Indice
Badia (Caltanissetta)
La Badìa | |
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Quartiere di Santa Croce | |
La piantina del centro storico di Caltanissetta in cui sono evidenziati i quartieri storici | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Provincia | Caltanissetta |
Città | Caltanissetta |
Codice postale | 93100 |
Abitanti | 2 561 (Rione Santa Venera) 1 339 (Rione Annunciata) 2 052 (Rione Cozzarello) Totale: 5 952 ab. (2010) |
Il quartiere di Santa Croce, comunemente noto come la Badìa, è un quartiere della città di Caltanissetta.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Prende il nome dalla chiesa di Santa Croce e dall'annesso monastero di clausura ("badìa")[1] delle benedettine, edificato nel 1531 per volere di Antonio III Moncada.[2] Passaggio fondamentale nella storia del quartiere è l'elezione della chiesa a parrocchia, il 29 gennaio 1924, per volere dell'allora vescovo e servo di Dio Monsignor Giovanni Iacono.[3]
Nel quartiere si trovava la porta della Badìa, o "porta maggiore",[4] una delle porte di Caltanissetta[5] che crollò in parte sotto i bombardamenti alleati del 1943. Nel 1967 la parte sopravvissuta della stessa porta insieme a un'ala del monastero delle benedettine, fu demolita per far aprire la via Medaglie d'Oro.[3]
Storicamente il quartiere era sede di molti laboratori artigiani, ad esempio la via Paolo Emiliani Giudici è tuttora nota come "via degli scarpari" (calzolai). Oggi il quartiere si caratterizza per un'alta presenza di cittadini di varie etnie immigrati extracomunitari.[3]
Il comitato di quartiere della Badìa si è impegnato a promuovere e riscoprire alcune specialità dolciarie nissene patrimonio delle suore del monastero di Santa Croce, dimenticate dopo la loro partenza da Caltanissetta nel 1908. Le specialità riscoperte e ripresentate alla cittadinanza e ai mass media sono la crocetta di Caltanissetta e la spina santa.[3][6]
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Le monache benedettine di Santa Croce al tombolo
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Via Vespri Siciliani, nei pressi della chiesa di Santa Croce
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Foto della chiesa degli anni sessanta
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Via Re d'Italia
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Via Paolo Emiliani Giudici, la "via degli scarpari", durante un funerale negli anni sessanta
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Il quartiere storico comprende, secondo una suddivisione del 2016 effettuata dall'Ufficio tecnico del Comune di Caltanissetta, tre rioni:[7]
Piazzetta Tripisciano
[modifica | modifica wikitesto]La piazzetta, situata lungo corso Vittorio Emanuele, venne intitolata all'illustre scultore nisseno Michele Tripisciano nel 1922, contestualmente alla messa in posa di un busto raffigurante il Tripisciano opera dello scultore Enrico Quattrini. La piazzetta da allora caratterizza in modo peculiare il quartiere insieme alla chiesa della Santa Croce da cui prende origine il nome del quartiere.
Il 21 settembre 2013, per i cento anni della morte di Michele Tripisciano, la città di Caltanissetta ha ospitato diverse manifestazioni commemorative, che hanno visto il quartiere in prima linea, nel ricordare la memoria dell'illustre concittadino scomparso cento anni prima.[9][10]
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La piazzetta Tripisciano, delimitata a destra dal corso Vittorio Emanuele e a sinistra dalla via Paolo Emiliani Giudici
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La piazzetta Tripisciano nei primi anni del Novecento, ancora conosciuta come "piano della Badìa"
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La piazzetta Tripisciano intorno al 1922
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La piazzetta Tripisciano nel 2013
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Busto di Tripisciano nell'omonima piazzetta intorno al 1922
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Busto del Tripisciano
Statua della Madonna di Lourdes e di Bernadette
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1958 fu edificato il monumento alla Madonna di Lourdes e a Santa Bernadette, su progetto dell'architetto Gaetano Averna eseguita dallo scultore palermitano Giovanni Rosone. Quest'opera fu voluta dall'allora parroco di Santa Croce per abbellire la piazzetta antistante la chiesa.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Badìa in Vocabolario – Treccani, su treccani.it, Treccani.
- ^ Antonio Moncada, conte di Caltanissetta, su geneall.net.
- ^ a b c d Carlo Sorbetto, Scampoli di Storia Nissena: "Crocetta e Spina Santa", su lagazzettanissena.it, La Gazzetta Nissena, 9 maggio 2015. URL consultato il 9 maggio 2015.
- ^ Giovanni Mulè Bertòlo, Caltanissetta nei tempi che furono e nei tempi che sono, Forni, 1906.
- ^ Francesco Maria : Emanuele e Gaetani Villabianca (marchese di), Della Sicilia nobile opera di Francesco Maria Emanuele e Gaetani ... Parte prima [- terza]: Compimento della parte seconda, nella quale si ha la storia del baronaggio di questo Regno di Sicilia, .., nella Stamperia de' Santi Appostoli, in piazza Vigliena, 1759, pp. 76–.
- ^ Caltanissetta riscopre le "Crocette", su tcsnews.tv (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2014).
- ^ Giuseppe Dell'Utri, Degrado accentuato da immobili in pessimo stato di conservazione. La Sicilia; 17 gennaio 2016
- ^ In passato era compreso nel quartiere di Santa Flavia.
- ^ Opere realizzate per Tripisciano in mostra oggi in Corso Umberto, su giornaleonline.lasicilia.it, La Sicilia, 22 settembre 2013. URL consultato il 23 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2013).
- ^ Michele Tripisciano: un grande artista nisseno, a cento anni dalla sua morte., su ilfattonisseno.it, Il Fatto Nisseno, 18 settembre 2013. URL consultato il 23 settembre 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- R. Zaffuto Rovello - Caltanissetta fertilissima civitas 1516-1650: storia di Caltanissetta - Palermo, Sciascia, 2002, ISBN 8882411575.
- R. Zaffuto Rovello - Storia di Caltanissetta - Palermo, Arbor, 2008, ISBN 8886325355.
- Luigi Santagati - Storia di Caltanissetta- Caltanissetta, 1989 e 2001.
- Amico, Dizionario topografico della Sicilia: 1, S. Di Marzo, 1858, pp. 212–.