Rinoplastica

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Rinoplastica
Procedura chirurgica
Intervento di rinoplastica
TipoOtorinolaringoiatrica
AnestesiaGenerale o locale con sedazione
Classificazione e risorse esterne
ICD-9-CM21.8
MeSHD012225
MedlinePlus002983
eMedicine1292249
Correzione di rinoplastica

La rinoplastica (dal greco antico ρίς, naso) è l'intervento chirurgico che permette di rimodellare il naso. In particolare si intende la modifica della forma strutturale esterna, che può essere eseguita sia per ragioni estetiche, sia per correggere aspetti funzionali legati a disturbi respiratori.

Fu per la prima volta sviluppata da Susruta, medico vissuto in India nel VI secolo a.C., che per primo descrisse un intervento nell'opera Susrutha Samhita. Lui e i suoi discepoli utilizzavano la rinoplastica per ricostruire i nasi che erano amputati come punizione per i crimini commessi.

Viene effettuata in anestesia locale con sedazione, o generale, tramite tecniche non invasive, soprattutto basate sull'utilizzo del laser, e va a modificare la forma del naso intervenendo sullo scheletro osseo e cartilagineo. La convalescenza è di pochi giorni, l'edema e l'ecchimosi sono ridotte e in pochi giorni il paziente è in grado di riprendere una normale vita sociale.

La durata dell'intervento di rinoplastica varia dai 10 ai 40 minuti, a seconda della tecnica utilizzata. Si parla di rinosettoplastica, quando lo scopo dell'intervento non è solo estetico ma implicante anche una alterazione del setto nasale, a causa di un trauma o di un anomalo sviluppo.

Gli specialisti che si occupono di rinoplastica sono: chirurgia maxillo facciale, otorinolaringoiatria, chirurgia plastica e ricostruttiva.

Rinoplastica chiusa

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Questa tecnica operatoria viene effettuata attraverso delle piccole incisioni effettuate all'interno del naso, attraverso le quali, con gli appositi strumenti, e con tecniche che variano secondo come si vuole modificare la piramide nasale, viene modificata la componente ossea e cartilaginea dello scheletro nasale.

Rinoplastica aperta

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La rinoplastica aperta è una variante della rinoplastica chiusa, e si esegue incidendo la cute della columella alla base del naso. Vengono quindi totalmente esposte le cartilagini della punta ed il dorso del naso.

La rinoplastica aperta, è più complessa della rinoplastica chiusa, ma è più precisa, perché le strutture nasali possono essere modificate alla vista del chirurgo. La rinoplastica con tecnica aperta comporta un intervento leggermente più lungo rispetto alla tecnica chiusa e la presenza di una piccola cicatrice esterna.

Rinoplastica con e senza tamponi

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Nella rinoplastica con i tamponi al termine dell'intervento chirurgico questi vengono introdotti nelle fosse nasali per favorire l'emostasi e per mantenere in sede i frammenti di cartilagine rimodellati. I tamponi inseriti nelle fosse nasali subito dopo l'intervento chirurgico devono essere rimossi a distanza di uno o due giorni dall'intervento.

Nella rinoplastica senza tamponi si usano speciali sostanze, come la colla di fibrina, che sostituiscono i tamponi dal punto di vista funzionale, eliminando l'operazione di rimozione degli stessi nella fase post-operatoria e permettendo di respirare dal naso fin dal termine dell'intervento. L'unica medicazione protettiva visibile consiste in una piccola placchetta metallica posizionata sul naso e coperta da un cerotto.

Questa tecnica è stata sperimentata per la prima volta al mondo dal Professor Rubens Mattioli, che l'ha presentata in Italia nel corso di un congresso a Genova nell'anno 1986,[1] e a livello internazionale in un congresso svoltosi a Vienna nel 1992[2].

Recupero post-chirurgico

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L'avanzamento raggiunto dalle tecniche chirurgiche utilizzate, oggi sempre più conservative, garantisce la guarigione ossea e cartilaginea in circa una settimana, ma per il completo ripristino della funzionalità della mucosa nasale sono necessari di solito altri 10 giorni. In questa fase di recupero, un trattamento innovativo e molto efficace, utile per limitare la formazione di croste e velocizzare i tempi di guarigione, è quello con nebulizzazioni nasali di sodio ialuronato (acido ialuronico) 9 mg APM - Alto Peso Molecolare. Somministrata per mezzo di particolari dispositivi[3], questa sostanza diventa immediatamente disponibile a livello della mucosa danneggiata dall'intervento, e può così esercitare la sua nota ed efficace azione lubrificante e biostimolante[4], rendendo più rapido e meno disagevole il decorso post-operatorio.[5]

Rinoplastica non chirurgica

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Con questo termine viene indicato il rimodellamento estetico del naso senza ricorrere all'intervento chirurgico. Ciò è reso possibile iniettando un filler nel tessuto sottocutaneo del naso, andando a riempire le parti depresse, livellandole rispetto a quelle esuberanti. Il concetto è opposto a quello della chirurgia: la chirurgia demolisce una gibbosità, nella rinoplastica non chirurgica ciò non è possibile, per cui si va a livellare la gibbosità effettuando un riempimento con il filler a livello della radice o della punta del naso. Le indicazioni sono: correzione di difetti estetici e correzioni post-chirurgiche. I vantaggi di questa tecnica sono molteplici: il trauma praticamente inesistente, il tempo di attuazione di appena 15 minuti, la possibilità di tornare subito alle proprie attività senza problemi, il costo notevolmente più basso rispetto a quello di un intervento chirurgico. I limiti sono dati dall'impossibilità di migliorare esteticamente nasi di grosse dimensioni. La correzione si può ottenere utilizzando un filler riassorbibile (di solito acido ialuronico) il cui limite è la durata limitata nel tempo e la necessità di ritocchi periodici, oppure utilizzando un filler non riassorbibile (polialchilamide) il cui risultato permane immutato nel tempo. Quest'ultima metodologia è stata ideata dal Dott. Luigi di VitoFrancesco e chiamata Rinofiller®.

Visto l'elevato costo di un intervento con i filler e la corta durata degli effetti, la rinoplastica non chirurgica è spesso sconveniente rispetto a una rinoplastica chirurgica.

Rinoplastica sul gibbo

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La "gobba" situata sul dorso del naso può interessare la cartilagine oppure estendersi anche alla parte ossea. La tecnica chirurgica prevede un'incisione, all'interno delle narici, tra la cartilagine triangolare e quella alare, nello scollamento del dorso, e una asportazione della cartilagine in più e dei possibili spigoli ossei. Risulta molto importante il livellamento del punto di incontro con l'osso per non formare una specie di "gradino", che risultebbe visibile e quindi antiestetico.

Rinoplastica sulla punta

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Se il problema è la punta larga, si attua un'asportazione, dalle cartilagini alari, di un sufficiente segmento. Invece se il problema è causato dalla punta carnosa, si opera la rimozione dell'adipe in accesso. Infine se la punta è prominente si recide una porzione di cartilagine alare.

Rinoplastica sulle narici

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In questo caso si corregge, abitualmente, l'ipertrofia, attuando l'asportazione di un cuneo cartilagineo-cutaneo presente alla base della cartilagine alare. Se il viso presenta tratti particolari, ossia è quadrato, con fronte spaziosa, allora si modifica leggermente la punta orientandola in su per armonizzare i lineamenti.

Rinoplastica sulla columella

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La columella può definirsi l'angolo che rifinisce il contorno del naso. Due sono le modalità di intervento, a seconda della problematica presente: o si asporta un segmento del setto membranoso, oppure si restringe la cavità narinale. Il tempo necessario per questo intervento è inferiore ai 15 minuti, pur essendo importante perché dona simmetria alla punta del naso e alle narici.

Rinoplastica sul setto nasale

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Quando un segmento osseo o cartilagineo è deviato, a causa di un trauma o di un imperfetto sviluppo, il problema non rimane circoscritto al fatto estetico, ma coinvolge anche le modalità respiratorie e i possibili disturbi come otiti, sinusiti, iposmia, anosmia. L'intervento attua l'asportazione e la correzione delle parti deviate dell'osso per conferire all'organo funzionalità e armonia.

"Rinoplastica Fai Da Te" è anche il titolo di uno degli episodi di Via Massena 2, su Radio Deejay, dove La Roby crede a una locandina che parla appunto di Rinoplastica fai da te. Tutti gli altri personaggi la prendono in giro.

La Rinoplastica Medica. Principi e pratica clinica. A. Redaelli, F. Braccini, OEO, Firenze, 2010

  1. ^ Mattioli Rubens, La colla di fibrina nella chirurgia nasale, 37º congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Genova, 22-24 settembre 1986.
  2. ^ Mattioli Rubens, The application of the fibrin glue in esthetical functional surgery of the nose, Congress: Update and future trends in fibrin sealing in surgical and non-surgical fields, Wien, 1992, 15-18 November.
  3. ^ Dr. Ing. Roberto Dondé - Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto per l'Energetica e le Interfasi. "Relazione sulle prove comparative tra il sistema Spray-sol ed altre tipologie di nebulizzatori". Journal of Health Science, 2015.
  4. ^ Gelardi M, Guglielmi AV, De Candia N, Maffezzoni E, Berardi P, Quaranta N., Effect of sodium hyaluronate on mucociliary clearance after functional endoscopic sinus surgery, in Eur Ann Allergy Clin Immunol., vol. 45, n. 3, May 2013, pp. 103-8, PMID 23862400.
  5. ^ Casale M, Ciglia G, Frari V, Incammisa A, Mazzola F, Baptista P, Mladina R, Salvinelli F., The potential role of hyaluronic acid in postoperative radiofrequency surgery for chronic inferior turbinate hypertrophy, in Am J Rhinol Allergy., vol. 27, n. 3, May-Jun 2013, pp. 234-6, PMID 23710960.

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