Concerti per organo e orchestra op. 4

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Georg Friedrich Händel.

«Si può dire che Händel, nello specifico, non sia facilmente superato da nessuno nella sua bravura all'organo, se non forse da Bach di Lipsia.»

Con l'espressione concerti per organo e orchestra op. 4 HWV 289-294 ci si riferisce a una raccolta di sei composizioni di Georg Friedrich Händel, scritte a Londra fra il 1735 e il 1736 e pubblicate nel 1738 dall'editore John Walsh.

I sei concerti per organo e orchestra vennero pubblicati nel 1738 da John Walsh come opus 4 di Händel. Composti per rendere piacevole l'attesa durante gli intervalli degli oratori da rappresentare al Covent Garden, Händel utilizzò l'organo, strumento fino ad allora relegato al mero servizio liturgico, per fargli assumere un carattere nuovo, più mondano e brillante. Dalle partiture si nota che l'esecuzione di questi concerti non necessita di uno strumento di grandi dimensioni, richiedendo solo rarissimamente l'uso della pedaliera e rendendo perciò i concerti eseguibili anche al clavicembalo[1].

I quattro concerti HWV 290-293 erano stati composti ed eseguiti come intervalli nelle rappresentazioni degli oratori Esther, Deborah e Athalia nel marzo e aprile 1735 presso il nuovo teatro del Covent Garden. Gli altri due concerti, HWV 289 e HWV 294, vennero eseguiti nel febbraio e nel marzo 1736 come intervalli durante la rappresentazione di Alexander's Feast HWV 75.

Le esecuzioni di Ester e Deborah erano semplici repliche, mentre l'Athalia era un riarrangiamento della prima esecuzione, rappresentata a Oxford nell'estate 1733. Il violinista Michael Christian Festing e il compositore Thomas Arne riferirono che Händel incluse un organo solista nel riarrangiamento: Händel suonò all'organo in maniera da lasciare tutti stupefatti[2].

Secondo il musicologo Graham Cummings[3], Händel ideò i concerti per organo e orchestra perché, trovandosi in difficoltà finanziarie a causa delle sue opere, messe in difficoltà dalla competizione contro l'Opera della Nobiltà, una compagnia teatrale di recente formazione, decise di presentarsi come virtuoso dell'organo, sfidando così il celebre castrato Farinelli, stella della compagnia rivale, nell'attrazione del pubblico.

«Un tocco fine e delicato, dita volanti e una brillante esecuzione dei passaggi più difficili: queste sono le lodi comunemente riconosciute ai buoni musicisti. Non sono state notate in Händel, le cui eccellenze erano di un genere di gran lunga superiore. La sua sorprendente padronanza dello strumento, la pienezza della sua armonia, la grandezza e la dignità del suo stile, la copiosità della sua immaginazione e la fertilità della sua invenzione sono state le qualità che hanno fatto dimenticare ogni musicista inferiore a lui. Quando eseguiva un concerto per organo, normalmente il suo metodo (di Händel) era quello di cominciare coi principali suonando un movimento in stile di voluntary che soggiogava l'orecchio col suo incedere lento e solenne. Grande cura aveva dell'armonia, che era espressa nella maggior pienezza possibile. I passaggi erano concatenati con arte stupenda, sì da conferire al tutto una perfetta intelligibilità, ma dando nello stesso tempo un'impressione di grande semplicità. A questo tipo di preludio seguiva il concerto vero e proprio, eseguito con uno spirito e con una sicurezza che nessuno ha mai provato a eguagliare[4]

HWV Numero Tonalità Data di composizione Prima esecuzione Anno di pubblicazione Movimenti Note
289 Op. 4 num. 1 Sol minore / Sol maggiore 1735-1736 19 febbraio 1736 1738 Larghetto, e staccato - Allegro - Adagio - Andante Eseguito per la prima volta come interludio dell'oratorio Alexander's Feast HWV 75. L'ultimo movimento è un minuetto con variazioni tratto dalla triosonata in fa maggiore op. 6 num. 6.
290 Op. 4 num. 2 Si bemolle maggiore 1735 5 marzo 1735 1738 A tempo ordinario, e staccato - Allegro - Adagio, e staccato - Allegro, ma non presto Eseguito per la prima volta come interludio dell'oratorio Esther HWV 50b. Il primo movimento è una versione ampliata della symphonia tratta dal mottetto per soprano Silete venti. Il secondo movimento riutilizza materiale tematico tratto dalla triosonata op. 2 num. 4.
291 Op. 4 num. 3 Sol minore 1735 5 marzo 1735 1738 Adagio - Allegro - Adagio - Allegro Dell'ultimo movimento esistono diverse versioni. Eseguito per la prima volta come interludio dell'oratorio Esther HWV 50b. Include parti tratte della triosonata op. 2 num. 6, dalla sonata per flauto op. 1 num. 2 e da un concerto per oboe. Le prime battute del primo movimento vennero riutilizzate nel concerto grosso op. 3 num. 3.
292 Op. 4 num. 4 Fa maggiore 25 marzo 1735 1º aprile 1735 1738 Allegro - Andante - Adagio - Allegro Originariamente concluso dall'Alleluja, un breve finale orchestrale probabilmente composto da Händel per le pubblicazioni di Walsh. Gran parte del primo movimento deriva dall'introduzione della seconda versione del coro Questo è in cielo dal primo atto dell'opera Alcina.
293 Op. 4 num. 5 Fa maggiore 1735 26 marzo 1735 1738 Larghetto - Allegro - Alla Siciliana - Presto Eseguito per la prima volta come interludio dell'oratorio Deborah HWV 51. Trascrizione della sonata per flauto op. 1 num. 1.
294 Op. 4 num. 6 Si bemolle maggiore 1736 19 febbraio 1736 1738 Andante allegro - Larghetto - Allegro moderato Eseguito per la prima volta come interludio dell'oratorio Alexander's Feast HWV 35. Originariamente composto per arpa.

Il larghetto di apertura di questo concerto ha due temi per il ritornello: uno indicato come Forte e uno in Piano, con l'organo che risponde in forma di eco. L'allegro seguente, in sol maggiore, è costituito da brillanti passaggi virtuosistici di semicrome per l'organo, accompagnato dal tutti dell'orchestra. Un breve adagio in mi minore conduce a un minuetto in sol maggiore con due variazioni. L'eco delle risposte degli archi sono contrassegnate Piano e Pianissimo e l'organo, a volte, è accompagnato solo dal basso continuo.

Questo concerto richiama, nello stile, le prime composizioni di Händel a Londra. Tuttavia, nonostante le figurazioni di semicrome apparentemente convenzionali, appaiono evidenti la maturità e l'inventiva del compositore.

Le parti solistiche per violino e violoncello nel primo movimento sono un parziale adattamento delle parti solistiche della triosonata alla quale è ispirato questo concerto.

Questo concerto è in tre movimenti. Un breve adagio in re minore funge da collegamento fra il secondo movimento e la fuga conclusiva. L'andante è composto per archi senza cembalo, mentre per l'organo è previsto l'uso di tre registri: diapason aperto, diapason chiuso e flauto, indicando che probabilmente il concerto venne ideato per uno strumento di piccole dimensioni.

Trascrizione della sonata per flauto op. 1 num. 1, questo concerto richiama nello stile le composizioni di Arcangelo Corelli, autore conosciuto personalmente da Händel.

Questo concerto venne originariamente composto per l'arpista gallese William Powell. In tre movimenti, lo stile del concerto riflette le composizioni giovanili di Händel.

  1. ^ Composizioni händeliane, concerti per organo, su haendel.it. URL consultato il 21 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  2. ^ George Frideric Handel, Six concertos for the harpsichord or organ: for the harpsichord or organ (Walsh's transcriptions 1738), edizione William Gudger, A-R Editions, 1981, ISBN 0-89579-159-5, trascrizione per tastiera solista di John Walsh.
  3. ^ Graham Cummings, Handel's organ concertos (HWV 290-293) and operatic rivalry Archiviato il 15 novembre 2008 in Internet Archive., 2007.
  4. ^ John Hawkins, General History of the Science and Practice of Music, 1776.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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