Aloys Jousten
Aloys Jousten vescovo della Chiesa cattolica | |
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Monsignor Aloys Jousten nel 2006. | |
Gaudium Domini fortitudo nostra | |
Incarichi ricoperti | Vescovo di Liegi (2001-2013) |
Nato | 2 novembre 1937 a Sankt Vith |
Ordinato presbitero | 8 luglio 1962 dal vescovo Guillaume-Marie van Zuylen |
Nominato vescovo | 9 maggio 2001 da papa Giovanni Paolo II |
Consacrato vescovo | 3 giugno 2001 dal cardinale Godfried Danneels |
Deceduto | 20 settembre 2021 (83 anni) a Colonia |
Aloys Jousten (Sankt Vith, 2 novembre 1937 – Colonia, 20 settembre 2021) è stato un vescovo cattolico belga.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Aloys Jousten nacque a Sankt Vith, nella Comunità germanofona del Belgio, il 2 novembre 1937 ed era il primo di cinque figli.[1] Crebbe nella fattoria di famiglia a Eibertingen.[1]
Formazione e ministero sacerdotale
[modifica | modifica wikitesto]Frequentò la scuola elementare municipale di Amblève e compì gli studi umanistici greco-latini presso il collegio episcopale di Sankt Vith.[1] Nel 1956 entrò in seminario. Studiò filosofia a Sint-Truiden e teologia a Liegi.[1] Dal 1961 al 1965 studiò teologia all'Università Cattolica di Lovanio e nel 1966 conseguì il dottorato.[1]
L'8 luglio 1962 fu ordinato presbitero per la diocesi di Liegi nella cattedrale diocesana da monsignor Guillaume-Marie van Zuylen.[1] Prestò servizio come professore di teologia morale al seminario maggiore e all'Istituto superiore di catechesi (ISCP) di Liegi dal settembre del 1964 al giugno del 1975; vicario domenicale a Amblève, sua parrocchia d'origine, dal 1970 al 1985; direttore dell'Heidberg-Institut, il liceo vescovile femminile, a Eupen dal 1975; parroco-decano di Sankt Vith dalla fine di giugno del 1985 al 1990; vicario episcopale per la regione di lingua tedesca e membro del consiglio episcopale dal 1986 e parroco della parrocchia di San Nicola a Eupen e decano della stessa città dall'agosto del 1990.[1]
Ministero episcopale
[modifica | modifica wikitesto]Il 9 maggio 2001 papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Liegi.[2] Ricevette l'ordinazione episcopale il 3 giugno successivo nella cattedrale di San Paolo a Liegi dal cardinale Godfried Danneels, arcivescovo metropolita di Malines-Bruxelles, co-consacranti l'arcivescovo Pier Luigi Celata, nunzio apostolico in Belgio e Lussemburgo, i vescovi emeriti di Liegi Albert Jean Charles Ghislain Houssiau e Guillaume Marie van Zuylen e il vescovo di Hasselt Paul Schruers. Durante la stessa celebrazione prese possesso della diocesi.[1][3] Come motto scelse l'espressione "Gaudium Domini fortitudo nostra" tratta dal versetto 8,10 del Libro di Neemia.
Il suo episcopato fu caratterizzato dall'impegno sociale e dalle prese di posizioni, in particolare in opposizione alle espulsioni di immigrati clandestini e di sostegno ai lavoratori licenziati dal gruppo siderurgico ArcelorMittal. Si espresse anche contro la violenza omofoba e condannò il sanguinoso attentato del 13 dicembre 2011.[4]
Nel 2009 fu indicato come possibile successore del cardinale Godfried Danneels alla guida dell'arcidiocesi di Malines-Bruxelles.[5]
Nel novembre del 2003 e nel maggio del 2010 compì la visita ad limina.
In seno alla Conferenza episcopale del Belgio fu presidente della commissione episcopale Gaudium et Spes, referente per l'educazione e la carità nelle comunità francofona e germanofona e membro del consiglio interdiocesano dei laici.[1]
Il 2 novembre 2012 presentò la sua rinuncia al governo pastorale della diocesi per raggiunti limiti di età [6][7][8] che papa Francesco accettò il 31 maggio 2013.[9] Rimase a Liegi e prese residenza con i benedettini di Boulevard d'Avroy.[1]
Il 12 settembre 2021 partecipò a Budapest alla messa conclusiva del LII congresso eucaristico internazionale presieduta da papa Francesco. Si recò poi in Germania per partecipare a un incontro di ex compagni classe. Morì improvvisamente a Colonia il 20 settembre 2021 all'età di 83 anni.[10][11][12][13] Le esequie si tennero il 27 settembre alle ore 10:30 nella cattedrale di San Paolo a Liegi e furono presiedute da monsignor Jean-Pierre Delville, suo successore.[1] Al termine del rito fu sepolto nella cripta sotto la cappella laterale nord dello stesso edificio.[1][14][15][16]
Genealogia episcopale
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Papa Benedetto XIV
- Papa Clemente XIII
- Cardinale Marcantonio Colonna
- Cardinale Giacinto Sigismondo Gerdil, B.
- Cardinale Giulio Maria della Somaglia
- Cardinale Carlo Odescalchi, S.I.
- Vescovo Eugène de Mazenod, O.M.I.
- Cardinale Joseph Hippolyte Guibert, O.M.I.
- Cardinale François-Marie-Benjamin Richard
- Cardinale Pietro Gasparri
- Cardinale Clemente Micara
- Cardinale Jozef-Ernest Van Roey
- Cardinale Léon-Joseph Suenens
- Cardinale Godfried Danneels
- Vescovo Aloys Jousten
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l (FR) Funérailles de monseigneur Aloys Jousten, évêque émérite du diocèse de Liège, su evechedeliege.be, 23 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Rinuncia del Vescovo di Liège (Belgio) e nomina del successore, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 9 maggio 2001. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (FR) Evêque du plus ancien diocèse de Belgique, su cath.ch, 4 giugno 2001. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (FR) Liège: Mgr Jousten, atteint par la limite d'âge, présente sa démission, su rtbf.be, 6 novembre 2012. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (DE) J. Rosquin, Franstalig België ziet Jousten opvolger van Danneels worden [collegamento interrotto], in Gazet van Antwerpen, 10 dicembre 2009. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (FR) L'évêque de Liège Aloys Jousten présente sa démission, su rtl.be, 6 novembre 2012.
- ^ (DE) Aloys Jousten bietet Rücktritt beim Papst an, in Grenzecho, n. 259, 7 novembre 2012, p. 1. URL consultato il 1º ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2021).
- ^ (FR) La succession d'Aloys Jousten est ouverte, in L'Avenir, 14 dicembre 2012. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Rinuncia del Vescovo di Liège (Belgio) e nomina del successore, in bollettino della Sala stampa della Santa Sede, 31 maggio 2013. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (FR) Décès inopiné de mgr Aloys Jousten, su evechedeliege.be, 21 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (FR) Mgr Aloys Jousten, évêque émérite de Liège, est décédé, su cathobel.be, 21 settembre 2011. URL consultato il 1º ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2021).
- ^ (DE) Bischof Jousten verstorben, su brf.be, 21 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ Lutto nell'episcopato, in L'Osservatore Romano, 22 settembre 2021, p. 8. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (FR) Doyenné de Liège, Registrazione delle esequie di monsignor Aloys Jousten, su youtube.com, 27 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (FR) Célébration émouvante d'adieu à mgr aloys jousten, su evechedeliege.be, 27 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.
- ^ (DE) Bewegender Abschied von Altbischof Aloys Jousten, in Grenz-Echo, 27 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Aloys Jousten
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Aloys Jousten, in Catholic Hierarchy.
- (FR) In memoriam mgr aloys jousten – un vrai pasteur en chemin, su evechedeliege.be, 28 settembre 2021. URL consultato il 1º ottobre 2021.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 307296537 · ISNI (EN) 0000 0004 3217 3424 · SBN LIGV048649 · GND (DE) 1048603954 |
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