Utente:Elisa Paglia/Idrocortisone (farmaco)
Idrocortisone | |
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Nome IUPAC | |
11,17,21-trihydroxypregn-4-ene-3,20-dione | |
Nomi alternativi | |
Cortisolo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C21H30O5 |
Massa molecolare (u) | 362,5 g/mol |
Aspetto | solido bianco inodore, amorfo, igroscopico |
Numero CAS | |
PubChem | 5754 |
DrugBank | DBDB00741 |
SMILES | [H][C@@]12CC[C@](O)(C(=O)CO)[C@@]1(C)C[C@H](O)[C@@]1([H])[C@@]2([H])CCC2=CC(=O)CC[C@]12C |
Proprietà chimico-fisiche | |
Costante di dissociazione acida (pKa) a {{{Ka_temperatura}}} K | >12 |
Solubilità in acqua | 280 mg/L (a 25 °C) |
Temperatura di fusione | tra i 213°C e i 221°C |
Dati farmacocinetici | |
Emivita | via orale: 2,15 ore (totale), 1,39 ore (frazione libera)
via flebo: 1,9 ± 0,4 ore |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | H360, H373 |
Consigli P | P201, P202, P260, P308+P313, P314, P405, P501 |
Introduzione
[modifica | modifica wikitesto]L'idrocortisone è un farmaco steroideo utilizzato per diverse condizioni immunitarie, infiammatorie e neoplastiche.[1]
Caratteristiche strutturali e fisiche
[modifica | modifica wikitesto]Si presenta sottoforma di polvere biancastra, inodore, amorfa ed igroscopica. La dimensione media delle particelle è di 3,6 µm.[2][3]
Il punto di fusione va dai 213°C ai 221°C, temperatura a cui il composto inizia a decomporsi. Tramite spettroscopia IR è possibile discriminare 5 polimorfi arbitrariamente denominati A, B, C, D, E. Il polimorfo A risulta essere il più comune. Il polimorfo B ha un punto di fusione di 188.9°C con simultanea ricristallizzazione di uno dei polimorfi con punto di fusione più alto. I polimorfi A, D ed E non sono distinguibili grazie a metodi termoanalitici.
Studi sperimentali dimostrano che la sostanza non risulta infiammabile. Inoltre nel range di pH compreso tra 2 e 10, la sostanza risulta neutra non contenendo gruppi funzionali che possano essere idrolizzati significativamente in soluzione acquosa.[3]
Il composto risulta ugualmente solubile in metanolo ed etanolo, mentre solo parzialmente solubile in soluzioni di cloroformio/acido succinico.
Se ne consiglia la conservazione a temperature inferiori ai 40°C, preferibilmente tra 15°C e 30°C.[2]
Biochimica
[modifica | modifica wikitesto]Sintesi biologica
[modifica | modifica wikitesto]Si veda cortisolo.
Farmacologia e tossicologia
[modifica | modifica wikitesto]Farmacocinetica
[modifica | modifica wikitesto]Assorbimento
[modifica | modifica wikitesto]Una dose di idrocortisone pari a 0,2 - 0,3 mg/kg/giorno assunta per via orale raggiunge mediamente una concentrazione sierica massima di 32,69 nmol/l. Tuttavia l'assorbimento a tale concentrazione può subire variazioni significative da paziente a paziente.[4]
L'idrocortisone in crema per applicazione topica ha una biodisponibilità pari al 4-19% entro le 24 ore.[5][6]
Se assunto con clistere, la biodisponibilità varia da 0,502 a 0,810 con un assorbimento orario tra lo 0,361 ± 0,255 e l'1,05 ± 0,255, sempre a seconda del paziente.[7]
Una flebo di 20mg di idrocortisone presenta un'area sotto la curva pari a 1163 ± 277 ng*h/mL.[8]
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]L'idrocortisone totale ha un volume di distribuzione pari a 39,82 l, mentre la frazione libera ha un volume di distribuzione di 474.38 l.[4]
Nel plasma l'idrocortisone di lega generalmente alla globulina e all'albumina sierica[9][10] per una percentuale del 90,1% (56.2% albumina).[11]
Metabolismo
[modifica | modifica wikitesto]L'idrocortisone viene metabolizzato a:
- 6-β idrocortisolo via CYP3A,
- 5-β tetraidrocortisolo via 3-oxo-5-β-steroid 4-deidrogenasi,
- 5-α tetraidrocortisolo via 3-oxo-5-α-steroid 4-deidrogenasi,
- cortisone via 11-β-deidrogenasi isoenzima 2,
- glucuronidi
Il cortisone viene ulteriormente metabolizzato a etraidrocortisone e di-idrocortisolo.[12]
Escrezione
[modifica | modifica wikitesto]Come tutti i corticosteroidi viene eliminato principalmente attraverso le urine, ma non vi sono dati riguardo l'esatta proporzione.[10][13] La clearance dell'idrocortisone totale è di 12,85 l/h se somministrato per via orale e 18,2 ± 4,2 l/h se somministrato in flebo. La clearance media della frazione libera è di 235,78 l/h.[8]
Farmacodinamica
[modifica | modifica wikitesto]L'idrocortisone si lega ai recettori dei glucocorticoidi con effetti a cascata come l'inibizione della fosfolipasi A2, dell'NF-kappa B, di altri fattori legati all'infiammazione, ovvero la promozione dell'espressione di alcuni specifici geni con conseguente attivazione di molecole dall'azione antinfiammatoria.[14][15] L'idrocortisone ha un ampio indice terapeutico[16] e una moderata durata d'azione[4][8]. Si consiglia la sospensione della terapia qualora di presenti irritazione o sensibilizzazione al farmaco.[17][18][19][20][21][22]
Effetti del composto e usi clinici
[modifica | modifica wikitesto]Gli effetti a breve termine dei corticosteroidi sono la riduzione della vasodilatazione e della permeabilità dei capillari, nonchè la riduzione della migrazione leucocitaria ai siti d'infiammazione. Il legame mediato dei corticosteroidi con i recettori dei glucocorticoidi determina il cambiamento dell'espressione genica con effetti a cascata che possono durare da alcune ore a 10 giorni.
I glucocorticoidi inibiscono l'apoptosi neutrofila e la demarginazione, inibiscono la fosfolipasi A2 che riduce la formazione di derivati dell'acido arachidonico, ovvero inibiscono la NF-Kappa B e altri fattori legati all'infiammazione, nonchè promuovono l'espressione di geni antinfiammatori come l'interleuchina 10.
Dosi ridotte di corticosteroidi garantiscono un effetto antinfiammatorio, mentre dose più elevate hanno un effetto immunodepressivo. Dosi elevate di corticosteroidi assunte per lunghi periodi portano al legame con i recettori dei mineralcorticoidi con conseguente aumento dei livelli di sodio e riduzione dei livelli di potassio.[14]
Soluzioni auricolari di idrocortisone vengono utilizzate in caso di infezioni del canale auricolare esterno causate da microrganismi sensibili accompagnate da infiammazione.[17][18]
Le compresse di idrocortisone sono indicate per contrastare infiammazioni, reazioni allergiche, malattie che coinvolgono il collagene, asma, insufficienza surrenale, alcune forme tumorali, la malattia di Addison, iperandrogenismo di origine surrenalica e patologie autoimmuni come artrite, lupus, psoriasi e malattia di Crohn.[15][19]
Il clistere è indicato in caso di colite ulcerosa.[20]
La crema con l'idrocortisone in associazione con antibiotici è indicata per le dermatiti con infezioni che rispondono ai corticosteroidi.[21]
La crema con l'idrocortisone associato all'aciclovir è indicata nel trattamento dell'herpes labiale.[22]
I granuli di idrocortisone per la somministrazione orale sono utilizzati nella terapia sostitutiva in caso di insufficienza surrenalica in bambini al di sotto dei 17 anni.[23]
Viene spesso utilizzato nelle terapie palliative.[1]
Tossicologia[3]
[modifica | modifica wikitesto]Dati riguardanti overdose acute da glucocorticoidi sono rari.[17][18][19][20][21][22]
Dosi croniche elevate di glucocorticoidi possono risultare nello sviluppo di cataratta, glaucoma, ipertensione, ritenzione idrica, iperlipidemia, ulcera peptica, pancreatite, miopatia, osteoporosi, sbalzi d'umore, psicosi, atrofia cutanea, allergia, acne, ipertricosi, immunosoppressione, riduzione della resistenza alle infezioni, facies lunare, iperglicemia, ipocalcemia, ipofosfatemia, acidosi metabolica, deficit dell'ormone della crescita, insufficienza surrenalica. L'overdose può essere trattata aggiustando la dose o fermando la somministrazione e iniziando trattamenti in base ai sintomi.[16]
Controindicazioni ed effetti collaterali
[modifica | modifica wikitesto]Il farmaco è controindicato in pazienti ipersensibili all'idrocortisone. Particolare attenzione deve essere fatta qualora il farmaco venga somministrato a pazienti affetti da insufficienza surrenalica acuta, malattie transitorie, per esempio infezioni di basso grado, febbre di qualsiasi eziologia, aumentata motilità gastrointestinale, ovvero in situazioni di stress come procedure chirurgiche minori.[24]
Se applicato localmente può portare a disidratazione della pelle, acne, prurito, cambiamenti della pelle e ustioni.
Se somministrato per via endovenosa può avere diversi effetti collaterali, tra cui: mal di testa, nausea, vomito, vertigini, insonnia, agitazione, depressione o ansia, cambiamenti d'umore, aumento della sudorazione e della crescita dei peli, acne e arrossamenti della pelle, aumento della formazione di lividi, comparsa di piccole macchie violacee sulla pelle e irregolarità mestruali o, addirittura, scomparsa del ciclo.
L'assunzione di Idrocortisone per via orale può essere associata a disturbi di stomaco, vomito, mal di testa, capogiri, insonnia, agitazione, depressione, ansia, acne, aumento della crescita dei peli, aumento della formazione di lividi e alterazioni del ciclo mestruale.[15]
Interazioni
[modifica | modifica wikitesto]Potenti induttori del CYP3A4 come la fenitoina, la rifabutina, la carbamazepina, i barbiturici, la rifampicina, l’iperico e induttori meno potenti come i medicinali antiretrovirali, efavirenz e nevirapina possono favorire la clearance metabolica del cortisolo, ridurre l’emivita terminale e quindi ridurre i livelli circolanti e aumentare le fluttuazioni del cortisolo (a causa della più breve emivita terminale).
Potenti inibitori del CYP3A4 come il ketoconazolo, l’itraconazolo, il posaconazolo, il voriconazolo, l’eritromicina, la telitromicina, la claritromicina, il ritonavir e il succo di pompelmo possono inibire il metabolismo dell’idrocortisone, e aumentare quindi i livelli ematici.
L’effetto dei corticosteroidi può ridursi per 3-4 giorni dopo il trattamento con mifepristone. È necessario monitorare la risposta clinica dei pazienti a cui si somministrano medicinali che influiscono sullo svuotamento gastrico e sulla motilità.[24]
Impatto ambientale
[modifica | modifica wikitesto]È stato realizzato uno studio sulla tossicità in ambiente acquatico dell'idrocortisone in una procedura OCSE 202. Gli esemplari di Daphnia sono stati esposti a test combinati con tre concentrazioni diverse tra i 25 e i 100 mg/l, con misurazione del TOC per un periodo di 48 ore. La concentrazione più alta testata si aggira intorno al 30%, pertanto la EC50/48 ore risultò più alta di 100 mg/l con NOEC 25mg/l e LOEC 50mg/l.[3]
Bibliografia
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