È il vero e completo successo della Como sportiva questo campionato in cui niente è stato sbagliato.
I nuovi vertici societari fanno delle scelte oculate che alla distanza si rivelano vincenti: assumono un allenatore inflessibile e ben preparato quale Lukács facendo leva su giocatori cresciuti in loco oppure nelle proprie squadre giovanili. La città si riversa entusiasta allo Stadio ad assistere ad un successo fin dall'inizio non dichiarato.
Uscendo imbattuta dal girone di andata con 6 pareggi maturati quasi tutti in trasferta contro le più temibili avversarie del girone, la Comense trasforma il ritorno in una marcia trionfale[1].
Il girone di finale vede il successo comense in discussione una sola volta: nello scontro diretto con il Pavia sono Romano e Preziati a raddrizzare la partita indirizzata verso la prima sconfitta per 0-2.
La FIGC, nelle vesti del presidente del D.D.S.Ottorino Barassi, premiò la squadra il 20 settembre 1931 con una coppa e medaglie d'oro quale unica squadra imbattuta dopo campionato e finali, imbattuta con 90 reti fatte e 24 subite[2]
Gianfranco Usuelli e Giancarlo Menotti, 80º Calcio Como 1907-1987, Como, La Provincia di Como per conto del Como Calcio, 1987, pp. 52-55 (unico libro del Como con i tabellini).
Enrico Levrini, Como 1907-2007 - Cent'anni in azzurro, Como, Editoriale Corriere di Como, 2007, pp. 99-108.