero Luca Bonini Claudio Fabiano
2007 Alessandro Moroni Valentina Schirato Luca Bonini Alessandro Carugo
2008 Alessandro Moroni Nadia Cagnin Luca Bonini Alessandro Carugo
2009 Lucio Ballarino Nadia Cagnin Luca Bonini Guerriero Rocco
2010 Lucio Ballarino Michela Miramondi Gianluigi Dell'Acqua Luca Della Vedova
2011 Lucio Ballarino Barbara Della Ricca Gianluigi Dell'Acqua Luca Della Vedova
2012 Lucio Ballarino Barbara Della Ricca Gianluigi Dell'Acqua,
poi Roberto Riva
Stefano Monici
2013 Luca Bosatta Sara Caccia Roberto Riva Stefano Monici
2014 Luca Bosatta Sara Caccia Luca Bonini Mauro Monti
2015 Luca Bosatta Sara Caccia Luca Bonini Giordano Aventaggiato
2016 Ivan Ferioli Chiara Bosetti Carla Marinoni Morris Biagi
2017 Stefano Monici Paola Raimondi Mauro Citterio Mario Barlocco
2018 Doriano Sciocco Silvia Banfi Felice Pastori Davide Gorletti
2019 Doriano Sciocco Silvia Banfi Alessandro Moroni Riccardo Colombo
2020 Ermenegildo Lilli Silvia Banfi Alessandro Moroni Riccardo Colombo
2021 Ermenegildo Lilli Silvia Banfi Alessandro Moroni Riccardo Colombo
2022 Ermenegildo Lilli Silvia Banfi Alessandro Moroni Riccardo Colombo
2023 Ermenegildo Lilli Ilaria Bortignon Alessandro Moroni Domenico Gumin
2024 Domenico Gumina Ilaria Bortignon Andrea Franco Colombo Marco Mariano

Nota: in grassetto le reggenze che hanno retto la contrada in occasione delle vittorie al palio.

Contrade avversarie

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La contrada ed il palio

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Lo stesso argomento in dettaglio: Vincitori del palio di Legnano e della provaccia.

La contrada San Bernardino ha conquistato 9 vittorie al palio: 1956, 1959, 1961, 1978, 1980, 1982, 1985, 1995 e 2007[25].

N° vittoria Anno Capitano Fantino Cavallo
1 1956 Luciano Frasisti Rosario Pecoraro detto Tristezza Incantatella
2 1959 Eugenio Mussi Dino Pieraccini detto Bubbolino Ultipat
3 1961 Luigi Bertolini Dino Pieraccini detto Bubbolino Blue Baker
4 1978 Fiorenzo Marcati Leonardo Viti detto Canapino Faberina
5 1980 Fiorenzo Marcati Leonardo Viti detto Canapino Valsandro
6 1982 Camillo Della Ricca Leonardo Viti detto Canapino Valsandro
7 1985 Camillo Della Ricca Leonardo Viti detto Canapino Sir Brunetto
8 1995 Bruno Olgiati Antonello Casula detto Moretto Tulipan
9 2007 Alessandro Moroni Giuseppe Zedde detto Gingillo Domizia

La finale del 1981 è stata corsa due volte a causa dell'arrivo in perfetta parità di San Domenico e San Bernardino, tanto che non si riuscì a stabilire il vincitore nemmeno al fotofinish. Si corse quindi un'ulteriore finale ridotta a queste sole due contrade, in cui vinse San Domenico[25]. La contrada ha anche vinto un'edizione della provaccia (1991)[26] senza mai riuscire a realizzare il "cappotto".

  1. ^ In italiano: "il ponte lega la virtù alla gloria".
  2. ^ I "manieri" sono le sedi delle contrade di Legnano.

Bibliografiche

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  1. ^ a b Il Palio di Legnano entra nel vivo: le rivalità, su ilgiorno.it. URL consultato il 13 maggio 2016.
  2. ^ D'Ilario, 2000, p. 4.
  3. ^ Amos Cassoli, La battaglia di Legnano, 1860, su musica.san.beniculturali.it. URL consultato il 14 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2016).
  4. ^ a b Eretta a ricordo di una visita a Legnano di S.Bernardino la chiesa a lui dedicata, su legnano.org. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2007).
  5. ^ La chiesa dei Santi Martiri e i legami ideali con la battaglia di Legnano, su legnano.org. URL consultato il 31 ottobre 2014 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2007).
  6. ^ D'Ilario, 1984, p. 26.
  7. ^ Contrada La Flora, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  8. ^ D'Ilario, 1976, p. 80.
  9. ^ Autori vari, p. 179.
  10. ^ Vecchio, p. 157.
  11. ^ Funzionano i due ascensori del sottopasso ciclopedonale della stazione, su legnanonews.com. URL consultato il 7 agosto 2017.
  12. ^ Autori vari, p. 126.
  13. ^ Regolamento generale del Palio di Legnano (PDF), su paliodilegnano.it. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  14. ^ D'Ilario, 2000, p. 8.
  15. ^ a b c d e f g h Autori vari, p. 212.
  16. ^ Autori vari, pp. 212-213.
  17. ^ a b c d e Autori vari, p. 213.
  18. ^ Una cena "tricolore" nel maniero di via Fiume, su legnanonews.com. URL consultato il 30 maggio 2016.
  19. ^ Cena di Carnevale, su paliodilegnano.it. URL consultato il 30 maggio 2016.
  20. ^ Il Maniero, su contradasanbernardino.com. URL consultato il 30 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 aprile 2014).
  21. ^ a b Contrada San Bernardino, su collegiodeicapitani.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  22. ^ Contrada San Bernardino - La storia, su contradasanbernardino.com. URL consultato il 4 aprile 2014 (archiviato dall'url originale il 7 aprile 2014).
  23. ^ Albo delle reggenze della contrada San Bernardino (PDF), su paliodilegnano.it. URL consultato il 5 agosto 2017.
  24. ^ L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  25. ^ a b L'albo d'oro del Palio di Legnano, su contradalegnarello.it. URL consultato il 4 aprile 2014.
  26. ^ La Provaccia, su contradalegnarello.it. URL consultato il 29 maggio 2017.
  • Autori vari, Il Palio di Legnano : Sagra del Carroccio e Palio delle Contrade nella storia e nella vita della città, Banca di Legnano, 2015, SBN IT\ICCU\TO0\1145476.
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Marco Turri, Profilo storico della città di Legnano, Edizioni Landoni, 1984, SBN IT\ICCU\RAV\0221175.
  • Giorgio D'Ilario, Egidio Gianazza, Augusto Marinoni, Legnano e la battaglia, Edizioni Landoni, 1976, SBN IT\ICCU\LO1\1256757.
  • Gabriella Ferrarini, Marco Stadiotti, Legnano. Una città, la sua storia, la sua anima, Telesio editore, 2001, SBN IT\ICCU\RMR\0096536.
  • Giorgio D'Ilario, Sagra del Carroccio - Palio delle Contrade, Tipotecnica, 2000, ISBN non esistente.
  • Giorgio Vecchio, Gianni Borsa, Legnano 1945 -2000. Il tempo delle trasformazioni, Nomos Edizioni, 2001, SBN IT\ICCU\CFI\0528579.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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