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John Adams (miniserie televisiva)
John Adams | |
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Immagine tratta dalla sigla | |
Paese | Stati Uniti d'America |
Anno | 2008 |
Formato | miniserie TV |
Genere | drammatico, biografico, storico |
Puntate | 7 |
Durata | 480 min (totale) |
Lingua originale | inglese |
Rapporto | 16:9 |
Crediti | |
Regia | Tom Hooper |
Soggetto | David McCullough |
Sceneggiatura | Kirk Ellis |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori e personaggi | |
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Fotografia | Tak Fujimoto |
Montaggio | Melanie Oliver |
Musiche | Rob Lane, Joseph Vitarelli |
Scenografia | Gemma Jackson |
Costumi | Donna Zakowska |
Produttore | David Coatsworth, Steve Shareshian |
Produttore esecutivo | Tom Hanks, Gary Goetzman |
Casa di produzione | HBO Films, High Noon Productions, Playtone, Mid Atlantic Films |
Prima visione | |
Prima TV originale | |
Dal | 16 marzo 2008 |
Al | 20 aprile 2008 |
Rete televisiva | HBO |
Prima TV in italiano | |
Dal | 4 maggio 2021 |
Al | 18 maggio 2021 |
Rete televisiva | Sky Atlantic |
John Adams è una miniserie televisiva statunitense di genere storico/drammatico/biografico, costituita da sette puntate trasmesse per la prima volta sul canale via cavo HBO dal 16 marzo al 20 aprile 2008. In Italia, la miniserie è andata in onda su Sky Atlantic dal 4[1] al 18 maggio 2021.
La miniserie ripercorre la vita politica e personale di John Adams, secondo Presidente degli Stati Uniti d'America, sullo sfondo della guerra d'indipendenza dall'Impero britannico. Il personaggio principale è interpretato dall'attore Paul Giamatti, mentre la miniserie è stata scritta da Kirk Ellis basandosi sul romanzo omonimo, vincitore del premio Pulitzer, di David McCullough.
John Adams ha ricevuto ampi consensi di critica e molti premi prestigiosi, tra i quali quattro Golden Globe e tredici Emmy Award, più di ogni altra miniserie della storia.
Puntate
[modifica | modifica wikitesto]nº | Titolo | Prima TV USA | Prima TV Italia |
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1 | Join or Die | 16 marzo 2008 | 4 maggio 2021 |
2 | Independence | ||
3 | Don't Tread on Me | 23 marzo 2008 | 11 maggio 2021 |
4 | Reunion | 30 marzo 2008 | |
5 | Unite or Die | 6 aprile 2008 | 18 maggio 2021 |
6 | Unnecessary War | 13 aprile 2008 | |
7 | Peacefield | 20 aprile 2008 |
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Join or Die
[modifica | modifica wikitesto]All'indomani del massacro di Boston, il futuro presidente Adams accetta di difendere in aula il capitano Thomas Preston, convinto che chiunque debba avere un processo giusto e imparziale. Benché criticato dalla maggior parte dei concittadini, Adams vince la causa, festeggiato dalla moglie Abigail. In seguito, cresce l'agitazione a proposito delle Leggi Intollerabili e Adams viene eletto come rappresentante del Massachusetts al Primo congresso continentale.
Independence
[modifica | modifica wikitesto]I membri del Secondo congresso continentale sono impegnati a discutere l'indipendenza dalla Gran Bretagna e la stesura di una prima bozza di una Dichiarazione di indipendenza: Adams è il principale fautore di questa linea politica, ma con la sua eccessiva esuberanza finisce per farsi nemici molti dei membri del congresso. Sarà il collega al congresso Benjamin Franklin a consigliarli di adottare un comportamento più adatto alla situazione.
Don't Tread on Me
[modifica | modifica wikitesto]Adams, alla ricerca di nuove alleanze nella guerra contro gli inglesi, viaggia verso l'Europa. La sua prima tappa è Parigi, alla corte di Luigi XVI, già residenza dell'amico Franklin, ma i rapporti con quest'ultimo si deteriorano alla vista di come sia stato influenzato dai costumi decadenti della corte. Al perseverare dei modi bruschi di Adams, Franklin riesce a rimuovere il collega da qualsiasi carica a Parigi. Adams si dirige così nelle Province Unite (gli attuali Paesi Bassi) e riesce ad ottenere dei fondi dalle potenti banche locali, anche se solo dopo che gli Stati Uniti hanno dimostrato la loro potenza nella vittoria di Yorktown.
Reunion
[modifica | modifica wikitesto]In seguito alla vittoria americana, Adams viene inviato a Parigi per stipulare il trattato del 1783 e qui riceve la visita di Abigail. Il futuro presidente viene informato da Franklin di essere stato nominato primo Ambasciatore degli Stati Uniti in Gran Bretagna ed è così costretto a trasferirsi a Londra con la moglie. Massacrato dalla stampa britannica, Adams decide di tornare negli Stati Uniti in occasione delle prime elezioni presidenziali, che vedono l'elezione di George Washington a presidente e quella di Adams a vicepresidente.
Unite or Die
[modifica | modifica wikitesto]Nel suo ruolo di vicepresidente, John Adams è sempre più frustrato: nessuno prende in considerazione le sue idee e non ha nessun vero potere, fatta eccezione per quello di sbloccare un'eventuale votazione in parità. È inoltre escluso dal giro dei collaboratori più stretti del presidente Washington, di cui fanno invece parte Thomas Jefferson e Alexander Hamilton. Poco dopo l'approvazione del Trattato di Jay, per la cui approvazione il suo voto è determinante, viene eletto secondo Presidente degli Stati Uniti.
Unnecessary War
[modifica | modifica wikitesto]Da presidente, la neutralità di Adams viene costantemente messa in discussione dai Federalisti di Hamilton e dagli esponenti del Partito Democratico-Repubblicano di Jefferson, vicepresidente in carica. I contrasti con quest'ultimo, in particolare, si acuiscono in seguito alla firma degli Alien and Sedition Acts, ma riceve critiche anche da Hamilton per il suo costante rifiuto a dichiarare guerra alla Francia. In famiglia, Adams rinnega il figlio Charles, in preda all'alcolismo a causa di cui morirà poco dopo. Il suo prestigio politico cala sempre più, fino a perdere le elezioni contro Jefferson, che diventa terzo Presidente. Adams lascia la residenza presidenziale (la futura Casa Bianca) e si ritira a vita privata.
Peacefield
[modifica | modifica wikitesto]Adams trascorrerà la vecchiaia nella sua tenuta a Peacefield, nel Massachusetts. Gli ultimi anni sono segnati dai lutti: la prima a morire è la figlia Nabby, affetta da cancro al seno, seguita dalla madre Abigail, colpita da febbre tifoide. Adams riuscirà a sapere dell'elezione del figlio John Quincy a sesto Presidente, ma è troppo malato per assistere all'inaugurazione. L'ex presidente si riconcilia con Jefferson scambiandosi continuamente delle lettere: entrambi moriranno a 50 anni dalla firma della Dichiarazione di indipendenza, a poche ore l'uno dall'altro. Adams ha 90 anni, Jefferson 83.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]La lavorazione durò 110 giorni, dal febbraio al maggio 2007, ed è avvenuta in Colonial Williamsburg e Richmond in Virginia; e Budapest, Ungheria.[2][3] Alcune scene europee sono state girate in Keszthely, Sóskút, Fertőd e Kecskemét.[4]
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Le recensioni della miniserie sono state prevalentemente positive. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, ha una valutazione di 81% basate su 37 giudizi, con un voto medio di 8.56/10. Il consenso delle critiche del sito web citano: "Elegantemente girata e relativamente educativa, John Adams è una degna aggiunta al genere -- sebbene il casting lascia un po’ a desiderare."[5] Metacritic ha assegnato alla miniserie un punteggio medio di 78 su 100, basato su 27 recensioni, indicando "recensioni generalmente favorevoli".[6]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 2009 – Golden Globe
- 2008 – Premio Emmy
- Migliore miniserie
- Migliore attore in una miniserie o film per la televisione a Paul Giamatti
- Migliore attrice in una miniserie o film per la televisione a Laura Linney
- Migliore attore non protagonista in una miniserie o film per la televisione a Tom Wilkinson
- Migliore sceneggiatura per una miniserie o film per la televisione per la puntata Part 2: Independence
- Migliore casting per una miniserie o un film per la televisione
- Migliore scenografia per una miniserie o film per la televisione a Gemma Jackson
- Migliore fotografia per una miniserie o film per la televisione a Tak Fujimoto per la puntata Part 2: Independence
- Migliori costumi per una miniserie o film per la televisione a Donna Zakowska per la puntata Part 4: Reunion
- Migliori trucco prostetico per una serie, miniserie o film per la televisione a Trefor Proud
- Migliore montaggio audio per una miniserie, film o speciale a Stephen Hunter Flick per la puntata Part 3: Don't Tread on Me
- Migliore missaggio per una miniserie o film per la puntata Part 3: Don't Tread on Me
- Migliori effetti speciali per una miniserie o film per la televisione per la puntata Part 1: Join or Die
- Candidatura per la migliore regia per una miniserie o film per la televisione a Tom Hooper
- Candidatura per il migliore attore non protagonista in una miniserie o film per la televisione a David Morse
- Candidatura per il migliore attore non protagonista in una miniserie o film per la televisione a Stephen Dillane
- Candidatura per la migliore fotografia per una miniserie o film per la televisione a Tak Fujimoto per la puntata Part 3: Don't Tread on Me
- Candidatura per la migliore acconciatura per una miniserie o film per la televisione
- Candidatura per il migliore trucco per una miniserie o film (non prostetico)
- Candidatura per la migliore composizione musicale per una miniserie, film o speciale a Robert Lane per la puntata Part 2: Independence
- Candidatura per il migliore montaggio video per una miniserie o film single-camera a Melanie Oliver per la puntata Part 2: Independence
- Candidatura per il migliore montaggio audio per una miniserie, film o speciale per la puntata Part 6: Unnecessary War
- Candidatura per il migliore missaggio per una miniserie o film per la puntata Part 5: Unite or Die
- 2009 – Screen Actors Guild Awards
- Migliore attore in un film televisivo o miniserie a Paul Giamatti
- Candidatura al migliore attore in un film televisivo o miniserie a Tom Wilkinson
- Migliore attrice in un film televisivo o miniserie a Laura Linney
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ John Adams, la trama della serie tv con Paul Giamatti in arrivo su Sky, su tg24.sky.it, Sky TG24, 29 aprile 2021. URL consultato il 29 aprile 2021.
- ^ Gary Strauss, For Giamatti, John Adams was 'endlessly daunting' role, su usatoday.com, USA Today, 12 marzo 2008. URL consultato il 22 aprile 2021.
- ^ Martin Miller, A revolutionary leading man, su articles.latimes.com, Los Angeles Times, 16 marzo 2008. URL consultato il 22 aprile 2021.
- ^ (HU) Tom Hanks a magyar stábnak is köszönetet mondott a Golden Globe-gálán [collegamento interrotto], su eu.mti.hu, MTI (Hungarian news agency), 12 gennaio 2009.
- ^ (EN) John Adams: Miniseries - Rotten Tomatoes, su rottentomatoes.com. URL consultato il 29 aprile 2021.
- ^ John Adams - Season 1 Reviews, su metacritic.com, Metacritic, 16 marzo 2008. URL consultato il 29 aprile 2021 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2009).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su hbo.com.
- (EN) John Adams, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- John Adams, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.
- (EN) John Adams, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) John Adams, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) John Adams, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) John Adams, su Metacritic, Red Ventures.
- (EN) John Adams, su TV.com, Red Ventures (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2012).