Gymnothorax favagineus

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Murena tassellata
Gymnothorax favagineus
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
SottoclasseNeopterygii
InfraclasseTeleostei
SuperordineElopomorpha
OrdineAnguilliformes
SottordineMuraenoidei
FamigliaMuraenidae
SottofamigliaMuraeninae
GenereGymnothorax
SpecieG. favagineus
Nomenclatura binomiale
Gymnothorax favagineus
Bloch e Schneider, 1801
Sinonimi

Enchelycore favagineus
(Bloch & Schneider, 1801)

Gymnothorax favagiensis
(Bloch & Schneider, 1801)
(errore ortografico)

Gymnothorax favagineus isingteenus
(Bloch & Schneider, 1801)

Gymnothorax permistus (Smith, 1962)
Gymnothorax tesselatus (Richardson, 1845)
(errore ortografico)

Gymnothorax tessellata (Richardson, 1845)
Gymnothorax tessellatus (Richardson, 1845)
Lycodontis favagineus
(Bloch & Schneider, 1801)

Lycodontis permistus (Smith, 1962)
Lycodontis tessellata (Richardson, 1845)
Muraena tessellata (Richardson, 1845)
(Fonti: FishBase e WoRMS)

Nomi comuni

Murena tassellata
Murena favo
Murena leopardata
Murena leopardo
Murena maculata

La murena tassellata[2] (Gymnothorax favagineus (Bloch e Schneider, 1801)), nota anche come murena favo[3], è un pesce osseo marino appartenente alla famiglia Muraenidae[4].

Il nome del genere Gymnothorax deriva dal greco "gymnos" (nudo) e "thorax" (torace); questo pesce ha insomma il torace nudo, dato che è privo di squame. Il nome della specie favagineus viene dal latino "favus" (favo), le ben note costruzioni delle api, e da "genero" (generare, creare). Si tratta infatti di una murena che nella sua livrea ha ricreato il disegno a celle dei favi[3].

La livrea tassellata di G. favagineus varia molto in base agli individui
Le macchie creano con i loro contorni il caratteristico disegno a favo

L'aspetto generale è quello comune alle murene. Le pinne dorsali, caudali ed anali sono fuse insieme per formare un'unica lunga cresta cutanea sul dorso. Come d'uso fra i membri della famiglia, mancano le pinne pettorali e la ventrale. Il corpo, serpentiforme, è privo di squame, ma protetto da un muco scivoloso che permette all'animale di infilarsi senza graffiarsi nei luoghi più angusti. Le quattro narici, due anteriori a cornino e due posteriori, conferiscono all'animale un olfatto eccezionale che compensa la scarsità visiva. Gli orifizi branchiali sono ridotti a semplici fori. La bocca, con un'apertura enorme, mostra anche sul palato file di denti aguzzi o uncinati per trattenere le prede[3].

La colorazione è fondamentalmente bianca con macchie nere ravvicinate distribuite su tutto il corpo. Le macchie nere hanno circa le dimensioni dell'occhio e hanno una forma "geometrica" ricordando l'aspetto di un favo (un nido d'ape). Le macchie a favo sono presenti anche nell'interno della bocca. La dimensione e la regolarità delle macchie nere è variabile individualmente e in base all'habitat: quelli che vivono in acque chiare hanno più bianco, quelli di acque torbide sono più neri[5][6]. Gli esemplari giovanili hanno macchie nere molto più grandi rispetto a quelle degli adulti.

È una murena di grossa taglia che può raggiungere i 3 metri di lunghezza e i 18 kg di peso[5][6].

Distribuzione e habitat

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G. favagineus è endemica dell'Indo-Pacifico tropicale dalle coste africane orientali alla Nuova Guinea giungendo a nord al Giappone meridionale e a sud alla Grande barriera corallina australiana. È presente anche nel mar Rosso[5][6].

Si tratta di una specie legata all'ambiente corallino dove popola le parti esterne delle barriere, sugli strapiombi del reef e nelle fenditure delle rocce costiere, prevalentemente lungo le coste continentali anziché negli atolli[1][5][6], ma anche in acque salmastre[3]. Vive fra 1 e 50 metri di profondità[5].

Comportamento

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G. favagineus vive spesso in simbiosi con dei labridi e dei gamberetti pulitori che in cambio degli avanzi di cibo gli puliscono i denti e rimuovono i parassiti dalla pelle[5]. In cambio la murena non proverà nemmeno ad attaccarli.

Per le dimensioni e la bocca irta di denti la murena tassellata ha pochi predatori naturali. I giovani esemplari possono essere predati da grosse cernie o squali del reef, come i pinna bianca e i pinna nera. Gli adulti, per le loro notevoli dimensioni, non devono temere numerosi predatori, ma possono essere occasionalmente predati da predatori più grossi, come squali grigi o squali tigre[7].

Al contrario di come molti pensano, nessuna specie di murena è velenosa, né tanto meno aggressiva: mordono solo se seriamente disturbate. Nonostante le dimensioni la murena tassellata si lascia avvicinare senza timore dall'uomo; il rischio che possa mordere è più alto solo quando viene offerto del cibo all'animale. Per questo, la pratica molto usata di cibare le murene in immersione con delle esche è sconsigliata: non avendo una vista eccezionale, le murene possono confondere la mano di un sub per l'esca offerta. A parte queste casistiche eccezionali, G. favagineus è un pesce molto timido ed è una specie che non attacca l'uomo; inoltre non c'è veleno nei morsi, ma le ferite veicolano pericolosi agenti patogeni per le sostanze alimentari che si decompongono fra i denti[3].

Alimentazione

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Basata su pesci, cefalopodi e crostacei. Quando addenta una grossa preda, come un polpo, adotta una particolare tecnica per ingoiarlo. Crea un nodo sulla coda e lo fa scorrere lungo il corpo fino ad immobilizzarne le braccia. Così può aprire la bocca, girare la testa e dilaniare con calma la preda[3]. È stata osservata predare anche murene più piccole o addirittura piccoli squali[8]. Come altre murene, G. favagineus è dotata di una "mascella" aggiuntiva nell'esofago allo scopo di inghiottire al meglio prede voluminose (mascella faringea).

Le uova sono pelagiche e le larve, dette leptocefali, sono trasparenti, a forma di foglia di salice, col capo piccolissimo. Un carattere di primitività nel mondo dei pesci. Questa fase larvale è molto lunga e può durare anche un anno[3].

Non è oggetto di pesca. La carne degli esemplari più anziani è inoltre tossica perché la murena tassellata accumula giorno dopo giorno nei tessuti le tossine di pesci erbivori che si nutrono di alghe velenose[3]. Il suo consumo ha infatti causato dei casi di una grave intossicazione alimentare, detta ciguatera[1].

Acquariofilia

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Sebbene sia poco presente negli acquari, viene talvolta allevata in grandi vasche negli acquari pubblici. La sua taglia la esclude come ospite per gli acquari domestici[1].

Conservazione

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Questa specie occupa un vasto areale e, anche se non è comune, non appare soggetta a minacce. Non viene pescata se non in numero limitatissimo per gli acquari pubblici. La Lista rossa IUCN la classifica come "a rischio minimo"[1].

  1. ^ a b c d e (EN) Gymnothorax favagineus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ Gymnothorax favagineus - Murena tassellata, su MondoMaldive. URL consultato il 17 giugno 2021.
  3. ^ a b c d e f g h Giuseppe Mazza, Gymnothorax favagineus, su Monaco Nature Encyclopedia, 19 luglio 2013. URL consultato il 17 giugno 2021.
  4. ^ (EN) Bailly, N. (2015), Gymnothorax favagineus, in WoRMS (World Register of Marine Species).
  5. ^ a b c d e f (EN) Gymnothorax favagineus, su FishBase. URL consultato l'8 giugno 2021.
  6. ^ a b c d R. Myers E. Lieske, Collins Pocket Guide: Coral Reef Fishes - Indo-Pacific and Caribbean, Harper Collins Publishers, 1996, ISBN 0002199742.
  7. ^ Atlante di flora e fauna del reef (Massimo Boyer).
  8. ^ (EN) Food items reported for Gymnothorax favagineus, su FishBase. URL consultato l'8 giugno 2021.

Altri progetti

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