Brocchia cinerea

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Brocchia cinerea
Immagine di Brocchia cinerea mancante
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
cladeEurasian grade
SottotribùBrocchiinae
Oberpr. & Töpfer, 2022
GenereBrocchia
Vis,1836
SpecieB. cinerea
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineAsterales
FamigliaAsteraceae
SottofamigliaAsteroideae
TribùAnthemideae
GenereBrocchia
SpecieB. cinerea
Nomenclatura binomiale
Brocchia cinerea
(Delile) Vis, 1836
Generi
(Vedi testo)

Brocchia cinerea (Delile) Vis,1836 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (clade Eurasian grade) e sottotribù Brocchiinae. Brocchia cinerea è anche l'unica specie del genere Brocchia Vis,1836 e della sottotribù Brocchiinae Oberpr. & Töpfer, 2022.[1][2][3][4]

Il nome della del genere (Brocchia) è stato dato in onore del naturalista e geologo Giovanni Battista Brocchi (1772-1826).[5] L'epiteto specifico (cinerea) deriva dal latino "cinis" (= colorazione grigio-cenere).[6]

Il nome scientifico della specie (e del genere) è stato definito dal botanico Roberto de Visiani (1800-1878) nella pubblicazione " Pl. Aeg. et Nub. 35" del 1836.[7] Il nome scientifico della sottotribù è stato definito dai botanici Christoph Oberprieler (1964-) e Alisha Töpfer nella pubblicazione "Willdenowia. Mitteilungen aus dem Botanischen Garten und Museum Berlin-Dahlem. Berlin-Dahlem" ( Willdenowia 52(1): 129 ) del 1922.[8]

Portamento. L'habitus delle specie di questo gruppo è erbaceo annuale; l'indumento è formato da peli basifissi.[9][10][11][12][13]

Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.

Foglie. Le foglie sono disposte in modo alterno. Le forme variano da pennatopartite a pennatosette; talvolta sono da intere a lobate. Le foglie sono carnose e formano delle rosette basali; sono adattate agli ambienti aridi e conservano acqua.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini o solitari o raccolti in lassi corimbi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide. I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, a consistenza erbacea con stretti margini membranosi più chiari, sono disposte in modo più o meno embricato su 2 serie. Il ricettacolo, da emisferico a conico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono assenti;
  • fiori del disco (centrali): sono numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio [14]
  • Corolla: (solo fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 4 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore è giallo.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che medifissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[15] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con forme obovoidi a sezione circolare con 4 coste. Le coste contengono cellule mucillaginifere e le “vallecole” (canali longitudinali interposti alle costolature) sono prive del canale resinifero

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[10][11]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

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Le specie di questo gruppo sono distribuite in Africa settentrionale e Penisola Arabica.[3] L'habitat tipico per questa pianta sono i terreni sabbiosi, dove il suo profondo sistema radicale aiuta a stabilizzare il suolo e prevenire l'erosione, mentre assorbe in modo efficiente l'umidità scarsa.[16]

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[17], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[18] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[19]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][12][13]

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae , una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). Da un punto di vista filogenetico, la tribù Anthemideae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Gnaphalieae e Astereae.[20][21]

In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". La sottotribù del genere di questa voce è compresa nel clade "Eurasian grade".[4]

I caratteri distintivi della specie B. cinerea sono:[13]

  • i capolini sono discoidi;
  • i fiori tubolosi hanno 4 petali;
  • gli acheni sono provvisti di cellule mucillaginifere.

Il numero cromosomico della specie è 2n = 18.[13]

Tempi di divergenza in base all'"orologio molecolare": 11 milioni di anni fa.[22]

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[3]

  • Cenocline cinerea (Delile) K.Koch
  • Cotula cinerea Delile
  • Grangea cinerea (Delile) Link
  • Tanacetum cinereum (Delile) DC.
  • Brocchia kotschyi Schult. ex Schweinf. & Asch.
  • Cotula minor Caruel ex Boiss.
  1. ^ a b (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ Nesom 2020
  3. ^ a b c World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 15 settembre 2024.
  4. ^ a b Oberprieler et al. 2022
  5. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 15 settembre 2024.
  6. ^ Botanical names, su calflora.net. URL consultato il 15 settembre 2024.
  7. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 settembre 2024.
  8. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 settembre 2024.
  9. ^ Pignatti 1982, vol.3 pag.1
  10. ^ a b Strasburger 2007, pag. 860
  11. ^ a b Judd 2007, pag.517
  12. ^ a b Funk & Susanna 2009, p. 640.
  13. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, p. 367.
  14. ^ Judd-Campbell-Kellogg-Stevens-Donoghue, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, p. 520, ISBN 978-88-299-1824-9.
  15. ^ Musmarra 1996.
  16. ^ PictureThis, su picturethisai.com, p. Enciclopedia delle Piante>Brocchia. URL consultato il 15 settembre 2024.
  17. ^ Judd 2007, pag. 520.
  18. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  19. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 18 aprile 2021.
  20. ^ Mandel et al. 2019
  21. ^ Zhang et al. 2021
  22. ^ Introducion to the Anthemideae (PDF), su compositae.org. URL consultato il 16 agosto 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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